Non avere aspettative è il segreto per vivere bene in Arabia Saudita.
L’ho imparato sulla mia pelle.
L’ho imparato con il tempo.
La delusione, purtroppo, sta sempre dietro l’angolo.
La prima volta che sono arrivata in Arabia Saudita mi ero studiata tutte le cose da andare a vedere a Riyadh e nei dintorni. Dopo un paio d’anni di vita qui avevo stilato una lista dei miei 5 tesori di Riyadh. Deserto, Masmak fort, souk, Thumama park e giro con i quod, Edge of the World, Diriyah. Tutte cose meravigliose che quando guardi in fotografia sembrano eccezionali, perfette, imperdibili. Peccato che, in quasi tutti questi luoghi, io abbia trovato tanta sporcizia e poca cura. All’epoca ci ero rimasta molto male, soprattutto nel deserto, perché non mi aspettavo di trovare tutta quella plastica.
Ci sballiamo di speranze per poi vomitare delusioni.
È una frase che ho trovato sul web e che trovo perfetta per descrivere il mio iniziale stato d’animo.
Con il trascorrere del tempo ho imparato a cambiare punto di vista, a non lasciarmi sopraffare da aspettative troppo elevate per poi venire travolta dalla delusione.
Il tempo e le esperienze, o delusioni, precedenti, mi hanno insegnato a non avere aspettative, a non fare previsioni o immaginarmi chissà cosa. In questo modo è stato più facile accettare l’imprevisto o la bruttura. Insomma, senza troppe aspettative è stato più semplice incassare un’eventuale delusione.
Credo che l’Arabia Saudita sia un Paese con un grande potenziale. Esistono luoghi meravigliosi ed incantevoli, quasi unici al mondo. Purtroppo però questi luoghi vengono poco valorizzati, curati, puliti e custoditi nel modo che meriterebbero.
“C’è del potenziale” è la frase che ho imparato ad utilizzare negli ultimi tempi qui in Arabia Saudita. Quando ad esempio sono stata ad Al Ula ne sono rimasta affascinata. Hegra è un luogo incantevole che racchiude una storia importante per questo paese. Qui, per la prima volta, ho respirato aria di cambiamento, la loro voglia di mostrarsi, aprirsi al turismo e farsi conoscere.
I primi di aprile, ad Hegra, è stato ospite il nostro Andrea Bocelli che, per la prima volta, ha cantato e incantato un pubblico di sole trecento persone tra le mura dell’antica città di Hegra. Dai video e dalle fotografie che ho visto su Instagram si è trattato di un evento magnifico.
Quello che però è impossibile dimenticare della mia vacanza ad Al Ula sono le difficoltà che abbiamo riscontrato nel trovare un ristorante o un localino per mangiare. Purtroppo se non hai prenotato in un hotel a tante stelle è difficile fare il turista.
Ricordo l’emozione nonché l’entusiasmo di andare all’Ushaiger Village, un villaggio fatto interemente di fango e paglia, una cosa straordinaria. Ma impossibile scordare anche la delusione nel vedere troppe case di fango completamente distrutte ancora da sistemare. Chissà, magari oggi le cose sono migliorate.
Per non parlare del deserto, un luogo magico a tutte le ore del giorno, troppo spesso ricoperto da un’immensità di plastica.
Insomma, con il tempo ho imparato a non avere aspettative in Arabia Saudita.
Anche se le cose stanno visibilmente cambiando.
Drusilla, Arabia Saudita