Uhm. E allora chi sono? In Italia mi chiamano “la tedesca”, in Germania sono l’italiana, in altri continenti sono semplicemente europea. L’identitá nazionale, strano concetto.
Ci ho riflettuto molto in questi anni all’estero. Ho scoperto ad esempio che solo allontanandomi sento quali sono le sfumature della cultura che davvero mi appartengono, perché ogni giorno mi mancano. La cosa che piú mi é mancata dell’Italia fino ad ora sono state le risate. Le battute e l’ironia nella propria lingua fanno divertire, alleggeriscono le giornate.
Ma in generale ho sviluppato questo pensiero: non é il genere, l’etá, la nazionalitá o la classe sociale a definire la nosta essenza. Credo siano altri aspetti a contare e fare la differenza; aspetti come la nostra missione, il significato che diamo alle cose, il nostro mindset, le nostre passioni. Sono queste le cose che ci definiscono, che ci fanno brillare gli occhi, che ci permettono di creare connessioni profonde con chi incontriamo.
Nel 2020 cambio Paese. Nonostante la sensazione di vuoto che sto provando, cercheró di portare con me quel che ho imparato:
#1 – spostarsi non vuol dire voltare le spalle alla attuale identità, ma espanderla. Non si tratta di cambiare, ma di espandere e diventare qualcosa in più. Accogliere il nuovo non significa rinnegare il passato, anzi, ma costruire su di esso.
#2 – nel momento del cambiamento si è più vulnerabili, si perdono i punti di riferimento, si cambia lingua, non si conosce nessuno. In questi momenti … cercare supporto e lasciarsi aiutare! 😊 Spesso proprio quando abbiamo più bisogno di aiuto, ci dimentichiamo di chiedere.
#3 – avere pazienza. Poche persone capiranno davvero cosa sta succedendo dentro di noi. Molte delle persone che incontreremo ci crederanno felici di essere lì, in una nuova avventura. Avere pazienza significa per me due cose: averla con me stessa, nel lasciarmi tempo di adattamento, e averla con gli altri, nel capire che stanno provando a comunicare con me, a loro modo.
#4 – pensare a quello che si sta scegliendo, non quello a cui si sta rinunciando. Ogni giorno, ricordarsi del “perché”. È la motivazione che ci terrà in piedi e ci darà la forza di attraversare i momenti di esitazione e smarrimento.
#5 – essere orgogliosi di chi siamo. Del nostro essere vulnerabili, coraggiosi, curiosi, resilienti, determinati. Insomma, felici della nostra vera identità.
Giulia Villirilli
Grazie. Concordo al 100%!
🙂 buon cammino!