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Miti e leggende dell’Australia aborigena

Miti e leggende dell'Australia aborigena
Written by Manuela Sydney

Da millenni i miti, le leggende e le storie tramandate oralmente, servono all’uomo per conoscere meglio la propria natura. Attraverso le storie impariamo non solo chi siamo, ma anche chi potremmo essere. Sono specchio per le nostre anime individuali e collettive, riflettendo le nostre più grandi aspirazioni e le nostre paure più oscure.

Pensiamo alle favole di Fedro o alle intricate storie mitologiche di antiche civiltà, tramandate e tradotte attraverso i secoli.

Le storie degli uomini vere o inventate, rappresentano il filo rosso che unisce intere generazioni di essere umani. Ci raccontano la vita dei nostri antenati, sono custodi della morale, dell’etica e della conoscenza pratica.

Arrivata in Australia, sono subito rimasta affascinata da miti e leggende della tradizione aborigena, che conserva una ricchezza di conoscenze ambientali, astronomiche, spirituali e culturali, incapsulate in racconti che risuonano con la terra che abitano.

Prima dell’arrivo degli europei, in Australia si parlavano circa 250 lingue aborigene e circa 800 dialetti regionali distinti. Questa diversità linguistica riflette la complessità culturale e la ricchezza delle varie comunità aborigene sparse attraverso il continente.

Nonostante esistano similitudini nei tratti culturali, ogni popolo aborigeno conserva un patrimonio di conoscenze unico, tramandato attraverso le proprie tradizioni distintive.

Ho raccolto per voi alcune storie della tradizione aborigena australiana, cercando per quanto possibile di avventurarmi in ogni territorio di questo Paese.

Cominciamo!

La Creazione delle Stelle – Popolo Tiwi, Isole Tiwi
Nel Dreamtime, gli antenati trasformarono amici e familiari in astri celesti. Tra le storie tramandate vi è quella di due amanti, Bima e Wai-ai, destinati a rimanere insieme per l’eternità sotto forma di stelle nel firmamento. Bima si trasformò nella stella Aldebaran e Wai-ai nelle Pleiadi. Il popolo Tiwi utilizza queste costellazioni per impartire insegnamenti sui legami familiari e le relazioni interpersonali, oltre a orientarsi tra le isole durante le navigazioni notturne.

Il Serpente Arcobaleno – Popolo Luritja, Northen Territory
Nella cosmologia aborigena, il Serpente Arcobaleno è una figura cruciale, simbolo di fertilità e creatore di corsi d’acqua e formazioni rocciose. Secondo il popolo Luritja, all’alba dei tempi, il Serpente Arcobaleno viaggiò attraverso la terra, scavando fiumi e creando gole mentre si muoveva. Quando si arrabbiava, causava tempeste e inondazioni. Il suo corpo si dice sia ancora visibile nel paesaggio australiano sotto forma di cordigliere sinuose. Il Serpente Arcobaleno ritirandosi nel Dreamtime, lasciò dietro di sé i laghi e le pozze d’acqua sacre, luoghi di grande potere spirituale e culturale.

La Balena e gli Uccelli Stellari – Popolo Noongar, Western Australia
Questa leggenda narra di una balena che ascese ai cieli trasformandosi in una costellazione. Gli Uccelli Stellari, invidiosi della sua splendida coda che brillava più intensamente delle loro stelle, decisero di mozzarla. La coda, cadendo sulla Terra, modellò il paesaggio ondulato e formò le dune di sabbia lungo la costa del territorio Noongar. Questo racconto tramanda l’importanza del rispetto per tutte le creature e il loro significativo ruolo sia terrestre che celeste.

Il Kookaburra e il Sole – Popolo Yugambeh, Queensland
Il popolo Yugambeh racconta che un tempo il mondo era sempre buio e il sole non sorgeva mai. Gli animali erano tristi e impauriti, incapaci di vedere e di cacciare. Un giorno, un coraggioso kookaburra volò fino al cielo per trovare il sole. Dopo un lungo viaggio, lo trovò addormentato e lo svegliò con il suo forte canto. Da allora, il sole sorge ogni giorno, grazie al kookaburra. Per questo, quando il kookaburra ride al mattino, si dice che stia ricordando a tutti il suo ruolo nel portare la luce al mondo.

Il Lago Eyre e l’Uomo Bianco Piumato – Popolo Arabana, South Australia
Nel cuore arido del South Australia, il popolo Arabana tramanda la leggenda di Waturu, l’uomo dalle ali bianche come la neve. Waturu era benedetto con il dono del volo, un talento raro conferitogli dagli spiriti ancestrali per agire come messaggero tra il cielo e la terra. Durante una grave siccità che minacciava la vita nel deserto, Waturu fu incaricato di trovare una nuova fonte d’acqua. Volò per giorni e notti, spingendosi sempre più lontano nella sua missione. Ma la stanchezza prese il sopravvento, e mentre sorvolava una vasta pianura, le forze lo abbandonarono.

Con un ultimo, disperato sforzo per rimanere in aria, Waturu precipitò a terra e il suo impatto fu così violento da formare un grande cratere. Toccato dal sacrificio di Waturu, uno spirito anziano trasformò il cratere in un lago vasto e profondo. Nacque così il lago Eyre, un’importante riserva d’acqua che avrebbe sostenuto il popolo Arabana per generazioni. Ancora oggi, si dice che le acque del lago riflettano il bagliore delle piume di Waturu, un promemoria del suo coraggio e del suo sacrificio.

Il Gioco di Birrigai – Popolo Ngunnawal, Australian Capital Territory
Nella valle di Tidbinbilla, situata nell’ACT, il popolo Ngunnawal racconta la storia di Birrigai, un giovane guerriero noto per la sua abilità e velocità. Birrigai era famoso non solo come cacciatore, ma anche per un gioco che aveva inventato, utilizzando una palla fatta di pelle di canguro e lunghe canne come mazze. Il gioco era sia un passatempo sia un modo per i giovani guerrieri di esercitare le loro abilità e agilità.

Un giorno, mentre Birrigai e i suoi amici giocavano, un’improvvisa tempesta oscurò il cielo e un fulmine colpì il campo di gioco, trasformando Birrigai in un masso. Questo masso, noto ora come il Rocchetto di Birrigai, si trova ancora nella regione e è considerato un sito di significato culturale e spirituale per il popolo Ngunnawal.

Si narra che il rocchetto di Birrigai sia un promemoria della vitalità e dello spirito del giovane guerriero. Ogni volta che un vento forte sferza attraverso la valle, si dice che sia Birrigai che corre veloce come il vento, ricordando a tutti il suo spirito indomito e la gioia del gioco. Questa storia non solo racconta l’origine di un luogo fisico significativo ma celebra anche i valori di coraggio, gioventù e comunità all’interno della cultura Ngunnawal.

Il Koala e l’Albero di Gomma – Popolo Tharawal, New South Wales
Nella tradizione del popolo Tharawal, si racconta la storia di come il koala ottenne il suo marsupio. Un tempo, il koala era un animale terrestre senza tasche e trascorreva la maggior parte del tempo a terra. Durante un grande incendio boschivo, uno di loro corse per rifugiarsi su un albero di gomma. Mentre l’albero bruciava, il koala abbracciò forte il tronco, e la resina dell’albero di gomma si fuse con la sua pelle, formando le tasche. Queste tasche divennero utili per portare i suoi piccoli durante la fuga dai pericoli. Da allora, il koala divenne un animale arboricolo, trascorrendo la maggior parte del tempo sugli alberi per evitare i pericoli a terra.

La Creazione della Baia di Port Phillip – Popolo Kulin, Victoria
Il popolo Kulin narra di come la baia di Port Phillip fu creata dall’attività di Bunjil, il creatore e custode spirituale. Bunjil, sotto forma di un’aquila, volò verso il cielo per chiedere agli spiriti delle acque di riempire la baia e renderla fertile per il suo popolo. Gli spiriti acconsentirono, e le acque fluttuarono dentro creando la baia. Questa storia è fondamentale nella cultura del popolo Kulin, poiché insegna le origini della loro terra e il legame spirituale con il creatore Bunjil.

A voi piace raccontare e conoscere i miti, le leggende e le storie dei luoghi da cui provenite e del luoghi che chiamate casa nel corso della vostra vita? Se vi va, raccontatemene qualcuna.

Manuela, Sydney

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Author

Manuela Sydney

Sono una persona curiosa. Spesso i dettagli mi attraggono più dell’insieme. Amo viaggiare (e anche tornare). La mia passione più grande è il teatro. Ho due figli, sono calabrese, ma anche romana. Sono laureata in lettere con indirizzo teatrale e a Roma organizzavo eventi culturali. Ho fatto per 2 anni la spola tra Nigeria e Italia e per 4 anni tra Namibia e Italia.
Da qualche tempo vivo a Sydney con tutta la mia famiglia, studio naturopatia e lavoro in una radio!

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