Decidere di tornare in Arabia Saudita non è stata una scelta semplice. E nemmeno rapida.
Mio marito da mesi mi chiedeva di rifare il visto, dato che a giugno 2018 avevo deciso di chiuderlo definitivamente.
Ma non mi sentivo pronta.
Non volevo tornare in quel deserto pieno di regole e ostacoli.
A Brunico avevo riconquistato tante libertà che non volevo abbandonare nuovamente. E non ero pronta a salutare tutte le persone speciali che avevo incontrato.
Con l’arrivo della pandemia, che ha tenuto la mia famiglia lontana per nove mesi, le cose sono cambiate. L’incertezza e la paura di questi ultimi mesi mi hanno insegnato a vivere seguendo le mie priorità. Per questo ho deciso che riunire la nostra famiglia era più importante di ogni altra cosa. Perché vivere lontani come famiglia è un gran casino.
Ed eccoci tornati nel deserto.
Ancora Middle East.
Ancora Riyadh.
Ma una Riyadh cambiata. Vi avevo raccontato delle novità di Riyadh avvenute tutte in pochissimo tempo e appena me ne ero andata.
Un’Arabia Saudita dove oggi le donne possono guidare, al ristorate c’è una sola entrata, le donne locali possono viaggiare da sole e le straniere non hanno più l’obbligo di indossare un’abaya.
Sono tornata in Arabia Saudita con una valigia preparata poche ore prima della partenza.
Un bagaglio pieno di speranza, ma anche tanta paura. La paura di non farcela anche questa volta, di incappare in un imprevisto dell’ultimo minuto, di essere bloccata pochi metri prima del traguardo e dover rinunciare al sogno di vivere tutti insieme.
Il mio cuore era diviso in due. Da una parte desideravo arrivare a Riyadh il prima possibile, dall’altra non mi sentivo pronta a partire. Salutare Brunico significava dire “arrivederci a chissà quando…” alla mia meravigliosa famiglia ed ai tanti amici speciali che ormai facevano parte del mio quotidiano.
Sono atterrata con il buio in una Riyadh illuminata a giorno da un’infinità di lucine.
Ho trovato una città più pulita e curata che ha voglia di ricominciare.
In aeroporto ho incontrato diverse donne al lavoro. E sono stata accolta da un daddy emozionato, con le lacrime agli occhi e infinitamente felice di veder uscire dalla porta degli arrivi la sua famiglia.
Quando siamo arrivati all’appartamento nel nuovo compound dove lui ha traslocato mesi fa mi ha guardata negli occhi e mi ha detto: “bentornata a casa! Finalmente siamo tutti insieme!”.
Sono felice di essere tornata, perché ora non mi importa il luogo dove vivo. L’importante è essere tornati ad essere una famiglia unita!
Drusilla, Arabia Saudita
Grazie per aver condiviso questa vostra novità che così tanto mi aveva sorpreso. Mi mancherà leggere le tue cronache dall’alto Adige che amo così tanto,ma sono molto felice,vista la situazione,che siate si nuovo tutti insieme.Avrei preferito il Daddy a Brunico ma va bene anche così
Di nuovo insieme? Mi sono emozionata leggendo, sai? Buona vita nella nuova realtà!