L’ho capito solo da un anno: la creatività non è una dote di pochi eletti che nella vita fanno gli artisti. La creatività è in tutti noi.
Innanzitutto le persone creative non sono, come spesso pensiamo, solo i pittori, gli scultori, gli stilisti o gli artigiani.
Ha creatività chi gioca con le parole e riesce a scegliere quelle giuste per attirare la tua attenzione.
È creativo chi sa usare la sua immaginazione per vedere oro dove gli altri vedono una cosa rotta e vecchia.
Ha creatività chi trova la soluzione semplice per un problema che sembrava insormontabile.
È creativo anche chi inventa una strategia efficace sul lavoro. Chi trova il suo metodo di studio efficace.
Come vedi, la creatività si esprime in tanti campi diversi e ha mille sfaccettature.
La creatività è in tutti noi. Solo che c’è chi la coltiva, chi la allena, chi la nutre, e chi non lo fa.
Avete mai visto un bambino che si rifiuta di sperimentare con colori e pennelli? Se chiedessi a te la stessa cosa, qui e ora, li prenderesti in mano quei pennelli? O penseresti che non ne sei capace. Che tu non hai creatività. Che hai paura del mio giudizio.
Da bambini, tutti eravamo creativi. Forse c’era a chi veniva più facile creare qualcosa di bello e chi faceva invece più pastrocchi, ma la spinta a creare ce l’avevamo tutti. Solo che chi magari faceva cose meno belle, veniva preso in giro. E allora interveniva la paura di non saper fare, di non fare abbastanza bene. E spesso, l’ho visto anche nei miei figli, si iniziava ad avere un vero e proprio rifiuto per tutto ciò che era arte.
Crescendo la maggior parte di noi ha abbandonato la sua creatività. perché non si sentiva portato, per non essere criticato, perché non aveva tempo.
In ogni bambino c’è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi
Pablo Picasso
E non si è accorto di aver lasciato per strada qualcosa di prezioso. Perché, a meno che non sia il tuo lavoro e tu debba mostrarla al mondo, la creatività è una cosa per te. Solo tua.
È trovare un momento per te, per ritrovarla dentro di te. È tempo che ti regali. Non sai quanto possa essere liberatorio impregnare un foglio di colore, fare con le mani, tagliare, incollare. Ritornare un po’ bambini.
Il segreto è solo uno: fare.
Lanciarsi senza pensare.
Non aspettare di avere un’idea precisa e il materiale giusto. Inizia con quello che hai in casa così non subentrerà nemmeno il pensiero di aver speso dei soldi senza sapere cosa ne uscirà. E divertiti!
Non pensare. Pensare è nemico della creatività. Ti rende troppo consapevole di te stesso, e questo è male. Non puoi sforzarti di fare le cose, devi farle e basta
(Ray Bradbury)
Se anche poi butterai via tutto, ma non credo che succederà, avrai avuto la tua ora di terapia liberatoria.
E poi ti accorgerai che avrai voglia di farlo ancora. E che i risultati ti piaceranno sempre di più. Perché la creatività va allenata.
Io amavo disegnare da piccola, ma mi ritenevo solo un’abile copiatrice. Potevo riprodurre qualsiasi disegno, ma faticavo a crearne uno mio. Credevo di non avere creatività e sono finita, passati i 50 anni, a costruire il mio brand proprio intorno alla creatività! E mi sono accorta che creatività chiama creatività. Più faccio, più sperimento, e più ho voglia di fare.
Non si può esaurire la creatività: più ne usi, più ne hai.
(Maya Angelou)
Ora ho il problema opposto: con la razionalità devo tenere a freno la troppa creatività! Perché per essere un’imprenditrice, anche se piccola, ci sono tanti altri aspetti di cui occuparsi!
E tu? Qual è il tuo rapporto con la creatività?
Federica, Italia
