Il trasloco è la parte peggiore di ogni cambio di destinazione.
Con il tempo ho imparato a gestire la nostalgia.
Affronto con una discreta serenità il momento in cui comunico ai figli il cambio di destinazione.
Dopo l’avventura a Riyadh sono pronta a tutto.
Per fortuna ho avuto il tempo dalla mia parte. Non ho dovuto gestire un trasloco in 10 giorni come l’amica Nadja.
Seguendo i preziosi consigli di Valentina dalla Svizzera sono riuscita a tenere sotto controllo lo stress da trasloco. Ma ho qualche problema con il decluttering. In casa mia accade qualcosa di strano: la roba da portare via si autoriproduce.
Decluttering è la parola chiave di un trasloco, insieme ad organizzazione e calma.
Ho iniziato a declutterare un bel po’ di tempo prima della mia partenza. Sono una persona organizzata e precisa. Non sopporto farmi cogliere impreparata!
“Second Hand Selling Group” è il nome di una chat di whatsapp creata da un’amica che viveva nel mio compound a Riyadh. Aveva deciso di mettere in vendita un po’ di oggetti che non le servivano e non poteva, o voleva, portare con sé al momento della partenza.
Giorno dopo giorno questa chat ha preso piede.
Il turnover nel compound è abbastanza elevato. La gente se ne va a cicli di due o tre anni al massimo. Ma ci sono le eccezioni, ovvero coloro che se ne vanno dopo pochi mesi.
Ho alimentato la chat vendendo diverse cose che non mi servivano più.
Regalato vecchi vestiti dei bambini che non andavano più bene e giochi ormai inutilizzati.
Ho getttato nel cassonetto tutta una serie di cose inutili, rotte ed inutilizzabili.
Ma niente da fare, la roba da portare via continuava ad autoriprodursi nei cassetti e negli armadi.
Qualche settimana fa ho affrontato la libreria dei bambini infilando in valigia i libri letti e quelli ancora da leggere. Poi ho gettato i fogli scrabocchiati. Declutterato i libri di scuola vecchi ed i quaderni che non ci servivano più. Ma aprendo un’antina della libreria ho trovato ancora una montagna di roba.
Niente, non ce l’ho fatta. Sono passata alla cucina.
Mi sono decisa a buttare i piatti sbeccati, ho incelofanato quantità indefinite di oggetti di vetro che potranno servirmi nella casa nuova.
Ho venduto il juicer perché troppo grande da trasportare in valigia, buttato le tovaglie ormai rovinate. Ad un certo punto ho dovuto fermarmi. Mi è venuto a mente che mio marito rimarrà a Riyadh e non posso portare via tutto!
Ero così felice di come stavano procedendo le cose che ho deciso di aprire il mio cassetto dove tengo quadernini e magliette. Niente ho dovuto gettare la spugna anche lì…
Non ho idea di come andrà a finire questo trasloco. Ma sono certa di due cose:
– le nostre valigie non potranno contenere tutto!
– tanta, forse troppa roba, rimarrà nei cassetti. In fondo, mio marito rimane qui… e forse, un giorno, questa roba la riprenderò con me!
Drusilla, Arabia Saudita
Ciao.
In qualunque modo tu svolga l’operazione valige, voglio solo dirti una cosa: auguri auguri auguri per il tuo futuro.
Ciao
Io mio trasloco è stato infinitamente più facile, gemelli piccoli e post partum a parte, però è stato comunque difficilissimo eliminare, inscatolare, ricollocare. Dunque ti abbraccio e ti auguro un mega in bocca al lupo!!!!
Anch’io vengo da un’ innumerevole serie di traslochi, durante i quali puntualmente mi riprometto di non accumulare più nulla. E ogni volta diventa sempre più difficile selezionare e fare pacchi. Il momento più bello, però, rimane il riaprire le valigie e sistemare i propri oggetti nella casa nuova. Da trentina che vive in Germania, credo che tu abbia scelto una bella meta per voi. Chissà che non prenda spunto in futuro! 😉