Non ho mai avuto un cane e non ho mai pensato che i cani potessero entrare a far parte della mia vita.
Avere un cane era l’ultimo dei miei pensieri, ma il primo per mio marito ed i miei figli che lo sognavano da tempo.
Ho sempre pensato che fosse troppo impegnativo: la richiesta di attenzioni, cure, impegno. Insomma, per me l’idea di avere un cane era come avere un altro figlio. Ed io non ero pronta per questo.
Dopo giorni, mesi e anni di ragionamenti riguardo l’avere un cane, a luglio è arrivato. Anzi, arrivata!
Ve la presento! La nostra cagnolina si chiama Kendy (io preferivo Gypsy, mio marito Sky, ma hanno vinto i figli). Kendy con la Kappa perché fa più cane australiano, ma con la E perché è italiana. Insomma, un mix di culture e provenienze.
Kendy è un Australian Cattle Dog.
Un cane pastore e bovaro, originario dell’Australia, il cui antenato è il Dingo, un cane selvatico australiano.
E’ di taglia medio-piccola.
E’ muscolosa e resistente alla fatica, ma docile e facile da addestrare.
Ha un carattere dolce e un istinto di protezione molto forte. Questa sua caratteristica ci sta facendo sudare perché abbaia a tutte le bicilette che vede.
L’Australian Cattle Dog è un cane da lavoro con un’indole attiva e infaticabile. E’ un cane rustico e resistente.
Kendy ha stravolto le nostre abitudini, i nostri orari e ritmi, soprattutto il primo mese che è arrivata da noi.
La scuola non era ancora iniziata, ma la sveglia suonava prestissimo e la sera si andava a dormire molto tardi. Non avendo un giardino, ma solo un terrazzo, inizialmente è stato complicato capire i suoi orari e tempi per i bisogni.
Poi le difficoltà sono state riuscire a convincerla a dormire nella sua cuccia sul balcone, insegnarle a non mordere i talloni dei bambini e non mangiare tutte le nostre ciabatte o scarpe.
Piano piano è cresciuta e abbiamo iniziato a conoscerci reciprocamente. Le cose hanno iniziato a semplificarsi quando siamo scesi dai nonni che hanno il giardino. E ancor di più con l’arrivo di mio marito da Riyadh.
Oggi, dopo due mesi dall’arrivo di Kendy, ho capito che avere un cane ha tanti benefici.
I benefici dell’avere un cane
- Socializzazione. Uscire con il cane significa incontrare altre persone che hanno cani e scambiare qualche chiacchiera. Nel giro di pochi giorni dall’arrivo di Kendy, ho conosciuto metà quartiere e ho imparato gli orari di tutti coloro che portano a spasso i loro cani.
Essendo luglio e agosto periodo di turisti, sulle passeggiate in montagna sono stata fermata da molti turisti incuriositi dal musetto di Kendy. - Aiuta a rimanere in forma. Almeno tre volte al giorno Kendy ci ricorda di uscire per una passeggiata che talvolta si trasforma in una vera e propria camminata in montagna.
- Il cane mette allegria. Quando sono arrabbiata per qualcosa mi basta guardare il suo musetto buffo e peloso per ritrovare un po’ di serenità.
- Il cane è fedele e non ci abbandona mai.
- Aiuta a combattere la solitudine. Con i nostri amici a quattro zampe ci si sente meno soli. Confesso di essermi ritrovata a chiacchierare con Kendy! È un’ottima ascoltatrice e non mi contraddice mai!
- Aiutano a rendere più responsabili i bambini/ragazzi. Gli orari per il cibo, i bisogni, le cure di cui necessita Kendy, tenere in ordine i suoi giochi o pulire la sua cuccia e le sue ciotole sono alcuni dei compiti che possono svolgere tranquillamente anche i bambini da soli.
- Aumentano l’autostima.
Quando un cane entra a far parte della nostra vita ne stravolge le abitudini, gli orari ed i ritmi. Ma forse è proprio questo sconvolgimento che rende ancora più speciale il rapporto tra cane e padrone.
Avete un cane?
Quali sono i benefici dell’avere un cane secondo voi?
Drusilla, Brunico
3 commenti
Loris
Ciao Drusilla. Da poco il mio vecchio ACD mi ha lasciato ed ora ho un nuovo red heeler di 8 settimane (oggi 18 maggio 2024).
Deriva da una coppia che lavora con il bestiame e da subito ha manifestato il morso ai talloni. Tu come hai fatto ad insegnargli a non morderli?
Mammarch
Noi abbiamo aggiunto Gipsy alla nostra famiglia. Una super border collie piena di energie e desiderosa di coccole. Vita stravolta pure per noi ma tanta gioia che pian piano arriva.
Elena
Io ho tre cani. Ho iniziato con una tostissima piccola pinscher, 14 anni fa, e 11 anni fa ho preso una seconda, meticcia, che l’anno scorso ci ha lasciato. Loro due sono venute con noi anche oltreoceano: perché cane vuol dire anche pezzo di famiglia che non si abbandona mai, il che si traduce in una serie di complicazioni logistiche in piú. Poi, con la casa grande e il giardino, é arrivato il segugio (sempre da un rifugio, sono contraria all’acquisto quando ci sono tanti cani, soprattutto al sud, meravigliosi e in difficoltà) e infine, dopo la morte della seconda, abbiamo preso anche la timidona pelosa. Sono tre, al momento, e sono diversissimi per forma e per carattere. Devi sviluppare delle doti particolari per riuscire ad andare d’accordo con tutti, come coi figli (!!) e devi diventare piú spartana, anche nella concezione della casa. I cani hanno cambiato molto mia figlia, che dai 5 anni e mezzo in poi é stata responsabile dei cani quasi quanto me. Un insegnamento grande é stato anche vivere la malattia e la morte della nostra cagnolina: un pezzo di cuore che se ne va. Che dire: non sono mai sola, mi guardano, mi amano, non mi giudicano e farebbero di tutto per me. Cosa si può chiedere di piú?!?