Le ore che mi separano dalla partenza sono davvero poche.
Mentre scrivo queste righe, scatoloni e casse di varie dimensioni mi osservano immobili.
Su alcune c’è scritto Brazil, su altre Italy. Per la prima volta nella mia vita da expat spedirò due container in direzione diverse.
In quello Brasiliano c’è il mio letto, il mio divano, le mie pentole, i miei quadri. In quello Italiano parte dei libri di famiglia, tutta la roba dei ragazzi accumulata in questi anni. Tanto non torneranno più a vivere con noi, felicemente proiettati nella loro realtà universitaria lontano da casa.
Come mi sento io ? Non lo so.
Lasciare un posto dove hai vissuto cinque anni lascia necessariamente una scia di cose vissute, di abbracci consumati, di risate, di volte in cui avresti voluto scappare ed altre disperatamente tornare.
Va così, dovrei essere abituata visto che sono al decimo trasferimento eppure dire addio costa sempre fatica.
L’altro giorno abbiamo fatto una festa per salutare i nostri amici. C’era una bella atmosfera di gioia ed intimità. Su uno schermo c’erano proiettate le foto di questi ultimi cinque anni americani. Tanta roba.
Intorno a noi, oltre alle amicizie costruite qui, ce ne erano altre conosciute nel corso di questi venti anni all’estero, ritrovati a Houston per casualità.
“La nostra vita è come un lungo viaggio e voi siete stati passeggeri con noi per un po’. Grazie per questo pezzo di vita insieme”
Ho scritto così, nel discorso di saluto, che poi non sono riuscita a leggere e ho delegato per eccesso di emozione.
Ci sono tante cose che avrei voluto dire, ma ho fatto fatica.
La parola finale e giusta era “Addio Houston”, ma mi sono affidata all’inglese che suona più dolce e tutto sommato è andata meglio.
Quindi Goodbye Houston,
Grazie per le case bellissime che mi hai fatto conoscere. Le cucine immense, quelle da sogno che vedi nelle riviste e che mai avrei minimamente sognato di poterci cucinare.
Grazie per i tramonti. Ci sono delle sere dove, nel cielo di Houston, il colore rosa e rosso si è mischiato in un melange arancione struggente.
Grazie per la varietà di culture che ho avuto la possibilità e l’onore di conoscere. Non esiste nessun posto visitato prima dove lingue e culture cosi diverse si mescolano in modo naturale, regalando grandi stupori ed immensa conoscenza.
Grazie per i viaggi che mi hai fatto fare partendo da qui. I grandi parchi Americani, lo Yucatan, il Perù, le Hawaii e il sogno dei sogni, la Polinesia.
Goodbye Houston, con te ho imparato a guidare in decine di corsie ingarbugliate, roba che se me l’avessero detto qualche anno fa sarei morta. Ho pure dimenticato come si parcheggia, visto che qui di spazio ce n’è quanto ne vuoi.
Grazie per i miei vicini di casa, che non mi hanno portato nessuna torta di mele al mio arrivo, ma che sono stati per me porto sicuro durante le tormente e durante tutta la pandemia.
Goodbye Houston, hai risvegliato in me l’amore per i cani e porto via con me Lola, il cane randagio che fa ancora credere alle favole. Perché si, oltre a Cenerentola, c’è lei, la regina indiscussa della famiglia. Un giorno per strada, il giorno dopo sul trono.
E soprattutto grazie Houston per gli amici entrati nella mia vita in questi anni e che hanno abbracciato forte successi e debolezze. Per le risate, le feste, gli abbracci, le ore passate a chiederci perché eravamo finiti in questo posto a tratti facile, a volte complicato. Porterò nel cuore le bottiglie di vino bevute brindando alla vita, provando a volerci bene come una famiglia lì dove per tutti la famiglia era lontanissima.
E a voi Adf grazie, per aver letto i miei racconti e le mie curiosità su questo posto molto peculiare che credo, e ve lo dico con il cuore, di non aver capito fino in fondo.
Ora vado in vacanza nella mia terra, tana e rifugio di ogni stanchezza. Ho bisogno di tornare alla genesi. E da lì che sono certa troverò le energie nuove per ripartire per il prossimo capitolo.
Con immensa gioia, ma anche un po’ di commozione, scrivo per l’ultima volta il mio nome accanto a questa città che mi ha amata tanto e fatto diventare senza dubbio una donna migliore senza riuscire a trasformarmi in una donna texana doc. Vedremo se il Brasile riuscirà a fare miracoli.
Diletta, Houston
❤️
hrvitb