Gli Australiani hanno un modo tutto loro di vivere la vita.
Sono rigorosi e super ligi alle regole ma, allo stesso tempo, il loro stile di vita è molto
easy going e rilassato. Danno valore al proprio tempo e agli spazi personali.
Amano la natura in tutte le forme e fin da piccoli imparano a conoscere e a rispettare la loro flora e la loro fauna. Ricordo quando, in una buca delle lettere, ho trovato questo cartello lasciato da un’impiegata delle poste:
There is a lizard in this post box.
It’s not too big; just big enough to scare you a bit.
Please don’t hurt the poor little guy.
Sono molto attenti alla forma e amano vivere al ritmo della natura.
Si alzano in genere molto presto e vanno a letto al calare del sole.
È assolutamente normale che i caffè siano aperti alle 5 del mattino, così come è normale incontrare gente che fa sport, nuota o fa colazione insieme ai figli su un prato prima di iniziare la giornata. Altrettanto normale e facile che accada, però, è che i caffè (almeno qui a Sydney) chiudano alle 3 di pomeriggio e che i ristoranti non vi accettino per mangiare dopo le 8 di sera.
Ho raccolto per voi qualche piccola curiosità della vita in Australia che ho notato e scoperto vivendo qui, nella terra dei canguri. Piccole cose, ma che mi hanno colpita, mi hanno stimolato riflessioni e mi hanno fatta sorridere più volte.
Particolarità della vita in Australia
I nomiglioli australiani!
Gli australiani si divertono a dare nomignoli.
Gli abitanti del New South Wales, stato dove si trova Sydney, sono conosciuti anche come Cockroaches (scarafaggi). Il nome proviene dalla squadra di rugby per cui quasi tutti fanno il tifo.
I Banana Bender invece, letteralmente piegatori di banane, sono gli abitanti del Queensland.
E sapete perché? Perché il Queensland è famoso per la produzione di banane e provvede al 90 % del fabbisogno nazionale.
Conoscete quelli degli altri Stati? Io no e sono curiosissima.
Davvero buffa la storia di Canberra capitale
Dovete sapere che tra Sydney e Melbourne esiste una rivalità storica. Scherzosa, ma non troppo. Le due città, che si trovano rispettivamente nel New South Wales e nel Victoria, hanno stili di vita molto diversi.
Sydney è considerata regina di bellezza, Melbourne si vanta di essere capitale culturale.
Negli anni le due città si sono battute anche aspramente per chi dovesse essere la reale capitale del Paese.
Per porre fine ad ogni questione, si decise di nominare capitale Canberra (si pronuncia Cheee’mbraaa… parliamone!!). Canberra è una città piccolina, una delle poche città australiane dell’entroterra. Rurale fino a prima di diventare capitale.
Geograficamente è collocata nel New South Wales, ma formalmente si trova nell’Australian Capital Territory (un po’ come la nostra Città del Vaticano). Esattamente a metà strada tra Sydney e Melbourne.
Che dire: tra i due litiganti, il terzo gode.
Lavorano per vivere, non vivono per lavorare
Gli australiani iniziano a lavorare molto presto. Già dai 14 anni quasi tutti i ragazzi hanno un lavoro pomeridiano e/o che li impegna durante i fine settimana. Le loro paghe orarie minime sono tra le più alte al mondo e questo consente a tutti di guadagnare molto bene anche da molto giovani. Non si identificano quasi mai nel lavoro, anzi, capita di frequente che cambino più volte la loro carriera nel corso della vita.
Moltissimi scelgono di lavorare part time e quasi tutti hanno molto a fuoco il proprio benessere personale e l’importanza dello spazio privato.
È diffusissimo il lavoro da remoto e ogni lavoro gode di una grande dignità sociale.
Uno stemma rivolto al futuro e inno nazionale
Lo stemma nazionale australiano raffigura un Emu e un Canguro: animali che non possono camminare all’indietro, ma solo in avanti. Come simbolo di un Paese che guarda sempre al domani, senza voltarsi indietro.
Vi piace questa suggestione?
A me così così. Credo che onorare il passato, includerlo e sanarne le ferite, sia altrettanto importante. E, a questo proposito, vi invito ad approfondire la storia degli Aborigeni d’Australia.
Dopo molte proteste il governo, lo scorso anno, ha cambiato una parola dell’inno nazionale.
Prima recitava because we are young and free, mentre ora recita because we are one and free. Questo è stato fatto per onorare appunto gli aborigeni che sono l’etnia più antica del pianeta. La parola young si riferiva invece alla giovane Australia, post-coloniale.
L’Australia è gigante
È grande quasi quanto tutta l’Europa, ma conta appena 25.000.000 di abitanti contro i 60.000.000 della sola Italia. Pensate che Sydney, come ci racconta Nadja, è grande come la regione Campania. Questo dato fa capire bene quanto posto occupi la natura qui downunder. Quanto sia difficile fare confronti di merito rispetto a lavoro, qualità della vita in Australia o spazio a disposizione dei singoli. Interessante notare che le urbanizzazioni sono quasi tutte lungo la costa. L’Outback del continente può essere aspro da vivere, soprattutto per le condizioni climatiche.
Picnic in ogni dove e campeggi
Vi ho raccontato questo varie volte: la tipica vita in Australia prevede bicchieri di vino, tappetini srotolati, aperitivi, colazioni e brunch in ogni prato, angolo di spiaggia, roccia, muretto che capiti a tiro. Non importa che la giornata sia splendente o nuvolosa, quello che conta è stare seduti per terra a chiacchierare. E come si deve! Non sono attrezzati: sono attrezzatissimi. Hanno tavoli, tavolini, cesti, ombrelloni, glassette, griglie e tutto quello che potete immaginare.
Stessa cosa per il campeggio. A breve ne proverò uno molto tipico Aussie… vi saprò dire.
Si guida a sinistra e serve una laurea per parcheggiare
Che si guidi a sinistra è un fatto abbastanza noto, ma credetemi, i parcheggi sono davvero una gatta da pelare. Mille simboli diversi, a seconda dei posti e degli orari. Corsie di scorrimento che da una certa ora diventano parcheggio. Possibilità di parcheggiare non più di due ore, o mezz’ora o 5 minuti. Di fianco, di lato, di muso o di coda. Un incubo. Chi sbaglia paga multe super salate.
Inoltre, ho scoperto che l’assicurazione è facoltativa. L’unica cosa obbligatoria è una mini-polizza che copre i danni alle persone.
Si festeggia il Natale anche a luglio
Downunder il Natale è caldo. Dicembre è piena estate. Per non farsi mancare la magia del Natale al freddo i nostri cari Aussies, si sono inventati Christmas in July e così, il 25 luglio (pieno inverno qui), è tutto un sottofondo di musiche natalizie, alberi riallestiti, cene di auguri e regali da scartare. Insomma festeggiano Natale due volte. Li amo!
Sono sempre scalzi
Che sia inverno o estate, in spiaggia o al supermercato, sull’autobus o al parco, è davvero facile che camminino a piedi nudi. Tutti: adulti e bambini come se fosse la cosa più normale del mondo.
Buco dell’ozono sopra l’Australia
Sapevate che lo strato di ozono sopra le alte latitudini dell’emisfero australe è più sottile della media del pianeta? Questo si traduce in un sole che, quando il cielo è limpido, scotta e brucia non importa che sia inverno o estate.
I casi di cancro alla pelle sono più diffusi in Australia che nel resto del mondo.
Qui downunder sono tutti molto sensibili al tema e la sensibilizzazione inizia fin dalla prima infanzia. I bambini di tutte le scuole di ogni ordine e grado devono sempre indossare cappelli a falda larga e mettere la protezione solare.
Il mantra nelle scuole (che viene rigorosamente rispettato) è no hat no play. In parole povere: senza cappello non si può uscire in giardino a giocare.
Sapevate queste cose della vita in Australia? Le immaginavate? O pensavate a una vita del tutto diversa? Vi piacerebbe che ve ne raccontassi ancora? Sono molto curiosa dei vostri commenti.
Ditemi tutto!
Manuela, Sydney