Regalare vino non e’ cosi semplice come sembra. Quante volte vi siete trovati davanti agli scaffali senza saper cosa comprare? Natale e’ alle porte, ma anche cene alle quali si è invitati e, vi assicuro, portare una buona bottiglia è (quasi) sempre un’ottima idea.
Quando si sceglie questo tipo di regalo, non si da una semplice bottiglia di vino, ma molto di più: un’esperienza, un viaggio verso la cultura e/o la tradizione del luogo di origine, una evocazione di ricordi, pensieri, sentimenti.
Vi lascio i miei consigli per regalare vino, di modo che possiate fare bella figura la prossima volta che avete un dono da portare.
Perché è una buona idea regalare il vino
- Ne esistono di diversi prezzi e per qualsiasi portafoglio. Costoso non è necessariamente sinonimo di buono.
- Il vino è un’esperienza. È un momento di condivisione. È più che un regalo.
- Piace a tutti (o quasi, dai!)
E poi volete mettere berlo tutti insieme?
Consigli per regalare vino
Data la varietà di marchi, cantine, ceppi, ecc. i vini da regalare possono essere difficili da scegliere per chi non è esperto in materia. Tuttavia, è necessario seguire questi suggerimenti per sapere come scegliere il vino perfetto per l’occasione ideale:
- Se vuoi andare sul sicuro, compra un vino conosciuto o fatti consigliare da chi lo vende. In genere sono persone molto preparate che ti sapranno dire in base a tue indicazioni che vino è adatto a chi lo deve ricevere.
- Compra in base all’etichetta che ti ispira. Lo so, i miei colleghi storceranno il naso, ma io non ho mai sbagliato seguendo il mio istinto. Se hanno speso soldi per creare quell’etichetta che tanto mi ha colpito, chissà la cura per il prodotto. Se poi non è buono? Almeno fa scena in cantina o sul tavolo, no?
- Il Galateo consiglia di regalare sempre almeno un paio di bottiglie. Contate comunque che per una cena di almeno 4/7 persone due è il numero ideale. Se poi è un dono per una persona, una bottiglia è perfetta.
- Il formato Magnum “veste” di più la tavola ed è più appariscente e divertente. Con il doppio della capacità di una bottiglia normale e il suo design, le darà un tocco di originalità in più.
- Se siete indecisi, consultate le varie guide come quella della AIS, quella di Wine Folly o una internazionale.
Regalare il vino in base alla persona che lo riceve
Quando compriamo il vino, una cosa molto importante è il grado di conoscenza che abbiamo con chi lo deve ricevere. Non è lo stesso che sia un regalo personale o un ricambio di favore, o una relazione professionale. Maggiore è la conoscenza che abbiamo della persona, maggiore sarà l’accuratezza del dono. Se sappiamo poco o nulla su chi riceverà il regalo, possiamo cercare di ricordare che colori usa per vestirsi, se sono più formali quando si parla o si scrive, poiché tutti questi “dettagli” saranno fondamentali per guidarci in quale stile di vino scegliere.
Così come c’è un vino che accompagna ogni piatto, vini per ogni stagione o per ogni situazione, allo stesso modo ci sono tipi di vino per ogni tipo di persona. Avere uno stile specifico, hobby e stile di vita in particolare ci porta a trovare un certo rapporto con ogni tipo di vino.
È noto che il vino ha molte qualità comuni, ma è anche ampiamente riconoscibile che ogni vino ha una propria personalità. Per questo si dice che ogni vino è fatto per una persona con un certo modo di essere, sesso o età.
Esistono alcuni studi su determinati modelli di personalità associati al consumo di vino, anche se pochi con coerenza scientifica e rigoroso lavoro sul campo. La più accurata è quella della società francese “Wine with Style” che ha condotto una ricerca (senza valenza scientifica ovviamente) per capire in base ad alcune caratteristiche quale fosse il vino ideale.
È stato possibile concludere la situazione sociologica media del consumatore di ciascuna varietà di vino, in modo da poterne dedurre alcuni valori generici. Ad esempio, il consumatore di vino rosato è giovane mentre i consumatori di vino rosso e bianco sono mediamente più anziani. Inoltre, pare che i consumatori di vini invecchiati hanno un livello di formazione più elevato.
Insomma, tirando le somme, che vino devo regale e a chi?
VINO ROSSO
Innanzitutto non va dimenticato che il vino rosso è la varietà più suscettibile di scostamenti nello studio perché, tradizionalmente, è stata la più consumata nei paesi mediterranei. Sebbene ci sia la tendenza a ridurre la quantità e migliorare la qualità, questo aspetto deve essere preso in considerazione per capire meglio i risultati.
I consumatori di vino rosso, secondo lo studio, sono persone di mezza età, forti, intelligenti e molto sicure di sé. È una persona che, nella maggior parte dei casi, è sposata. In genere usano il vino come modalità di socializzazione, sia con gli amici prima di mangiare sia con la famiglia durante i pasti, e bevono più frequentemente.
Più esclusivo è il target in cui si collocano, maggiore è il livello di formazione, tanto che la maggior parte dei consumatori di vini invecchiati ha studi universitari. Di conseguenza, è un pubblico aperto a nuove esperienze, motivo per cui è interessato a degustare vini diversi.
VINO ROSATO
Il consumatore di vino rosato è giovane, generalmente sotto i 30 anni e, in molti casi, in fasi di passaggio della propria vita. Sono persone più impulsive, divertenti, sognatrici e, sebbene vivano in coppia, di solito non sono sposate. Nella maggior parte dei casi non hanno studi universitari ma fanno un uso intensivo di Internet e dei social network, trattandosi di un pubblico con un livello di reddito medio.
VINO BIANCO
Per quanto riguarda i consumatori di vino bianco, lo studio ha suggerito che fossero persone timide, calme, pratiche e brillanti. Il consumo è solitamente associato a persone che vivono sole e con un livello medio di formazione, dal momento che il 43% dei consumatori ha studi universitari. Va inoltre notato che il consumatore medio di vino bianco non è troppo interessato a viaggiare fuori dal proprio paese.
Sebbene i consumi stiano diventando più equilibrati, non bisogna dimenticare che, tradizionalmente, le donne consumavano vino bianco in misura maggiore rispetto agli uomini.
Vi ho chiarito le idee? O ho peggiorato la situazione?
Fatemi sapere la vostra e se avete bisogno di consigli chiedetemi pure!
Nadja, Australia