Qualche tempo fa ho letto un articolo molto interessante di Claudia riguardo i food deserts in America. Mi sono da allora interessata all’argomento e ho scoperto che non si tratta di un fenomeno che riguarda solo gli USA, ma varie parti del mondo. Ma di cosa sto parlando?
I deserti alimentari (food deserts appunto) sono luoghi in cui c’è un accesso limitato ai negozi che vendono cibo sano e un’abbondanza di fast food. Un recente studio dell’Association of American Medical Colleges e dell’USDA mostra che circa 23,5 milioni di persone vivono in zone che si possono definire tali. Per chiarezza, una zona e’ definita FOOD DESERT se la distanza per raggiungere un fast food (ma anche semplicemente i piccoli negozi che vendono snack e bibite) e’ nettamente minore di quella per arrivare ad un negozio che vende cibo sano (un qualsiasi supermercato ad esempio fornito di reparto cibi freschi).
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) definisce ancora un deserto alimentare come un’area che ha un tasso di povertà maggiore o uguale al 20% o un reddito familiare medio non superiore all’80% del reddito familiare medio nelle aree urbane, o 80% del reddito familiare medio in tutto lo stato nelle aree non urbane.
Per potersi definire come deserto alimentare, un’area deve soddisfare anche altri criteri. Nelle aree urbane, almeno 500 persone o il 33% della popolazione devono vivere a più di 1 km dal grande negozio di alimentari più vicino. Nelle zone rurali, almeno 500 persone o il 33% della popolazione devono vivere a più di 10 km dal più grande negozio di alimentari.
FOOD DESERTS IN AUSTRALIA
E’un fenomeno il cui studio e’ nato negli USA ma e’ globale. Il ministero della salute pubblica Australiana ha iniziato a mappare i cosiddetti “deserti alimentari” locali e sta venendo fuori che le conseguenze per le persone che ci vivono sono estremamente gravi.
Cosa succede praticamente? Immaginate una persona che lavora tutto il giorno e quando torna a casa si deve occupare della casa stessa e anche di eventuali persone a carico (figli, famiglia etc). Dopo una giornata intensa deve scegliere e decidere se andare al vicino fast food e avere tutto pronto oppure perdere molto più tempo, andare al supermercato, fare la spesa e poi cucinare, con costi nettamente maggiori.
E’ chiaro su cosa ricadrà la scelta.
Io sto semplificando molto il discorso chiaramente, ma per farvi capire la reale situazione di alcune zone rurali di questo continente vi dico solo che spesso nel raggio di km gli unici negozi accessibili sono dei piccoli negozi che vendono solo cibo confezionato ricco di sali o zuccheri aggiunti e bibite gasate.
CONSEGUENZE
Quale e’ quindi la diretta conseguenza di tutto questo ? Se i cibi come frutta, verdura, cereali integrali, latticini, piselli, fagioli, carne e pesce sono spesso costosi o introvabili, la mancanza di accesso ad alimenti salutari in queste comunità si traduce in disparità di salute e alti tassi di malattie croniche. Ma non solo. La mancanza di nutrizione contribuisce a indebolire il sistema immunitario. Molte donne sono più inclini ad aborti e i feti potrebbero avere difetti alla nascita. Senza contare che le persone con allergie o sensibilità alimentari potrebbero avere difficoltà a trovare cibo sicuro da mangiare. Questo non è solo malsano, ma può anche essere pericoloso per la vita.
Le aree più colpite come vi dicevo sono in genere quelle rurali, dove anche i tassi di povertà sono più alti e spesso le persone non hanno nemmeno le macchine per spostarsi.
Da un recente studio di uno specialista in malattie croniche australiano, si e’ scoperto che la città di Sydney ha varie zone classificabili come deserti alimentari ma che la maggior parte sono nei cosiddetti Western Suburbs. Nella stessa zona si nota un numero particolarmente alto di persone affette da problemi di salute.
SOLUZIONI
La questione e’ molto complessa e ci sono progetti di lavoro in ambito politico e comunitario volti ad affrontarla e cercare di risolverla. Si parla di questioni economiche, sociali e ambientali più ampie che circondano il sistema alimentare. Alcune soluzioni?
- aumentare la disponibilità di cibi sani e di provenienza locale attraverso: negozi di alimentari a prezzi accessibili
- incoraggiare abitudini alimentari sane fornendo istruzione e formazione sulla produzione, preparazione e nutrizione degli alimenti iscrivendo i residenti idonei ai programmi nutrizionali del governomercati accessibili
- cortili e orti comunitari
- programmi di assistenza alimentare
- gruppi di acquisto
- aumentare l’accesso ai mercati degli agricoltori locali
- promuovere condizioni sicure ed eque per i lavoratori agricoli
- sostenere pratiche agricole sostenibili che proteggano l’aria, l’acqua, il suolo e gli habitat
- supportare gli imprenditori del settore alimentare
- celebrare e onorare le diverse culture alimentari
- incoraggiare i residenti a partecipare alla pianificazione del sistema alimentare
- dare ai residenti voce in capitolo sulle decisioni relative al cibo
Conoscevate questo fenomeno? Come e’ messo il paese dove state?
Nadja, Australia