Tips&Tricks

Ramadan laico: guida pratica

Ramadan Marocco
Written by Guest

“Elisa tu fai il Ramadan?”, mi chiedono curiosi sia dall’Italia che in Marocco.

 Diciamo che il Ramadan, essendo un mese lunare si vive, ma il digiuno ahimè, o per fortuna, si fa.

In Marocco il digiuno è ufficiosamente osservato da tutta la popolazione musulmana, nonostante i chiari inviti ad evitare il digiuno “siyam” dall’alba al tramonto per alcune categorie, qui vige la regola culturale “se resisti meglio farlo”.

È un periodo sacro di preghiera e astensione dai propri vizi, dal cibo e dall’acqua. Sì, anche l’acqua.

Se vi state chiedendo come si faccia, beh: fede, tanta fede. Comunque non abbastanza per non immaginare cascate di acqua pura sgorgarvi direttamente in gola soprattutto dopo l’asr (la preghiera pomeridiana) quando, dopo circa 7/8 ore di digiuno, il cibo intorno a te inizia a chiamarti per nome e cognome e titolo professionale.

Al calar del sole ci si fionda sul ftour (colazione/merenda) che spezza il digiuno e riunisce famiglia e amici. Contrariamente a ciò che si pensa, il cibo venduto e cucinato è la medesima quantità se non di più del resto del periodo dell’anno. Per tradizione, come per noi italiani, il cibo e la tavola sono un pretesto per riunire la famiglia, aver cura dei legami e tramandare le tradizioni culinarie.

A questo proposito, la gastronomia magrebina ha qualcosa di veramente simile alla nostra cucina meridionale, il fritto, il re di ogni banchetto e celebrazione .

Qui vorrei dare un consiglio non richiesto a chi leggerà l’articolo: APPROFITTATENE! Approfittate dell’ospitalità dei marocchini e, più in generale dei musulmani. Soprattutto in questo mese in cui per religione è fondamentale condividere e donare, le famiglie saranno felici e orgogliose di riempire i vostri stomaci. Quello che potrete portare con voi saranno esattamente panza e presenza.

Il ftour inizia tradizionalmente con latte o acqua e 3 datteri. Le zuppe sono da regolamento: harira , chorba bissara , tutte ricche di legumi. Involtini e rustici di pasta sfoglia o fillo , chiamate brwat, con i più disparati ripieni. Msemmen e mlawi, pane sfogliato che viene tipicamente gustato con burro e miele , così come le bghr (pancake marocchini ). I dolci mi ricordano le paste di mandorla siciliana dai profumi agrumati , ma non mancano anche i preparati della Cameo che tanto spopolano nei supermercati .

Per i credenti, dopo il ftour è tempo della preghiera. Per i laici o non praticanti è finalmente il tempo di vivere la città. Ristoranti bar e alcuni negozi riaprono, i ritmi cambiano radicalmente durante il mese e per chi non pratica non è facile adeguarsi senza un minimo di frustrazione ai nuovi orari. Le priorità dei cittadini cambiano e con esse anche il volto del paese.

Prima dell’alba e non durante sarete probabilmente svegliati dal richiamo alla preghiera che può essere magico e incantevole oppure di disturbo. Dipende personalmente dal sonno ma soprattutto dalla voce intonata o stonata del muezzin. È comunque una speciale alternativa alle campane.

La fine del mese lunare sacro è festeggiato per più di un giorno. Tradizionalmente con il macello di un montone si aprono i banchetti. Ne sentirete qualcuno la sera prima belare nel giardino o terrazzino dei vostri vicini e, come dicono in Marocco e in Sicilia, “MISKINO” non sa, o forse sì cosa gli spetta. 

Durante il Ramadan, uno dei momenti più intensi che potete condividere con persone di fede musulmana è quel breve lasso di tempo che precede il ftour in cui tutti sono esausti e silenziosi, anche se non avete digiunato prendetevi del tempo, salite in terrazza o andate in spiaggia. Ovunque sia possibile osservare la pace di quei minuti precedenti la fine del giorno e godersii il tramonto che arriva con l’adhan, il maghreb.

Odorate, che sia menta fresca o il letame dei polli in vendita, non importa, impariamo ad osservare non solo con la vista il proliferare di gente, che affronta un’astinenza quotidiana con la tenacia di vivere il giorno non mancando ai propri doveri e non mancando di gioia. Interagite, anche quando non conoscete la lingua. Raccontate, e soprattutto ascoltate, storie private che possono rivoluzionare o semplicemente aggiungere un tassello nel puzzle della vostra vita. 

Io ancora onestamente faccio fatica, sono mediterranea, ma dall’altra sponda del mare le cose funzionano un po’ diversamente in peggio e in meglio, ma ovunque mi trovi o vi troviate il Ramadan è pace e condivisione ed è questo quello che auguro ad ogni lettrice e lettore.

Elisa, Marocco

Loading...

Author

Guest

Se anche tu sei come noi una #adieffina per il mondo, alle prese con nuove abitudini, costumi, lingua e fusi sei la persona che fa per noi. Raccontaci la tua storia, chiacchiera con noi, allarga i nostri orizzonti. Questo spazio è tutto per te .

Dicci cosa ne pensi!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.