Grazie Asia. È quello che ho pensato tante volte negli ultimi anni, anche se il mio espatrio è stato tanto duro quanto ricco.
Ho avuto la fortuna di finire in un’Asia non cosà male: Hong Kong, Tokyo e infine Taipei. Città in alcuni casi frenetiche ed egoiste, oppure malinconiche e gigantesche, a volte bruttine e poco interessanti. Ma mi sono state risparmiate (finora) la Mainland China e alcune delle sue città tanto grandi quanto sconosciute. L’India e la sua caterva di problemi. Alcuni paesi del Sud Est asiatico tanto affascinanti quanto problematici.
È stata dura da un punto di vista umano, culturale, geografico, sebbene sia stato anche fonte di grande ricchezza e crescita personale.
Grazie Asia, per avermi fatta diventare davvero grande. La Francia, cosà simile a me, mi aveva viziata con la sua semplicità .
Grazie Asia, perché fra lingue incomprensibili e culture a me cosà lontane, mi hai svegliata e mi hai fatto capire che in un modo o nell’altro l’avrei sfangata in qualche modo.
Grazie Asia, perché mi hai regalato autostima e fiducia in me stessa. Per tutte le volte che mi sono detta “se ho trovato lavoro qui, allora ovunque”.
Grazie Asia, perchè mi hai dato il coraggio di diventare mamma e di affrontare questo maremoto esistenziale che si chiama maternità e di sopravvivere alle onde, anche se ogni tanto l’uragano Beatrice si fa sentire.
Grazie Asia, perchè mi hai reso flessibile e capace di trovare una soluzione a tanti problemi pratici che prima mi avrebbero fatto annegare in un bicchier d’acqua.
Grazie Asia, perchè nel caos e nella frenesia egoista delle tue metropoli mi hai anche fatto conoscere il potere della leggerezza, della riflessione, del tacere anche quando vorresti esplodere. Perchè mi hai fatto capire che la mia natura introversa poteva essere una risorsa.
Grazie Asia per i viaggi, per i paesaggi. Grazie Asia per tutto quello che ho assaggiato, per gli aerei (odiatissimi) che mi hai fatto prendere, Perchè mi hai fatto affrontare le mie paure, e fino ad oggi ho vinto sempre io.
…ora però qualcuno mi riporterebbe nella mia bella Europa?
E voi, “ringraziate” il vostro espatrio?
Veronica, Taiwan