Mi sono appena svegliata.
A me piace svegliarmi presto.
Mi muovo adagio.
Ho bisogno di 15 minuti tutti per me.
Non faccio in tempo a sedermi, che sento dei piedini e la porta che sia apre.
Appare lui. Il piccolo di casa.
Il mio “tempesta”.
Il nipote piccolo.
Mi sorride e mi dice: “Zia non sai da quanto stavo aspettando che ti svegliassi. Vedi, oggi sono stato bravo e non sono venuto nel tuo letto come ieri”.
Mi strappa un sorriso.
Penso: “Addio cari quindici minuti di solitudine”.
Mi siede in grembo e mi porge il suo fumetto.
Lui con il suo italiano forbito, l’accento milanese e la testa dura è il protagonista di questa estate 2018.
Altroché le canzoni di Rovazzi e di Giusy Ferreri.
Quest’estate, complice sia che mio marito abbia fissato le sue ferie a metà agosto anziché a luglio, sia che mia sorella sia stata impegnata in un nuovo lavoro, mi sto godendo i miei nipoti tornando a fare la zia.
Mia sorella ha infatti deciso di lasciare i suoi due bambini in Puglia dai nonni. Non senza qualche timore e nostalgia. Ma condivido la sua scelta.
Cosa c’è di meglio per un bambino che stare lontano da una città come Milano e stare in Puglia con i nonni?
Mio nipote Francesco lo fa da sempre. Lui undicenne adora stare qui.
Invece per il piccolo Ale, che ha compiuto cinque anni a luglio, è la sua prima estate da solo.
Tutte queste coincidenze hanno comportato che quest’estate io sia tornata a fare la zia.
Una zia molto presente.
Ma se siete come me meridionale, sapete che non è così strano.
E se siete anche espatriate lo capirete ancora di più.
Facciamo tutte il pieno di famiglia nei nostri rientri in Italia!
Vivere all’estero per me ha significato perdermi tanto momenti di vita familiare.
Ho perso eventi importanti.
La comunione, il primo giorno di scuola.
Ma ho perso anche la possibilità di conoscere davvero i miei nipoti e di farmi conoscere.
Soprattutto il piccolo Alessandro ha un’idea vaga di zia Mimmi.
Gli altri anni ci siamo incrociati, ma spesso per brevi periodi.
Quest’anno sono spesso stata da sola con loro.
Senza i loro genitori, senza l’altra mia sorella, “la zia preferita”, senza mio marito e con i nonni spesso affaccendati nelle loro cose quotidiane.
E così li ho avuti tutti per me.
Da un certo punto di vista non sono state vere vacanze.
Non nel senso classico.
Ho sempre avuto qualcuno che si è infilato nel mio letto e che mi ha svegliato presto.
Ho sempre dovuto intrattenerli, pensare a chi invitare, a come divertirci.
Insomma, i miei bisogni sono stati tutti volti a rendere migliori le loro giornate.
Nulla di nuovo rispetto a quello che faccio in Kuwait, unica differenza che è stato moltiplicato per tre.
Ma confesso che mi è piaciuto.
A giugno avevo regalato a Francesco un viaggio a Londra perché desideravo avere un ricordo con lui.
La prima volta a Londra insieme.
Ma non sapevo che tutta la nostra estate sarebbe stata piene di prime volte.
Di ricordi.
Mi piace pensare che Alessandro si ricorderà che ha imparato a nuotare con me.
Con Francesco siamo andati spesso a correre tra gli ulivi.
Facevamo gare di velocità e lui mi surclassava.
E’ stata un’estate, fatte di lunghe giornate passate tra piscina, gite in bicicletta, partite a uno.
Di risate.
Dei capricci da gestire.
Di libri da leggere insieme.
La mia estate a fare la zia è stata bellissima.
Per me, che torno una volta all’anno, un vero privilegio.
Mi porterò nel cuore i sorrisi di Alessandro e le idee di Francesco.
A settembre sarò più stanca, già lo so.
Ma va bene così.
Sarò ricca. Tanto.
“Zia mi prepari pane e nutella? Ieri avevi detto che oggi potevo mangiarla. Sono stato bravo ieri”.
Ecco che il piccolo mi richiama all’ordine.
E’ ora di prepare la colazione.
La nutella è bandita a casa mia, ma lui l’adora e io davvero glielo avevo promesso.
Ma poi diciamolo.
La cosa più bella di avere un nipote che ti chiede pane e nutella per colazione è che io alla fine potrò leccare il cucchiano senza sentirmi troppo in colpa.
O no?
Mimma, Kuwait
ps: anche voi ritornate a fare la zia a tempo pieno??
Io è già il secondo anno che mi porto in giro in camper mia madre e mia nipote per il nostro mese fuori, oltre ad essere andata durante le vacanze di primavera in Inghilterra per due anni di seguito, mentre mia sorella lavorava. Me ne sono gestita 5 per lunghe e piovose giornate inglesi…