Ed ecco che è arrivata la fine dell’anno scolastico, e puntuale arriva il messaggio dall’insegnante di far preparare e mandare alla più piccola un videomessaggio di saluti alla sua classe, perché anche la scuola a distanza mercoledì prossimo sarà finita.
Mi prende contemporaneamente un tuffo al cuore ed una stretta alla gola, lo sapevo che sarebbe arrivato questo momento, ma non ero completamente preparata.
Ho anche un po’ di timore a dirglielo.
Ho paura che si senta come me.
Ma poi ovviamente glielo comunico con l’aria più festosa e leggera che riesco a mimare, e lei la prende bene, anzi benissimo!
Come in fondo ha preso tutte le passate settimane di scuola a distanza.
Così come i suoi due fratelli adolescenti, che si sono alzati tutte le sante mattine alle 4.30 a.m. per essere in diretta con le lezioni in India, e tutto ciò spontaneamente. Perché era il loro modo di rimanere in contatto con la loro comunità, il loro microcosmo.
Ma sarà un addio senza l’addio questo.
Mancheranno gli abbracci, la parte fisica degli arrivederci.
Molti compagni, come accade spesso nelle scuole internazionali partiranno o cambieranno scuola l’ anno prossimo (noi inclusi), e quindi si tratta di un vero e proprio addio.
Appena riprendo il controllo dei miei pensieri, mi dico che se loro stanno prendono bene tutto ciò, ho il dovere di reagire positivamente anche io, nonostante sappia bene quanto siano importanti i rituali durante i distacchi.
E mi ripeto che anche se questo fine anno sarà diverso, ci saranno altri modi per farlo vivere comunque in modo positivo.
Non era previsto, questo no, ma la vita è fatta comunque di cambiamenti repentini e i nostri figli hanno sempre dimostrato di sapersi adattare ai cambiamenti come rondinini che volano in modo solo apparentemente spericolato con il vento, e anche quando sembrano cadere in picchiata in realtà stanno solo gustandosi la loro abilità innata al volo.
Così rimango qua a pensare, che nonostante sia ingiusto che questa maledetta pandemia abbia rubato loro un fine anno così importante, le circostanze esterne non si possono piegare o controllare e che se anche la piccola di sei anni lo ha capito e digerito, sicuramente posso decidere di allentare questa stretta alla gola anche io.
Concludo questa matassa di pensieri ed emozioni che sta ancora cercando di ricomporsi dicendo che sono fiera di voi figli miei, di come ancora una volta ci avete sorpreso, di come ancora una volta siete la testimonianza vivente di come l’infelicità sia spesso uno stato mentale.
Che qualsiasi cosa la vita ci riservi, è come si decide di reagire che conta. Ed è ciò che alla fine forgia davvero chi siete e chi sarete nella vita.
E bravi a tutti i ragazzi del mondo che non sono potuti rientrare a scuola e che chiudono in modo così diverso questo anno scolastico, senza feste e troppa baldoria!
Con uno strappo dal gusto dolce-amaro.
Bravi tutti i ragazzi dell’ anno scolastico 2020, siete stati coraggiosi ed incredibilmente resilienti e vi ammiriamo tutti profondamente per questo, siate fieri di quello che avete affrontato e siate certi che avrete una storia incredible da raccontare ai vostri figli di domani…
Monica, India