Io non sono proprio nomade come alcune di voi, ho traslocato la mia vita una sola volta. E
non ho impacchettato granché tranne alcune piccole cose e un paio di quadri. Col tempo
sono arrivati il tavolo e le sedie, ma mai quello che avevo “giù” (oddio, giù è qui a quadrare la
cartina). Osservando gli avvenimenti mi ritrovo sempre a pensare a come la vita succede
mentre fai altri piani.
Non era previsto il trasferimento.
Non era prevista la separazione.
Non era previsto che l’Università fosse in un altro continente.
Ebbene si, 18 anni sono passati, la scuola è finita, e due diplomi sono arrivati dopo tante
rinunce e tanta fatica.
I piani erano per andare a studiare a Birmingham, accordi presi, alloggio bloccato e invece
un Coach vede il video di come gioca a golf.
Ci chiama.
Non molla.
Fa un’offerta a cui non possiamo non pensare.
La nostra vita un’altra volta in un turbine di si e di no, di cosa fare e di cosa lasciare.
A Birmingham c’è una vita completamente indipendente e da gestirsi da sola, affitto,
spesa,lezioni dovendo ritagliarsi il tempo per musica e sport.
Negli Usa c’è la vita dell’Università che si vede nei film, le lezioni, la mensa, la stanza
condivisa, gli amici, la musica e LO SPORT.
Ma sembra così lontano.
Ma sembra così semplice.
Gli esami sono stressanti, 7 materie – 28 papers – a scuola, altri 5 esami al conservatorio a
cui l’11/7 si aggiungono concerto e tesi; è esausta.
Abbiamo deciso che decidiamo solo dopo aver visto il posto.
Partiamo.
Arrivate negli Stati Uniti, andiamo subito in Pennsylvania.
Il verde è accattivante, il College è raccolto ma vive nella città, i viali sono ampi, gli
scoiattoli curiosi, i gelsi coperti con la seta in attesa che i bruchi diventino farfalle.
L’incontro con il coach è unico. Si trovano, si piacciono e tutto finalmente sembra trovare il
suo posto.
Una settimana passa in un momento.
Accetta l’offerta.
Negli ultimi 28 giorni, ha trovato una compagna di stanza, ha traslocato dall’altra parte
dell’oceano, ha sostenuto il colloquio per ottenere il Visa, ed è diventata la donna che
prometteva di diventare, schiudendosi e volando per la sua strada come hanno fatto le
farfalle Monarch oggi dai giardini del suo college.
Ho vissuto e vivo le mie figlie, le ho amate e le amo sopra ogni cosa, e sono felice quando
fanno scelte importanti, difficili, sapendo che la vita si affronta a testa alta e che si puo
rischiare a volte un passo piu lungo, incerto. Io ci sarò.
La vita succede, non la scegli, non la pianifichi, ci vivi dentro e ti cresce intorno.
Auguri Ilaria, buon compleanno e buona vita.
Lidia