Questo fine settimana, puntuale come un orologio svizzero (cosa inusuale per qualsiasi evento da queste parti), è arrivato l’ennesimo avviso di bollire l’acqua del rubinetto prima di consumarla. Notare che l’avviso arriva sempre di mattina presto, al che mi domando: – qualcuno ha dormito durante il turno e si sono accorti che la pressione è scesa la mattina quando si sono svegliati?!- Altrimenti non ho altra spiegazione.
Comunque sia, ogni novembre, succede sempre che siamo ostaggi di una città con acqua non potabile fino a che non ci fanno sapere che le analisi hanno concluso quello che già tutti sapevamo: che non c’è pericolo.
Con la quantità di cloro che c’è in quest’acqua, a meno di non avere un’origine aliena, io dubito seriamente che un microorganismo possa sopravvivere a lungo e comunque per una perdita di pressione di un paio di minuti direi che dovrebbe essere proprio strasfiga cosmica. È anche vero che noi abbiamo tutte le primavere l’allarme ameba mangia cervello eh… Ma quella predilige i laghi, mica l’orrido acquedotto che si rompe solo a guardarlo, mica scema, l’ameba.
In questa città c’è un rapporto di amore-odio con l’acqua: chiaramente ci serve per sopravvivere, ma ci distrugge durante gli uragani, siamo allagati ogni momento perché siamo sotto il livello del mare e non la possiamo manco usare per giorni quando arrivano questi avvisi da terzo mondo.
Ma il mio vero problema con l’acqua di New Orleans, che so affliggere parecchie di voi, è che mi fa diventare i capelli e la pelle, uno schifo.
Tipo che anelo di tornare in Italia, dove sono stata graziata da un’acqua del rubinetto sia buona da bere che morbida abbastanza da lasciare pelle e capelli nella migliore delle condizioni possibili anche senza balsamo, per potermi lavare ed effettivamente sentire pulita.
Qui a New Orleans ammetto di trovarmi molto meglio della precedente città, dove l’acqua era così dura che credo mi abbia otturato i pori della pelle con del marmo, mi era venuta un’acne perniciosa che manco durante il peggio dell’adolescenza… Capello unto in cima e secco come la stoppa da idraulico in fondo. Vestiti freschi di lavatrice che erano sporchi come prima, solo bagnati.
Sono arrivata al punto che, non essendo potuta andare in Italia per 3 anni, aspetto con ansia di farmi la tinta per poter scalpellare via tutto il calcare accumulato sul capello. Mi dicono che anche fare uno sciacquo con aceto aiuta. Con Zac abbiamo parlato di mettere un water softener, ma leggo opinioni discordanti sul tipo da comprare: noi quasi propendiamo per il filtro ad osmosi, ma poi non sembra essere fattibile per tutti i rubinetti della casa… quindi non sappiamo ancora.
Certo è che essere costretta a usa sempre la Brita per poter bere l’acqua del rubinetto, avere capelli demmerda ogni giorno e non sentirmi mai pulita nemmeno appena uscita dalla doccia, mi ha un po’ scassato i 3/4.
Chi soffre di questo dramma da primo mondo mi faccia sapere come ha ovviato e io seguirò le vostre sagge parole.
Alessia, Louisiana
Alessia ha collaborato con Amiche di Fuso da luglio 2014 a gennaio 2020.
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