Come vi ho raccontato il mese scorso a causa del Covid-19 mi sono trasferita a Dubai.
Onestamente i primi mesi ero così annebbiata che non posso dire di essermi misurata con questa città.
La nostra convivenza reale è iniziata a giugno e non ho ancora provato tutto, ma posso dirvi le mie prime impressioni e i miei cultural shock a Dubai.
Cultural shock a Dubai
1) Venendo da Kuwait è come se fossi stata catapultata nel futuro
Improvvisamente sono arrivata nel 2020.
Qui si parla solo di futuro, ovunque ci sono progetti visionari e costruzioni strabilianti. Hanno avuto pure la prima missione su Marte.
Tenuto conto che tutto ciò che esiste ora, era solo una distesa di sabbia, fa molto effetto.
2) C’è una App per ogni servizio.
Vuoi fare la spesa? Ovviamente c’è la app.
Ma non soltanto del tuo supermercato, c’è una app che racchiude tutti i servizi.
Hai fatto un incidente e hai bisogno di un police report? C’è la app anche per quello.
Hai bisogno di un servizio lavanderia? Ovvio c’è la app con il servizio di chi viene a casa, ritira e riconsegna.
Idem per farmacia, servizio taxi e donne delle pulizie.
Potrei continuare all’infinito!
3) C’è una diversa cognizione delle distanze e della guida
Ho capito che avere la scuola a 10 km significa che è vicina.
Infatti il concetto di vicino e lontano è molto diverso qui.
Inoltre a Dubai, grazie alle strade a sei corsie, arrivi dappertutto più o meno in 20 minuti.
Avevo molta paura di guidare a Dubai, proprio per via di queste strade enormi e i tanti svincoli, invece in confronto a Kuwait è una passeggiata.
Inoltre i bassi limiti di velocità sono perfetti per me che sono sempre molto cauta.
Guidare a Dubai a me non dispiace, peccato però che, per via delle distanze, io alla fine passi troppo tempo in macchina.
4) La moneta ufficiale di Dubai trae in inganno
Premetto che Dubai è molto cara. Offre davvero un livello di servizi e di vita alto, ma non è assolutamente gratis. Oltre al costo della vita, per me è stato abbastanza scioccante rapportarmi con la dirham anche conosciuto come AED-Arab Emirate Dirham o Dhs.
Per intenderci una dirham ( ho scoperto di recente che è femminile mentre in Kuwait era maschile come in italia) vale 4 euro circa e quindi all’inizio per capire il costo nelle nostre euro basta dividere per quattro .
La prima volta che ho fatto la spesa e mi hanno detto 300 dirham ho avuto un piccolo spavento poi ho diviso e mi sono ripresa.
Che sia per la manicure, un corso in palestra, la donne delle pulizie, ogni volta prima mi spavento ma poi dico: “…ah no dai …costa più o meno come in Kuwait!”.
5) A Dubai sono tutti belli
Ve l’avevo raccontato già nel post la cugina di campagna che, prima di andare a fare una vacanza a Dubai, correvo dal parrucchiere e dall’estetista e mettevo in valigia i vestiti più carini.
La mia impressione è stata confermata. La gente a Dubai è obiettivamente bella e curata.
6) La comunità italiana è immensa!!
Puoi trovare il tuo riferimento italiano per ogni tipo di professione. Dai medici in tutte le varie specializzazioni, ai parrucchieri. Dai professori agli avvocati. Dagli agenti ai coach!
Senza contare che sono molto preparati.
Potresti passare tutto il tuo tempo a Dubai senza parlare mai inglese.
Mi ha davvero scioccato tutto questo.
7) Si trova cibo di tutti i tipi
Onestamente l’offerta è amplissima. Qualsiasi cosa vuoi la trovi.
Ho trovato il vino pugliese, la mortadella, la bufala e lo STRACCHINO.
Trovo pure le vere zucchine, quelle lunghe.
All’inizio a me e mio marito girava la testa. Facevamo come in Italia in estate e mangiavamo molto pensando: “E quando ci ricapita!”. Poi la bilancia ci ha ricordato che stava accadendo troppo spesso e ci siamo dati una regolata.
Ma vi confesso che ancora oggi mi commuovo di fronte a una fetta di prosciutto crudo di parma e a un bicchiere di prosecco.
Oltretutto sono diventata di nuovo brava in cucina o, quantomeno, è più facile imbastire una cena.
La varietà regna sovrana.
8) A Dubai le strade sono pulitissime
Dopo avere vissuto in un posto dove il lancio della carta dal finestrino della macchina era uno sport nazionale, per non parlare del talento a non buttare mai i resti di quello che mangiavano in un cestino “tanto si può lasciare tutto per terra”, sono sempre stupita della pulizia delle strade, del lungomare e dei cortili. Ho ritrovato finalmente il piacere di passeggiare.
Come avrete capito, tranne i costi, che rappresentato una voce non indifferente, i miei cultural shock a Dubai sono stati davvero positivi.
E’ stato come tornare al mondo reale, al presente.
Un presente fatto anche di bollette che non pagavo più da otto anni, ma anche di mille servizi.
Case ben fatte, quartieri puliti.
Ovviamente sono solo all’inizio della mia esperienza a Dubai.
Sono in quella che viene chiamata luna di miele.
Ma sono una inguaribile ottimista, con un’unico proposito che è quello di godermi questa esperienza, perché sento che sarà breve. Quindi la meraviglia e la gratitudine farà parte dei miei racconti!
Rassegnatevi.
Mimma, Dubai