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10 Cose che fai solo quando sei a Londra

Persona con ombrello sotto la pioggia a Londra
Written by Elisa, Abu Dhabi

Ammettiamolo, la vita quotidiana è un po’ la stessa per tutti. Dobbiamo sopperire ai nostri bisogni base, mangiare, vestirci, studiare o lavorare, stare dietro alla burocrazia famigliare e passare del tempo con le persone che amiamo. Che si viva in una spiaggia tropicale, in un paesello piovoso o in un micro appartamento in una metropoli caotica, la colazione è sempre una colazione, il traffico fastidioso, le discussioni pesanti e la lontananza dalla famiglia dolorosa.

Però ogni città ha la sua anima e le sue peculiarità, cose che fai in quel modo solo quando sei lì e combinazioni di ingredienti umani e logistici che a volte ti fanno alzare gli occhi al cielo, ma che non troveresti da nessun’altra parte.

Qualche settimana fa, davanti a un caffè, io e Valentina ci siamo divertite a stilare l’elenco delle 10 cose che fai solo quando sei a Londra. Sono uno spaccato della nostra quotidianità e di quella dei nostri amici che, come noi, vivono all’ombra dell’impalcatura del Big Ben, sotto un cielo spento 200 giorni l’anno e in una città in cui hai sempre un modo di ricominciare, ma non puoi fermarti. Molte di queste si possono sperimentare anche da turista.

E sì, non l’abbiamo stilata davanti a un caffè vero ma a un’emoticon di WhatsApp, io sull’ennesimo treno verso l’ennesimo luogo lavorativo temporaneo, lei sul bus per portare le sue bambine a scuola. Ma siamo Amiche di Fuso, no?

10 Cose che fai solo quando sei a Londra

  1. Mangiare il pranzo alle 11. Che ammettiamolo, tutti c’abbiamo il buco di fame a quell’ora, tanto vale colmarlo con un curry di pollo e verdure invece che con un paio di biscotti secchi, no?
  2. Controllare le previsioni meteo di oggi pomeriggio tra le 15.30 e le 16.00, in quel determinato borough dove devi fare 15 minuti a piedi.
  3. Studiare un itinerario per il weekend in cui ti vengono a trovare gli amici aggirando tutte le planned closures di Underground, Overground e TfL buses.
  4. Pagare un volo Ryanair £19 andata e ritorno. Pagarne £29 per lo Stansted Express.
  5. Temere di aver bisogno di qualcuno che aggiusti la lavatrice, il frigo, le tubature o l’impianto elettrico, sapendo che ci vorranno sei mesi di appuntamenti mancati senza nemmeno una telefonata, migliaia di pound e poi comunque sarà tutto come prima.
  6. Uscire con il pigiama sotto il cappotto sapendo che sicuramente incontrerai qualcun altro nelle stesse condizioni, e comunque nemmeno quelli super in tiro che vanno a lavorare nella City ti giudicheranno.
  7. Sentirti felice come in un musical quando esce il sole e decidere di cominciare nuovi hobby, nuovi sport, aggiornare il CV, cambiare la disposizione dei mobili in salotto, visitare cinque luoghi in cui avresti sempre voluto andare e tutto prima che il tempo cambi di nuovo (nella migliore delle ipotesi, dopodomani.)
  8. Sbattere contro qualcuno in metropolitana e, come i gatti, fare finta che non sia mai successo nulla. Che, io? Cosa?
  9. Sei abituato a eliminare Whatsapp o Messenger una volta a settimana per fare spazio alla dannata app di una delle cinquanta compagnie di treni del Regno Unito che non hanno ancora capito che i biglietti si possono allegare alle mail o scaricare nell’Apple Wallet, e vogliono che usi la loro app, proprio la loro, nessun’altra.
  10. Chiederti per quale sana forma di masochismo, in una Paese in cui i 20 gradi si toccano 20 volte l’anno, nel 2018 ci siano ancora degli infissi pietosi e i doppi vetri siano un’utopia anche nelle case da £5000 al mese.
  11. Mangiare la cena alle 6.30. Che ammettiamolo, non è solo che alle 6 tutti c’abbiamo il buco di fame, ma in inverno fa già buio da tre ore e così vuoi mettere che serata lunghissima per le maratone di Netflix?

E voi quali punti aggiungereste?

Elisa & Valentina, Inghilterra

Valentina ha collaborato con Amiche di Fuso da luglio 2014 a giugno 2018

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Author

Elisa, Abu Dhabi

Nata con i piedi nell’Adriatico e cresciuta sotto le Due Torri, una delle mie prime ricerche su Google è stata “come ci si trasferisce negli Stati Uniti”: i risultati mi hanno convinta dell’importanza fondamentale della libertà di movimento in Europa. Ho vissuto in Francia, a Londra, in Macedonia e ora faccio base ad Abu Dhabi. Mi occupo di sostenibilità, insegno yoga, sono ambasciatrice dello slang parigino di banlieue nei quartieri bene di Londra e della cucina vegana senza glutine in giro per il mondo.

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