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Gravidanza in Australia: la mia esperienza a Sydney

Written by Amiche di fuso

Speravamo che il 2018 sarebbe stato l’anno della svolta, l’anno dei cambiamenti e delle risposte, dopo un anno di domande, di dubbi e di attesa. E, per fortuna, così è stato.

Non solo nel 2018 mio marito è riuscito a fare il cambio di carriera che sognava da quando si era iscritto alla facoltà di giurisprudenza, ma anch’io ho finalmente avuto una risposta dagli esaminatori riguardo alla mia tesi di dottorato, che ormai mi trascinavo dietro da troppo tempo. E sono anche riuscita ad ottenere un nuovo ruolo che mi si addice meglio di quello precedente. Oltre a tutto ciò, nel 2018 abbiamo anche fatto l’enorme, splendida, felice scoperta di aspettare il nostro primo bebè!

Diventare madre all’estero non è un gioco da ragazzi. Di questo ne avevano già parlato FedericaVeronica, Alessia  e la nostra guest Giulia.
Se scoprire di essere incinta per la prima volta porta con sé tutto un turbinio di emozioni assolutamente uniche per una donna, farlo in un sistema sanitario e sociale di cui magari si sa poco o niente, sicuramente aggiunge ansia e preoccupazioni.

Grazie al cielo l’Australia è un paese del primo mondo, dal sistema sanitario e di welfare ottimo, per cui non ho mai avuto dubbi sul dove sarebbe nato il mio bebè. Ma il decidere che la gravidanza e il parto si sarebbero svolti a Sydney è solo la prima di una lista infinite di decisioni da prendere durante i 9 mesi di gestazione. In particolare per una first time mum, i dubbi e le domande sono davvero infinite ed è proprio per questo che scrivo oggi: per dare una mano a chi si trova, come me, nel pallone davanti alla miriadi di possibilità che quel + sul test di gravidanza ci apre davanti.

Gravidanza in Australia

L’assistenza prenatale

Come probabilmente succede in Italia e nel resto del mondo, anche in Australia potete scegliere se avvalervi del sistema sanitario pubblico, per la vostra assistenza prenatale, oppure andare sul privato. Come vi avevo parlato qui, io non ho molta esperienza con il sistema sanitario privato e anche per la mia gravidanza mi sono affidata interamente al sistema pubblico con Medicare. Le opzioni di cura prenatale sono:

  • cura integrale nel vostro ospedale pubblico di riferimento;
  • shared care, ovvero cura condivisa tra il vostro medico di base (se registrato per questo servizio) e l’ospedale pubblico di riferimento
  • midwifes clinics, ovvero cura interamente affidata a un gruppo di ostetriche in una clinica apposta
  • midwifery continuity-of-care, simile all’opzione precedente, ma in questo caso il numero di ostetriche che si vedrà durante la gravidanza è ridotto e tra queste una sarà sicuramente presente al parto
  • birth centres, ovvero il centro nascite, una sorta di casa lontano da casa, gestito da ostetriche per chi vuole affrontare la gravidanza e il parto nel modo più naturale possibile.

Se avete la fortuna di vivere una gravidanza normale e senza complicazioni, allora forse vedrete il vostro medico meno di quanto potreste immaginare o volere. Di norma, nel primo trimestre è consigliata una visita ogni 4-6 settimane, nel secondo trimestre una o due volte al mese e nel terzo ogni 2 settimane. Oltre agli esami del sangue standard, ovviamente esistono esami facoltativi, come il test del DNA fetale, che potete fare privatamente. Così come test più approfonditi, come la villocentesi e l’amniocentesi, che sono prescritti se ne sorge il bisogno. Particolarità dell’Australia è quella di offrire alle mamme in attesa (intorno alla 28° settimana) sia il vaccino contro la pertosse che il test per la tolleranza al glucosio, per escludere il diabete gestazionale. Entrambi sono opzionali ma estremamente consigliati e passati dalla mutua.

Per quanto riguarda il resto della cura prenatale, le ecografie standard passate dalla mutua sono di solito:

  • dating scan, per verificare che la gravidanza sia effettivamente in utero, valutare il numero dei feti e la presenza del battito cardiaco fetale, intorno alla 6°-8° settimana (NB: non tutti i dottori prescrivono questa ecografia, ma di norma si fa)
  • test combinato (bitest + translucenza nucale), intorno alla 12° settimana
  • ecografia morfologica, intorno alla 20° settimana

Normalmente, se avete una gravidanza singola e priva di complicazioni, tra la morfologica e il parto potreste non dover fare nessun’altra ecografia. Ovviamente questo può essere frustrante per la mamma in attesa e c’è quindi sempre la possibilità di fare un’ecografia extra a pagamento. In alcuni casi invece, il vostro medico di famiglia vi prescriverà un’ecografia intorno alla 30-32° settimana per valutare il corretto accrescimento del feto e controllare la sua presentazione e la posizione della placenta.

Il congedo di maternità

A differenza dell’Italia, in Australia non esiste la maternità obbligatoria come intesa da noi. Se l’avrete e quanto durerà, dipende solo dal vostro datore di lavoro e dal contratto che avete. Per legge, se avete un contratto part-time o full-time e avete lavorato per la vostra compagnia per almeno 12 mesi (al momento in cui comincia il congedo), avrete diritto a 12 mesi di congedo maternità non pagato. Per quanto riguarda invece il congedo pagato, dipende interamente dalla vostra compagnia: potreste avere diritto a qualche mese di maternità pagata, oppure non ricevere niente e, in quest’ultimo caso, non c’è assolutamente niente che potrete fare. In questo senso, se state pensando di mettere su famiglia, vi consiglio caldamente di leggere la leave policy del vostro impiego che dovrebbe sempre includere una voce maternity leave (anche solo per dire che non avete diritto alla maternità pagata).

Per fortuna, indipendentemente dal congedo pagato che potreste ricevere dal vostro datore di lavoro, il governo australiano offre parental leave pay per 18 settimane per il primary carer di un neonato o di un bambino appena adottato. Ci sono ovviamente dei requisiti necessari per poter beneficiare di questo sussidio, destinato comunque solo ai genitori lavoratori, ma la maggior parte delle mamme e dei papà riescono solitamente a ottenerlo. Anche in questo caso vi consiglio di consultare attentamente il sito del governo!

Ed eccovi le principali informazioni per affrontare una gravidanza in Australia. Ovviamente c’è molto, moltissimo altro da sapere ed io stessa, ormai nella seconda metà della mia gravidanza, faccio una scoperta dietro l’altra ogni giorno. Ma, senza dubbio, l’assistenza medica e quella economica prima e dopo il parto sono tra gli aspetti più importanti di questo bellissimo percorso che mi porterà a breve a conoscere il mio primo bebè!

Claudia, Australia

Claudia ha collaborato con Amiche di Fuso da dicembre 2014 a novembre 2019.

Potete leggere Claudia qui

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

2 Comments

  • Post molto Ben articolato….in bocca al lupo per tutto! Vivo in Australia da quasi 7 anni ed entrambe le bimbe sono nate qui. Capisco perfettamente la confusione dei primi tempi ma con il passaparola e i consigli di amiche se ne viene a capo!

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