Chi ha vissuto in Francia, o chi ne conosce storia o cultura, per ragioni familiari, lavorative, di passione, non può non conoscere la storia delle sue colonie e, successivamente, della loro travagliata indipendenza. Sa benissimo quanti francesi di origine nordafricana, o vietnamita, vivano in Francia. Capisco bene questo multiculturalismo (non sempre riuscito come in altri paesi, va detto), questa abitudine al diverso, al francese dalle mille cadenze, dai mille colori e dalle mille tradizioni.
Naïma è francese, a tutti gli effetti: vive una vita libera, da giovane donna indipendente, lavora per una galleria d’arte, beve un po’ troppo agli apèro e il sabato sera, ha qualche storia sbagliata. Naïma è francese, ma potrebbe essere una qualsiasi ragazza europea. Ed invece per molti rimane l’algerina.
Ma perché? Lei questo paese non l’ha mai visto, non parla l’arabo, non ne conosce la cultura. Forse qualche piatto, qualche canzoncina della nonna Yema, la carrellata di zii e zie dai nomi chiaramente maghrebini (eccezion fatta per Claude, l’intruso della serie). Niente di più.
E inoltre, nessuno le ha quasi mai raccontato nulla. Quando sono arrivati nonno Ali e nonna Yema? e perché sono venuti in Francia? perchè altri membri della famiglia sono rimasti in Algeria?
E papà , Hamid, la seconda generazione, a cavallo fra i due paesi. La fonte più importante di questo racconto travolgente, che ci porterà a scoprire di più su un pezzo di storia francese dolorosa e ancora a tratti oscura, quella dell’indipendenza algerina e della guerra che l’ha preceduta, una guerra dove si faticano a trovare torti e ragioni, ad identificare il bene ed il male.
Chi sono i pieds-noirs? E perché nonno Ali è stato considerato un harki?
Un romanzo che ci prende per mano e dalle montagne algerine ci porta nella Francia metropolitana e ancora indietro, tre generazioni di una famiglia che vede la propria vita sconvolta nel giro di pochi anni, a causa di qualche dettaglio, e delle convinzioni del suo patriarca.
Alice Zeniter è nata nel 1986 eppure al suo attivo ha già romanzi importanti come questo, edito nel 2018, freschissimo, da Einaudi*.
Insomma, leggetelo!
Veronica, Taiwan
*io l’ho letto in francese, se a qualcuno facesse piacere leggerlo in lingua originale, lo trovate sotto il titolo L’art de perdre, edito da Flammarion.