Espatrio Vivere all'estero

Copenhagen la mia seconda casa

Copenhagen
Written by Guest

Hei, ciao! Sono GIO (Giovanna)  da Copenhagen, la città della Sirenetta, delle fiabe di Christian Andersen, della birra Carlsberg e delle biciclette che sfrecciano per la città ad ogni ora del giorno e della notte.

Come ho scritto sul mio blog qualche anno fa per presentarmi … “sono una viaggiatrice innamorata di mio marito, delle nostre figlie e anche della vita matta che facciamo”.

La Danimarca per me è un po’ una “seconda casa”, la mia prima volta a Copenhagen risale a più di 20 anni fa, ero venuta a trovare il mio ragazzo (ora marito) che si era trasferito per lavoro.

Era Agosto dell’anno 2000, quando partita da Milano con un bel vestitino estivo arrivata a Copenhagen sono entrata nel primo negozio sullo Strøget (la via pedonale in centro città) a prendere un paio di pantaloni! Pioveva e faceva freddo…per una che arrivava dall’Italia si gelava! Io quei pantaloni li conservo ancora e sono bellissimi!

Il meteo danese è ciò di cui tutti parlano, è pazzesco, cambia con una rapidità che uno deve avere con se il piumino e il costume! Come domenica, che siamo usciti a pranzo, io vista la bella e tiepida giornata ero con un vestito estivo ma mentre mangiavamo un nuovolone nero ha coperto il sole per più di un’ora e io tremavo dal freddo. Fortuna che qui nei bar e nei ristoranti usano lasciare delle coperte sulle sedie.

Abbiamo festeggiato il nostro 18° anno di matrimonio il giorno della festa della mamma con le nostre 3 figlie. Due di loro sono nate in Danimarca a Frederiksberg e una a Brescia, perché nel mentre c’era stato un trasferimento su un nuovo progetto per mio marito e di conseguenza anche per noi.

Abbiamo trascorso 6 anni a Rezzato, dove abbiamo trovato persone speciali, amicizie che porteremo sempre nel cuore. Alla fine ci sentivamo così integrate e parte della comunità che venir via per me è stato in assoluto il saluto più difficile e doloroso.

Dalla nostra esperienza italiana ho imparato che trasferirsi in una nuova città è sempre e comunque un ripartire da ZERO. A parte la conoscenza della lingua italiana non conoscevamo nulla del luogo, abbiamo dovuto rifarci una cerchia di amicizie come in ogni trasferimento, iniziare nuove scuole con nuovi sistemi scolastici, trovare nuovi equilibri personali e familiari, anche per le nostre figlie pur essendo molto piccole non fu facile cambiare.

Dopo l’esperienza italiana fu la volta dell’Arabia Saudita, Riyadh!

L’esperienza nel deserto ha richiesto un grande sforzo da parte di tutti noi. Mio marito è rimasto distante per qualche mese in attesa dei documenti per far sì che noi potessimo raggiungerlo, le nostre figlie hanno dovuto imparare l’inglese, cambiare scuola, paese, salutare persone che ormai erano cari amici, dire addio ad un posto che ormai era diventato casa…

Per me fu doloroso salutare le mie amiche di Rezzato, ritornare a vivere lontano dai parenti e salutare il mio nipotino appena nato da pochi mesi con la consapevolezza che anche lui lo avrei visto crescere online.

Ma…perché c’è sempre un ma…Riyadh mi ha dato delle sensazioni positive già da prima di partire, c’era, e c’è tutt’ora, un feeling speciale che sentivo nei confronti di questo paese di cui non sapevo nulla.

Tra una ricerca e l’altra online ho trovato il blog di un’italiana che viveva a Riyadh, contattandola scoprii che viveva proprio nel compound dove sarei andata a vivere io, lei mi ha dato le prime info di vita vissuta sul posto.

Questa blogger poi è diventata un’Amica di Fuso e mi ha invitata a scrivere la mia storia…vediamo… chi indovina chi è?!

I 3 anni a Riyadh sono stati ricchi di tante scoperte, luoghi straordinari visitati, patrimoni dell’Unesco che nemmeno sapevo esistessero, amicizie e legami speciali e tanta gente che abbiamo dovuto salutare prima di dover partire anche noi. Porterò sempre qualche granello di sabbia del deserto nel mio cuore.

Dopo Riyadh è stata la volta del ritorno in Danimarca, questa volta abbiamo deciso di vivere in centro città a Copenhagen perché con 3 adolescenti è più comodo. Copenhagen è totalmente diversa da come me la ricordavo, ora è molto più bella, super dinamica e in continuo cambiamento, io l’adoro! Rimane sempre il “gap” della lingua che ancora (per mia pigrizia)  non so bene e mi limita nella comprensione di tutte le cose che mi capitano intorno, prima o poi mi deciderò a riprendere gli studi del danese. Che rabbia però quando scopro che c’era un evento che mi interessava ma che non lo avevo letto!

Meteo particolarmente variabile a parte e qualche volta molto freddo, Copenhagen è una città bellissima che amo e la Danimarca è un paese tutto da scoprire con arte moderna ad ogni angolo e parchi e prati sempre verdi (la pioggia frequente ha i suoi vantaggi) perciò vi invito a venirmi a trovare e se vi fa piacere posso scrivervi qualcosa in più su questo paese.

Vi ses

Gio – Copenhagen 

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