Ho incontrato Francesco durante il nostro ultimo viaggio alle Maldive, sull’isola di Thulusdoo.
Grazie Francesco per aver dedicato po’ di tempo alle Amiche di Fuso e per raccontare la tua storia coraggiosa a chi magari sogna di fare come te lasciare tutto e andare a vivere su un’isola semi deserta, ma tiene ancora quel sogno chiuso in un cassetto!
1) Qual è stata la molla che ti ha spinto a partire e come mai proprio le Maldive ?
È stata sopratutto quella della noia della mia routine giornaliera in Italia. Avevo un buon lavoro ma che, per fortuna o sfortuna, non mi impegnava la giornata e quindi non avendo tanto da fare passavo le mie giornate tra centri commerciali, amici, pranzi e cene fuori. Per alcuni potevo sembrare fortunato, in realtà ero insoddisfatto.
La scelta del trasferimento è venuta quando ho capito che vivere in Asia in vacanza mi costava meno che vivere in Italia e che quindi guadagnavo vivendo in vacanza più che stando in Italia a fare sempre le stesse cose. La scelta poi è ricaduta sulle Maldive proprio perché è un paese che ti permette di vivere con poco, ti fa capire cosa significa vivere con lo stretto necessario e di staccare con il mondo se sei stanco della vita che si fa nelle società moderne.
2) Che ti hanno detto parenti ed amici quando hai detto loro “io parto” ?
Diciamo che erano abituati a vedermi sempre in giro per il mondo, quindi non sono stati sorpresi, la vera sorpresa è stata dire che andavo alle Maldive… la domanda era sempre “ma non ti annoi alle Maldive?”. La mia risposta era sempre no, anche se un po’ di paura l’avevo! Ma come detto in precedenza la mia idea era di farmi una casa dove andare sei mesi l’anno durante i quali non spendendo avrei potuto mettere da parte i soldi per altri viaggi.
Quindi risveglio bellissimo che purtroppo dura poco però perché alle 8:45 sono a colazione con gli ospiti e da lì no stop fino alle 23 di sera. La giornata passa velocemente tra le varie strutture, lo stare con gli ospiti e il controllare i vari ordini da fare.
6) Che cosa hai imparato su di te in questi quattro anni?
7) Che cosa hai imparato del popolo che ti ospita?
Ho imparato che la religione islamica non è brutta come vogliono farci credere ma è molto facile interpretarla nel modo sbagliato. Purtroppo la poca conoscenza del mondo che hanno popoli come questo spesso viene usata dai poteri forti per far sì che si possano controllare meglio le persone.
8) C’è qualcosa che ti manca dell’Italia?
Il cibo! L’unica cosa che mi manca anche se amo l’Italia e amo venirci in vacanza due volte l’anno. Sto scoprendo e girando più l’Italia ora che vivo lontano che quando ero a Roma.
9) Quali i tuoi prossimi obiettivi?
Ho capito che la gente non ha più bisogno di posti belli ma di posti emozionanti. Non si vende più il lusso inteso come cosa materiale, il lusso vero ormai è provare un’ emozione. Ed io sto cercando la chiave per creare un luogo qui a Bali dove far emozionare la gente. È difficile da spiegare in realtà ma se ci riuscirò ne sentirete parlare!
10) Quali consigli daresti a chi sta pensando di partire per aprire un nuovo business all’estero?
Che la maggior parte delle volte è più dirlo che farlo. La vera vita comincia dove finisce la zona di comfort.
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