13 Gennaio 2017

Mini gratin di patate

Amiche di fuso • 28 commenti

Niente, non se ne esce.
Non importa da quanto tempo viaggi, quanti aeroporti mi abbiano ospitata e quante volte lo abbia fatto.
Volare per la sottoscritta è, e rimarrà sempre, una tragedia.
Si intenda: una tragedia per chi viaggia nel sedile vicino al mio.

Se è parente o amico in genere vira tra il conforto e inutili tentativi di ricordarmi tutte le statistiche sulla sicurezza dei viaggi aerei.
Da un “Ma su dai non è nulla” a “Abbiamo un pilota fantastico” fino a “Oggi le previsioni del tempo sono ottime su tutta la tratta”.
Che poi non mi puoi fregare, che il tempo sulla tratta con tanto di velocità dei venti e masse d’aria fredda/calda li controllo già io, quindi non funziona.

Se è più di un parente e nella fattispecie il mio augusto consorte allora il dramma è doppio.
Sì, perchè non ci crederete mai: non solo lui adora volare definendosi un fanatico dell’aviazione, parole testuali.
Il suo sogno, sul quale già lavora, è prendere il brevetto di pilota privato.

E deve assolutamente comunicarlo agli assistenti di volo, ai piloti e tutto il personale dell’aereo.
In genere un attimo prima o subito dopo che ho avvisato che soffro di attacchi di panico ed in caso di turbolenze non rispondo di me stessa.
Riceviamo sguardi divertiti, di solito, mentre sottolineo che ognuno ha sempre la sua croce.
Ad ogni rumore sobbalzo, ad ogni movimento mi manca il respiro.
E lui a spiegarmi passo passo tutte le operazioni che compiono i piloti, ed io a saper tutto di flap, reverse thrust e APU.
Cosa che ovviamente non sortisce alcun effetto se le turbolenze continuano e malauguratamente si fanno più intense.
Qui le cose cambiano, perchè se mi prende il panico non c’è niente da fare finchè non passa da solo.
Divento l’attrazione del volo, d’altronde l’avete mai visto qualcuno che batte i denti come un cartone animato con tanto di tipico rumore?
E che trema come una foglia?

Diciamo che un paio di volte il consorte avrebbe volentieri fatto finta di non conoscermi, specie quando mi agito freneticamente sul sedile perché non controllo più le mani.
E quando viaggio sola, cosa che capita spessissimo?
Avviso il vicino che non si faccia strane idee se lo dovessi afferrare con calore 🙂
Avviso gli assistenti di volo.
Se ho la possibilità avviso pure i piloti.
Cosa cambia? Nulla.
Ma un paio di volte vedendomi tremante ed in lacrime mi hanno spostato in First Class.
Che insomma, soffrire va bene, ma tanto vale farlo stando comodi 😀

Oltre al marito aspirante pilota ho pure una sorella ingegnere aerospaziale, quindi sì, so come funziona un aereo ma è che sono un caso disperato.

Meglio sicuramente mi trovo in cucina, ed oggi vi mostro una ricetta ispirata ad una preparazione vista su una rivista di Martha Stewart.
Buonissimi e molto carini da vedere, sono di una facilità disarmante ed alla portata di ogni cuoca! E, come al solito per i miei piatti, fattibili praticamente ad ogni latitudine 😉

Mini gratin di patate e formaggio
dosi per 4 porzioni

2 grosse patate
sale, pepe, origano
8 cucchiai di panna fresca da montare
4 cucchiaini colmi di parmigiano grattugiato

Sbucciare le patate quindi affettarle con una mandolina in modo da avere delle fette molto sottili. Ungere quattro cavità di una teglia da muffin e impilare le fette di patata, avendo cura di salare, pepare e condire con l’origano ogni strato.
Riempire ogni cavità abbondatemente fino all’orlo quindi versare su ciascuna torretta 2 cucchiai di panna fresca e terminare con un cucchiaino di parmigiano in cima.

preparazione-gratin
Cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 30-35 minuti, finchè uno stecchino inserito al centro della torretta entrerà senza difficoltà e la superficie risulterà ben dorata.
Far riposare dieci minuti fuori dal forno prima di sformare con delicatezza e servire.

NOTE

– le spezie usate sono asolutamente libere: non vi piace l’origano? Provate del prezzemolo fresco, oppure osate con della paprika o della noce moscata.

– anche la scelta del formaggio è libero e potete usare del pecorino o del Cheddar al posto del parmigiano.

 

Arabafelice, Arabia Saudita

Ha collaborato con Amiche di Fuso da gennaio 2016 a marzo 2018

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28 commenti

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  • Araba felice li ho fatti ieri sera e sono stati un successone! Sabato sera ho degli amici inglesi a cena e credo che li rifaro’ tanto per proporre le loro amate patate! Grazie per la condivisione!

  • Questi mi ispirano!!
    Li proverei con panna vegetale però..
    Ecco, io ho il terrore di volare, ho fatto solo te mini voli in vita mia.. come fai??
    Come fai a volare,e da sola, avendo così paura?? Io non riesco proprio!!!

  • considerale fatte per questa sera, al massimo domani… 🙂

  • Il mio ragazzo è come te Stefy!!! 😛 come hai detto tu…ognuno ha le sue croci!!! Un abbraccio <3

  • A me l’aereo fa effetto xamamina!mi siedo e dormo. Con un occhio mezzo aperto alla hostess che porta da bere. Però di voli a parte Sardegna Torino/Torino Sardegna non ne faccio tanti. La volta che mi sono scagazzata è quando ho fatto scalo a Roma: turbolenze tali che nemmeno le hostess si sono alzate e soprattutto non sono riuscita a dormire. Ps boneee i mini gratin

    • Arabafelice, Arabia Saudita

      Beata te! io occhi sbarrati a prescindere dalla durata…

      • In compenso non sono capace in cucina e fisicamente ho la consistenza di un culurgione

  • pochi giorni fa ,monaco di baviera -bari ,finalmente si parte dopo 5 ore di ritardo (x una tratta di appena 1 ora e 30)si inizia anche a ballare e nn poco e con un pilota ke sembrava stesse correndo per la formula uno. una signora inizia ad urlare ,piangere e pregare con un rosario in mano….a quel punto il panico mi assale io ke riesco ad addormentarmi ancor prima di decollare

    • Arabafelice, Arabia Saudita

      Immagino! Però assicuro che la signora in questione non ero io! 😀

  • Si, sono stata un’assistente di volo per una vita e si, col sorriso anche in turbolenza forte. Dovrei riprendere a lavorare tra qualche mese. Quello che mangiate oggi a bordo è tutto già preparato ma alcune compagnie, in first, hanno lo chef. Nella mitica Lauda Air Austria avevano il cuoco che, per dirvene una, cucinava le uova per la colazione a seconda dei gusti. Come? “Arroventando” i piatti in forno. Alfro che cucinare con la lavastoviglie!!

  • I minigratin sono spettacolari!!!
    Potrei definirla una ricetta salva cena: più o meno abbiamo tutti sempre patate in dispensa e parmigiano in frigo…
    Se fosse panna da cucina UHT?

    Aerei?? Fosse per me tutti i giorni a tutte le latitudini.
    Chiara expat 2.0 mi ha aperto un mondo: si cucina letteralmente a bordo?? Magari solo in First Class….ed io che credevo che fosse tutto confezionato e riscaldato….

    • Puoi usare anche panna da cucina UHT, non è un prodotto che amo ma nulla vieta. Quanto al resto, si, in Business e First spesso hai pasti cucinati a bordo, e alcune compagnie uno chef apposta! ma ho paura lo stesso 😀

  • Per fortuna a me prende l’aero non ha (almeno fino ad ora) creato nessuna paura…magri qualche rottura di scatole tipo x questo viaggio (parto domenica) che è una settimana che faccio telefonate a destra e manca e nessuno sa darmi una risposta certa (causa allergia ho la famosa puntura salvavita…non si sa se si può imbarcare o meno…o meglio non esiste una specifica, per cui dipende da chi trovi….)
    Meglio tuffarsi nei tuoi gratin che è meglio!!!!

  • Monica India

    Io sono come te… terrorizzata dal volo ma non piango (ancora) forse perche’ ci sono i bambini a fianco, ma non assicuro per il futuro! Comunque….se mi spostano in first…quasi quasi una crisi la faccio anche io! (ovviamente da sola con i figli lasciati in economy con il padre!) 😀

  • Ricettina da provare, non a bordo eh! Sai che invece io nei 12 anni di lavoro come assistente di volo approfittavo delle turbolenze per mangiare? Almeno si sta seduti! Ti dirò di più. C’è gente che si porta gli ingredienti da casa o saccheggia i pasti equipaggio e cucina. Più d’uno ho visto fare la pizza. Io all’imbarco cucinavo mele al forno alla cannella o polenta gratinata per fine turno. Poi avevamo anche il collega delle bruschette al forno. Il problema dei forni dell’aeroplano è che non vedi dentro ma ti assicuro che si può e sui voli con lo chef fanno magie.
    Dimmi che la prossima volta salirai a bordo con qualche ricettina…o almeno più tranquilla!

    • Aspetta, sei un’assistente di volo?? Rappresentante di quella categoria di esseri superiori che camminano sugli aerei sorridendo?? Tutta la mia ammirazione! Quanto al resto, dubito che cucinerò mai a bordo ma certo una fetta di pizza la accetterei al posto di certi vassoi 😀

  • Ah ah ah! Io dopo il mio ultimo grande spavento ad ogni decollo, atterraggio e turbolenza mi ritrovo a respirare in modo rumoroso come in certi esercizi di yoga e nella mia mente (spero) ripeto ininterrottamente il padre nostro… e non sono nemmeno molto credente!!!
    Grazie per la ricetta, stasera provo 😉

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