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Vivere a Taipei: sei cose che non sopporto

Vivere a Taipei - Amiche di Fuso
Written by Veronica Marocco

Vi avevo già raccontato in questo post di cosa mi piacesse qui a Taipei, perché nonostante non possa essere definita una bella città ha comunque i suoi innegabili pregi, soprattutto in termini di vita con bimbi piccini e famiglia. Però non si può dire che sia un posto (come tutti) esente da difetti… ed oggi parleremo proprio di quelli, ahimè.

1 – Taipei è oggettivamente, innegabilmente brutta. Ma brutta forte, eh. Come in molte grandi città asiatiche, i nuovi grattacieli si stagliano di fronte a vecchi condomini fatiscenti. Il problema è che qui le vecchie case sono la stragrande maggioranza. Il panorama è un po’ desolato: palazzi brutti sormontati dalla famosa Torre 101, una cattedrale nel deserto. Gli appartamenti, a meno di non scegliere immobili di pregio, sono spesso orrendi, anche quando nuovi. Non c’è grande cura della casa e nessun gusto nella scelta dei mobili.

2  – Taipei è noiosa. A Taipei, letteralmente, non succede mai nulla. E quando succede, al 90% dei casi è in Cinese, dunque inaccessibile alla maggior parte degli expat. Pochi spettacoli, poche mostre interessanti, qualche concerto. La vita culturale (in Inglese soprattutto) lascia a desiderare. Non si può dire sia una città spumeggiante.

3 – Il clima. In questa noia generale, il clima gioca per me un ruolo importante. Non solo non succede nulla, ma tutto è rallentato dal caldo afoso per almeno sei o sette mesi all’anno, accompagnato da piogge frequenti, spesso fortissime. E quando dico frequenti dico che può piovere per giorni e giorni di seguito. E questo è semplicemente deprimente.

4 – La sciatteria. Proprio perché vestirsi bene non è una prioritá del cittadino taiwanese medio (come vi dicevo nell’altro post, è facile trovare milionari in ciabatte e pantaloncini), tutti quanti sembrano permeati da questa poca voglia di vestirsi (complice anche questo clima cosí caldo che ti passa proprio la voglia di avere vestiti che in qualche modo ti costringono – o comunque possono rovinarsi con la pioggia).  Da un lato è confortevole sapere di poter scendere al supermercato praticamente in camicia da notte senza essere guardati da nessuno, ma dall’altro il sistemarsi tutto italiano anche per andare a prendere un caffè mi manca.

5 – Taipei è fuori da ogni circuito internazionale. Complice la situazione politica particolare, Taipei e in generale l’isola di Taiwan mi sembrano una zattera in mezzo al mare. Alcune aziende non aprono neppure, alcuni marchi non esistono (probabilmente perché hanno già accordi e stabilimenti in Cina continentale). Alcune compagnie non volano qui. Sicuramente non si sente quel clima di cosmopolitismo che si respira a Shanghai e Hong Kong.

6 – Questa è una nota mammesca in realtà, e determinata dalla situazione particolare di avere una bimba piccola a casa. L’aiuto in casa e per i bambini non è economico come ci si aspetterebbe, ed è molto difficile avere una live in maid. Le politiche sull’immigrazione sono abbastanza restrittive. Io avrei avuto bisogno di molto aiuto inizialmente, e mi sarebbe piaciuto essere in città più dinamiche in questo senso.

Ecco di nuovo sei cose dunque, questa volta in negativo. Cosa ne pensate?

Veronica, Taiwan

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Veronica Marocco

Amante dei viaggi e dei libri, con la mia laurea in Lingue e il mio lavoro in hotel, sapevo che prima o poi sarebbe arrivata l'occasione di partire! Quello che non avrei mai immaginato invece, era partire dalla Francia per fare tappa ad Hong Kong, Tokyo, Taipei, Shanghai. Dopo un breve "Francia-bis", ripartire poi per Doha e, infine (per ora) Marrakech. Nel frattempo, da due siamo diventati quattro, e le nostre avventure non sono ancora finite!

4 Comments

  • Gentile signora, una curiosita’: il fatto che a Taipei non succeda mai nulla vale anche per i fatti di criminalita’? perche’, se cosi’ fosse, qualche aspetto positivo nella cosa ce lo vedrei… Grazie e buon lavoro.

    • Caro Francesco, ha ragione. In un altro post (linkato sopra) raccontavo dei lati positivi di Taipei e di Taiwan in generale, e uno di questi è proprio l’assoluta sicurezza in cui si vive. Il contrappasso è proprio il fatto che non succede nulla, nel bene e nel male 🙂

  • Ciao Veronica
    come ti capisco! Il primo anno in Cina in una citta’ piccola del guangdong, e con mia figlia di nemmeno 2 anni, e’ stato piuttosto alienante…pochissimi expat, quasi tutti giovani (eravamo gli unici ad avere una figlia) zero inglese e al tempo pochissime attivita’ culturali. Per me cambio’ molto quando lei entro’ alla scuola materna, non solo per il tempo mio libero, ma per i contatti che si sono creati. Resta che in paesi con lingue cosi’ diverse un po’ alienati ci si sente comunque!
    Una di queste prossime vacanze magari verro’ a visitare Taipei e Taiwan e se sarai ancora li’ possiamo vederci…sono solo 2 ore di volo da Nanjing! Se ti capita di venire in zona dimmi che sarebbe bello vedersi!

    • Cara Francesca, e’ vero che il senso di alienazione ed esser tagliati fuori resta. Per noi sara’ difficile fare vacanza in Mainland China – non essendoci rapporti diplomatici fra Taiwan e Cina avere un visto e’ una procedura complicata e costosa. Pero’ se voi passate da qui (piu semplice, per turismo no visa required) assolutamente fammi sapere!!!

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