Ho sempre pensato di avere un bel rapporto con la cucina, ma trasferirsi in Perù mi ha fatto capire che avevo ancora tanto da imparare. Li, tra le Ande e il Pacifico, la cucina è una questione culturale, uno specchio di tradizioni, storia e – udite udite – di zero spreco.
La mia prima lezione? Mai buttare la buccia dell’ananas. No, non è uno scherzo! In Perù, quando ho visto la mia amica peruviana infilare la buccia dell’ananas in una pentola anziché nel cestino, devo ammettere di averla guardata con un mix di terrore e curiosità. Mi sono chiesta: “Ma cosa ci farà mai con la buccia di un frutto?”.
Il succo dalla buccia dell’ananas
In Perù, quel gesto non è insolito. Le bucce di ananas diventano una base per un succo chiamato semplicemente “jugo de cáscara de piña” – succo di buccia d’ananas. La bevanda, conosciuta per le sue proprietà digestive e disintossicanti, è un classico nelle case peruviane.
Non pensate che il sapore sia amaro o troppo forte: al contrario, è un mix sorprendentemente rinfrescante di dolce e aspro, perfetto per le giornate calde. E non solo ha un sapore incredibile, ma contiene anche molte vitamine, come la C e la B6, antiossidanti, e diversi minerali. È praticamente un elisir di benessere nascosto nella pattumiera!
Un invito alla sostenibilità… dalla cucina
Quello che mi ha colpito è stato proprio il concetto di sostenibilità e di rispetto per ogni singola parte dell’alimento. L’ananas in Perù non è solo un frutto, è quasi una pianta miracolosa, e, ironia della sorte, mentre io stavo per buttare la buccia, la mia amica mi spiegava che proprio lì risiedono molte delle sue proprietà.
La sostenibilità in Perù, insomma, è qualcosa che va oltre le campagne pubblicitarie o gli slogan: è uno stile di vita radicato in ogni famiglia e nelle abitudini quotidiane. Inutile dire che dopo qualche settimana ho iniziato anch’io a sperimentare questo “jugo”. Vi spiego ora come prepararlo, perché – credetemi – ne vale la pena.
Ricetta: Succo di buccia d’ananas
Ingredienti:
- Buccia di un’ananas ben lavata
- Acqua (circa un litro)
- Un bastoncino di cannella
- Alcuni chiodi di garofano (opzionali)
- Zucchero o miele (a piacere)
Procedimento:
- Lavate bene l’ananas e sbucciatelo con attenzione. Tagliate la buccia a pezzi.
- In una pentola, mettete la buccia, l’acqua, la cannella e i chiodi di garofano. Portate il tutto a bollore.
- Lasciate bollire a fuoco basso per circa 20-30 minuti, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
- Filtrate il liquido e aggiungete zucchero o miele a piacere.
Risultato? Una bevanda dorata, leggera, leggermente speziata e dal gusto unico. Servitela fredda per una dose di freschezza, o calda per un tocco invernale.
La cucina peruviana: molto più che ceviche e patate
L’esperienza in Perù mi ha aperto gli occhi non solo sulla cucina ma anche sulle abitudini e sulla mentalità della gente. Il cibo non è solo nutrimento, è cultura, famiglia e condivisione. Pensate che in Perù esistono ben più di 3.000 varietà di patate – sì, avete capito bene! E ogni famiglia ha il proprio modo di prepararle.
Anche il mais e la quinoa occupano un posto speciale in tavola, così come i piatti tipici, dal famosissimo ceviche alla pachamanca, una sorta di “barbecue delle Ande” in cui le pietanze vengono cotte sotto terra con pietre calde. Ogni pasto è un racconto di sapori e storia che attraversa il tempo.
Una lezione sulla semplicità (e un po’ di ironia)
Se c’è qualcosa che il Perù mi ha insegnato, è che le cose semplici sono spesso le migliori. Anche da noi in Italia si stanno riscoprendo concetti come “cucina a spreco zero”, ma lì, in quella piccola cucina in Perù, ho capito quanto sia più di un’idea: è una tradizione antica che punta a valorizzare ogni elemento, fino all’ultimo pezzetto di buccia.
In fondo, non serve complicarsi la vita per mangiare bene e stare in salute. Il succo di buccia d’ananas ne è la prova: naturale, economico e incredibilmente gustoso. Ora, chi l’avrebbe mai detto che avrei apprezzato un buon bicchiere di “rifiuti” come parte della mia routine di benessere?
La proverete? Fatemi sapere.
Nadia, Australia