Credo capiate senza bisogno di spiegare il motivo di questo disappunto, ahimé! L’universo in quel momento fu curioso di ascoltare la nostra conversazione poiché il giorno seguente ricevemmo una proposta lavorativa per l’India.
In questo piccolo villaggio fui trasportata indietro nel tempo ai racconti dei miei nonni, in cui se avevi voglia di un petto di pollo dovevi acquistare l’intera gallina (mai comprata, ndr).
La pasta? Su in macchina per raggiungere in 2 ore il supermercato piú vicino.
Khandala fu il luogo in cui scoprí che Drama e Teatro sono delle materie accademiche e si insegnano a scuola, e fu lí che inizió la mia carriera come insegnante, ricevendo pure uno stipendio, strano vero? Non ero piú abituata.
Cosí dopo due anni come insegnanti, mio marito insegna arti visive, ci trasferimmo a Chennai nel sud dell’India, nello stato del Tamil Nadu.
Qui, essendo una scuola giornaliera e non piú boarding, ed essendo in un complesso molto ben posizionato con tutte le comoditá, riscoprimmo la bellezza di avere un supermercato sotto casa!
Fu come scoprire di avere l’acqua calda a tutte le ore e non solo la mattina, che gioia immensa!
Chennai é una cittá un poco piú organizzata di Mumbai e a tratti piú pulita ma ahimé l’arte non é molto valorizzata.
Gli studenti sono tutti inidirizzati a scegliere ingegneria o medicina. Ma l’arte non si puó bloccare, le passioni non si frenano, molti sono artisti con una laurea in ingegneria.
Credo questo sia il motivo per il quale siamo stati mandati qui: spread the art and create positive energy- diffondere l’arte e creare energie positive. Chissá sia la volta buona per finire il mio libro? Siamo esattamente dove dovremmo essere, in un luogo mistico ma ancora titubante di far emergere le bellezze interiori.
Grazie India per averci accolto, tirato le orecchie, svegliati, e inspirati.