Nell’ultima settimana mi sono interrogata su qual è la vita che vorrei.
Ho seguito un workshop guidato riflettendo profondamente sulla me che vorrei essere. Sulle cose che voglio nella mia vita. Su ciò che voglio lasciare fuori. Le persone che voglio avere intorno. Le sensazioni che voglio sentire di più, le parole per me importanti. I luoghi dove voglio stare di più. Gli obiettivi, ma soprattutto i sogni. Le mie passioni, le mie aspirazioni.
Non è una cosa da poco riflettere su tutto ciò.
Perché spesso si è influenzati da altro. Dai dogmi con cui ci hanno cresciuto, dall’educazione che ci hanno dato, dalle regole che ci hanno imposto, da quello che è giusto e sbagliato per la società. Dal senso di responsabilità verso i nostri genitori, verso i nostri figli. Da quello che gli altri si aspettano da noi. Dalla paura di deluderli. Dal preferire le scelte semplici per non dover sempre lottare.
Per tutto ciò non è facile mettere sé stessi al primo posto. Seguire davvero il nostro io, senza condizionamenti. Bisogna ascoltarsi molto, permettere alla nostra anima di farsi sentire, lasciare la mente libera di volare. Scatenare l’immaginazione. Guardarsi da dentro e non da fuori.
Ho provato a fare tutto ciò e ho preparato la mia vision board per il 2023. Un po’ in ritardo certo, dato che siamo a fine febbraio, ma non è mai troppo tardi per capire cosa vogliamo. L’ho preparata con le mani. Con carta, forbici e colla perché il fare mi fa “sentire” tutto di più.
Ho ritagliato dai giornali delle immagini che mi emozionavano o che avevano un significato per me, ho scelto delle parole per me importanti.
Quella che ho preparato è la vision board che avrò sotto agli occhi sempre nel mio studio.
Questi che seguono sono i desideri che mi hanno ispirata nel farla.
Vorrei vivere in armonia e in pace. Il più possibile a contatto con la natura. Vorrei essere circondata il più possibile dalla bellezza in tutte le sue forme.
Voglio avere a che fare con ciò che mi ispira: la fotografia, la musica, la poesia.
Voglio avere una vita leggera e questa foto del viso di donna con la testa piena di farfalle mi è sembrata perfetta.
Leggerezza che non è superficialità, ma spensieratezza. Saper prendere la vita con lo spirito leggero come certe anime sanno fare. Quando le trovate tenetevele vicine.
Ritrovarsi.
Ritrovare me stessa, mettermi al centro. Io.
Curare il mio corpo, la mia salute, il cibo che mangio.
Ritrovare la me stessa prima di essere madre e ridarle un po’ il giusto spazio.
Rendere più indipendenti i miei figli per questo. Passare meno tempo a discutere e coltivare invece il rapporto meraviglioso che ho con loro in questo periodo della nostra vita.
Nutrire il mio rapporto di coppia, ritrovarlo. Dedicargli tempo esclusivo. Fare cose nuove insieme. Continuare a costruire sempre.
Ritrovare la mia famiglia d’origine. Dare più tempo ai miei genitori perché devo essere cosciente che non abbiamo ancora tanto tempo insieme.
Ritrovarsi anche con gli amici. Dedicargli tempo.
C’è una foto reale nella mia vision board: è la vista dalla casa che abbiamo costruito in Calabria. È lì il luogo dove spero di passare un po’ più di tempo quest’anno.
E poi ci sono i viaggi che voglio tornare a fare il più possibile. Tanto che ho preparato una vision board tutta a tema viaggio.
C’è la scrittura perché con questo ha a che fare un nuovo step del mio piccolo brand.
E c’è un orologio accanto a delle piantine. Perché uno dei mie desideri è di essere più organizzata sul lavoro e nella vita in modo più sostenibile. Lo sono abbastanza di indole, ma nei momenti di troppe cose da fare mi ritrovo nel caos. Voglio non ritrovarmi a fare le cose all’ultima ora e in affanno. Non voglio lavorare più dopo cena. Non voglio privarmi di ore di sonno. Voglio una casa più vuota con tanto spazio non occupato. Voglio liberarmi di tante cose.
E poi una parola più grande delle altre: now, ora.
Che ha due significati.
Il primo è che voglio agire più che pensare. Che voglio mettere da parte il mio perfezionismo che mi fa perdere tanto tempo e mi impedisce di fare le cose. Perché il tempo è prezioso e non voglio passarlo a rifinire tutto sempre di più. Voglio più azione.
Il secondo significato è quello più importante. Forse più di tutto quello che ho scritto o forse che comprende tutto insieme.
Voglio vivere il presente. Non vivere nell’attesa di qualcosa che magari arriverà o magari non arriverà mai. Voglio essere felice di quello che ho in questo momento. Trovare sempre un motivo per sorridere e concentrami su quello. Se un giorno non è un buon giorno, voglio anche solo mettere un fiore in un vaso o ascoltare la musica che amo o accendere una candela e concentrarmi su queste piccole cose che mi fanno stare bene.
Voglio vivere, con tutto ciò che comporta questo verbo meraviglioso. Ora.
Federica, Italia