20 Febbraio 2018

Tutta colpa dell’Erasmus di Wanda

Guest • 1 commento

Una bella lettera da Wanda che racconta la sua esperienza in Svezia: quante di voi hanno cambiato nazione per colpa dell’Erasmus? Raccontatecelo! Passatela a trovare sul suo blog Come sono finita al Polo Nord!

Care amiche di fuso,

voi siete state, insieme a Mamme nel deserto, il primo blog in italiano che ho letto e che tutt’ora leggo. Vi ho conosciute virtualmente come Mimma Kuwait, Nadja Perù, Elena Dubai, Drusilla KSA, Claudia Australia e mi sono innamorata delle vostre storie, in particolare di quelle dal Medio Oriente.

A voi mi sono ispirata quando ho deciso di aprire il mio blog (come son finita al Polo Nord?), un paio di settimane fa.

Ecco io sono la vostra groupie Wanda e vivo in Svezia. Ma come ci son finita qui?

La colpa è di un ragazzo svedese che ho conosciuto durante il mio Erasmus a Copenhagen. Innamorata da sempre delle fiabe di Andersen, tanto da farne una tesi di laurea, sono partita nel lontano 2002 per la capitale danese. Qualche mese più tardi, a novembre,  ho incontrato Fredrik, l’uomo che ha cambiato la mia vita per sempre e che mi ha portata fino in Svezia.

Finito l’Erasmus, abbiamo deciso di diventare una coppia, affrontato con serenità una relazione a distanza, fatta lunghe chiacchierate telefoniche (usando la famosa scheda prepagata internazionale) e di avanti e indietro con l’aereo. Comunque, dopo soli sei mesi di relazione e due incontri, lui mi ha chiesto di sposarlo e abbiamo preso la decisione che casa nostra sarebbe stata in Svezia. Per me non c’è mai stato alcun dubbio di dove volessi andare a vivere quindi la scelta è stata semplice. Inoltre, al momento, era l’unica che avrebbe funzionato. Fredrik aveva già un lavoro e non parlava italiano (ora è fluente) mentre io stavo scrivendo la tesi e potevo cavarmela con l’inglese.

Così il 4 ottobre 2004 (13 anni fa ieri), sono atterrata in Svezia per restarci indefinitivamente. I primi due anni sono stati a Uppsala, città universitaria non lontana da Stoccolma, poi ci siamo trasferiti a Malmö per motivi di lavoro. Quindi ora mi ritrovo qui a Malmö, città divisa da Copenhagen dal mare ma unita da un ponte, così vicina a dove tutto è cominciato…

Io mi son trovata bene fin da subito, e per qualche strano motivo, anche se all’inizio non è stato facile inserirsi nella società, trovare amici svedesi e doversi reinventare.

In questi anni ho studiato e imparato una nuova lingua (che attualmente insegno pure), mi sono presa una seconda laurea (adesso studio nel tempo libero per avere la terza), ho lavorato nel mondo dell’educazione (dalla scuola media all’università), ho avuto successi e delusioni. Ora posso dire di aver trovato amici che considero la mia famiglia ed ho imparato ad  amare questo Paese che sono orgogliosa di chiamare casa.

La Svezia è un Paese che mia ha dato tanto e, anche se a volte faccio confronti con l’Italia e trovo tanti aspetti negativi, sono ancora convinta che è qui dove voglio crescere i miei figli.

Sì, qui mi sento veramente a casa e, ovunque andiamo, è proprio qui che voglio tornare.

Hej då

Wanda, Svezia.

wanda amiche di fuso

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1 commento

  • grazie del tuo bel racconto. Ma quale lingua insegni? proprio lo svedese?
    Ciao ciao! A presto per altre storie!

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