Family&Kids

5 trucchi per sentirsi vicini anche se lontani

Written by Drusilla Melbourne

La mia nuova avventura è iniziata lo scorso agosto. Questa volta la destinazione è tutta italiana: Brunico.
Ogni avventura va affrontata nel modo giusto, tra positività, sorrisi, serenità e tanta voglia di ricominciare.
Per diversi motivi, io e mio marito abbiamo dovuto allontanarci fisicamente. Lui è rimasto a lavorare a Riyadh mentre io con i bambini sono venuta a vivere a Brunico.

Vivere lontani per una famiglia ha mille difetti.
E’ brutto.
E’ sfidante.
Noioso.
Ma soprattutto difficile…
Però, se ci pensate, non è impossibile!

5 trucchi per sentirsi vicini anche se lontani

  1. Sentirsi per fare, non solo per parlare!
    Mio marito ed io ci sentiamo in videochiamata diverse volte al giorno in base ai nostri impegni. Abbiamo imparato a sentirci non solo per parlare ma anche per fare. Ciò significa che ci chiamiamo durante la sua pausa pranzo in modo che io possa tenergli compagnia. Oppure ci sentiamo-vediamo durante la nostra cena, così anche lui partecipa alle conversazioni con i bambini chiedendo com’è andata la scuola o lo sport o con gli amici. Capita anche che il papà in videochiamata interroghi uno dei figli riguardo un argomento di inglese o scienze. Insomma, usare la videochiamata non solo per parlare, ma anche per fare cose, renderlo partecipe alla nostra vita quotidiana. In questo modo si percepisce meno la distanza.
  2.  Condividere le esperienze vissute.
    Questo è uno dei motivi per i quali ho spesso il cellulare in mano. Scatto foto e faccio video da inviare al papà. Fino allo scorso anno lo facevo per i nonni e gli zii che vivevano in Italia, mentre noi eravamo nel deserto. Oggi lo faccio per il papà.
    Video alle partite di hockey del figlio piccolo, foto al mattino appena svegli, video agli allenamenti di tennis, foto durante le passeggiate o mentre mangiamo.
  3.  Organizzare insieme gite e passeggiate per me e i bambini.
    Mio marito è un appassionato di montagna, soprattutto d’inverno. Lui ama la neve e sciare, io un po’ meno, ma qui a Brunico sto imparando ad apprezzare le camminate al freddo sulla neve. Ogni fine settimana chiedo a mio marito di organizzarmi una passeggiata in montagna da fare con i bambini. Nulla di complicato, semplicemente una bella camminata dove trovare una malga per mangiare e magari scendere con lo slittino. Naturalmente inviamo foto e video alla partenza e all’arrivo!
  4.  Pianificare insieme le date di rientro.
    Il suo lavoro gli permette di tornare un paio di settimane ogni tre mesi.
    Insieme pianifichiamo le date dei suoi rientri e cerchiamo di farle coincidere con le vacanze dei bambini in modo da potercele godere tutti insieme.
  5.  Organizzare insieme le vacanze.
    Ciò significa scegliere insieme la prossima meta delle nostre vacanze.
    Stilare un elenco delle cose che vorremmo vedere, come avevamo già fatto per la Norvegia  o la Sicilia.
    Sognare la vacanza insieme…

Insomma, vivere lontani come famiglia non è cosa semplice e richiede trucchi per sentirsi vicini anche se fisicamente lontani! Voi avete esperienze da raccontarmi?

Drusilla, Brunico

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Author

Drusilla Melbourne

Expat per amore. Mamma di due terribili quanto adorabili maschi.
Nata nell’afosa e nebbiosa pianura padana, cresciuta con la voglia di andarmene a scoprire il mondo. Fidanzata da sempre con un imprevedibile uomo che mi ha portato prima in Libia, poi in Kuwait ed ora in Arabia Saudita. Appassionata della vita expat. Amo scoprire nuove culture, relazionarmi con nuovi mondi, leggere, pasticciare con i miei figli e vivere circondata dalla natura.

9 Comments

  • Prima di trasferirmi in Australia sono stata lontana da mio marito (che allora era solo fidanzato) per diversi anni, e passavano anche 6 mesi tra una visita e l’altra. Sicuramente non e’ facile e non e’ da tutti, ma, come dici tu, non e’ assolutamente impossibile. Bravissimi voi che riuscite a farlo anche con 2 figli di mezzo!

  • Non ho esperienza a riguardo. Ti dico però che vi stimo tantissimo, perché avete fatto una scelta di vita che mette alla prova la famiglia, eppure voi ve la cavate alla grande!

  • Io sono sposata con un militare, un marinaio per l’esattezza. Ti dico solo che nel periodo in cui vivevamo in Francia (4 anni) lui ha fatto fuori 20 mesi, la metà del tempo quasi.
    15 anni fa, quando abbiamo iniziato la nostra storia, tutto era più difficile, non esistevano le videochiamate, anzi sulla nave non c’era nemmeno il satellitare se non per le emergenze…non oso immaginare come fosse 30 anni fa vivere insieme a un marinaio che partiva e non sapevi nemmeno quando tornava!
    Io per questa ragione ho sempre cercato di seguirlo nei suoi spostamenti, anche se significava traslocare ogni anno, ma con i bimbi la cosa inizia a farsi pesante. Stiamo valutando un periodo di pendolare, a cui aggiungeremo le trasferte…una favola insomma!
    Che dire? Si fa…è difficile e brutto e nessuno lo sceglierebbe, ma come fai quando ti innamori di una persona così? Io penso anche che questo genere di vita poco routinante aiuti da un certo punto di vista, nel senso che io ho sempre voglia di stare con mio marito e lui con me, forse perché sappiamo godere dei momenti insieme, sapendo che non sono eterni.
    Io anche se lui non fa spesso parte della nostra quotidianità lo coinvolgo nelle decisioni, nelle scelte, nei dubbi soprattutto riguardante l’educazione dei bimbi. Anche noi facciamo qualche piccola interrogazione via telefono (purtroppo videochiamate poche, già siamo fortunati se prende il cellulare con internet e quindi whatsapp a volte) e la chiamata serale è spesso durante la cena.
    Non mi faccio organizzare le gite però, è una cosa che in famiglia faccio io perché lui proprio non è capace!!! 😀

    • Che bello leggere la tua storia!
      Che dire? Come hai scritto tu, si fa, anche se è molto difficile e brutto. Purtroppo ci sono cose che non si possono scegliere. Vivere lontani è una di queste.
      Un abbraccio e in bocca al lupo a voi per tutto!

  • È difficile difficilissimo. Io dopo 5 anni 2 gravidanze e due bambini da crescere ho lasciato il lavoro e l’ho raggiunto.
    I sacrifici fatti ci hanno dato l’opportunità di comprare una seconda casa. Ma se non tornassi indietro farei una scelta diversa. I bambini sono diventati bilingui in frettissima ma il mio di 8 anni si porta dietro ancora problemi per la figura paterna mancante.
    Per me non era vita.
    Non voglio portare negatività ma non è facile per niente.

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