Sono cinque anni che vivo negli Stati Uniti (Michigan) e, tra le tante cose nuove che mi sono successe, ce n’è una che mi ha lasciato di stucco: non mi ero ancora accorta di quanto gesticolassi con le mani…e devo essere proprio brava perché me lo hanno fatto notare chiaramente .
Ma chi me lo ha mai detto in Italia? Da quando vivo all’estero, spesso mi mancano le parole giuste, ed ecco che mi vengono in aiuto le mie mani a riempire quei vuoti e mi danno una mano a rafforzare il discorso.
A tal riguardo vi voglio raccontare un episodio che mi è accaduto in un fast food. Ero con mio marito e i miei bambini e mentre stavamo ordinando, la ragazza ci ha chiesto se eravamo italiani…noi sorpresi abbiamo fatto cenno di sì. Il nostro primo pensiero é stato che lei avesse indovinato per il nostro accento o pronuncia. Io però curiosa le ho chiesto come aveva fatto a capire e lei gentilmente ci ha risposto: “ …because you speak with your hands !”
E da qui: “Forse è più facile per un italiano gesticolare senza parole che parlare senza gesticolare!”
Io sono ciociara e la mia mamma era della provincia di Caserta e riguardo a questo, parlando di gestualità, mi vengono alla memoria le instancabili mani di lei che passava dall’ago all’impasto senza perdere il filo. Mia madre era una sarta di professione e una straordinaria cuoca. Straordinaria perché era una di quelle donne che sapevano fare tutto “ad occhio.”
Di lei mi restano solo i ricordi visivi, olfattivi, e tattili e ahimè non ho nessun taccuino che riporti una delle sue ricette. Mi incantava vederla lavorare, impastare il pane, la pasta e quando le chiedevo qualcosa al riguardo, perché non riuscivo a darmi una spiegazione di come riuscisse a fare senza l’uso della bilancia, lei col suo modo così soave, delicato mi rispondeva: “Amore di mamma, é l’impasto che te lo chiede”.
Io purtroppo non ho ereditato il suo sapere, però lei è riuscita a trasmettermi l’amore della cucina e l’arte di fare cose buone anche senza le parole usando…le mani!
Per questo vi voglio presentare la ricetta che meglio rappresenta la gestualità di mia madre.
PIZZA CON SCAROLA
Ingredienti per l’impasto:
500 g di pasta per pane
1kg di farina 0 (o farina 00)
800 ml di acqua a temperatura ambiente
1 cubetto di lievito di birra fresco (25 g)
un pizzico di sale
Olio Evo
Ingredienti per il ripieno:
2 piedi di scarola riccia (indivia) (800 g)
100 g di olive di Gaeta denocciolate
4 o 5 filetti di acciughe sott’olio
una manciata di pinoli
una manciata di uvetta sultanina
1 spicchio di aglio
sale q.b.
olio EVO q.b.
Per prima cosa preparare l’impasto per la pizza: in una brocca versare l’acqua a temperatura ambiente, sciogliere il cubetto di lievito di birra. Poi su una spianatoia disporre la farina a fontana e fare un foro al centro, mettere il pizzico di sale e, un po’ alla volta, aggiungere l’acqua, un filo di olio evo e impastare. Lavorare bene l’impasto fino ad ottenere un impasto liscio ma non appiccicoso. Formare una palla e mettere l’impasto in una ciotola precedentemente infarinata, coprire l’impasto con un panno e lasciarlo lievitare. Deve raddoppiare.
Lavare la scarola e sbollentarla in acqua bollente per pochi minuti. Sgocciolate e strizzate bene.
Poi versate dell’olio evo in un tegame largo, fate dorare lo spicchio di aglio e dopo eliminatelo. Fatto ciò, mettete i filetti di acciughe spezzettati, le olive, i pinoli e l’uvetta, ammollata precedentemente , e rosolate il tutto a fuoco basso finché le acciughe saranno disfatte.
Aggiungere la scarola e cuocere a fuoco basso per circa dieci minuti fino a fare prosciugare tutto il liquido.
Stendere la pizza su una teglia antiaderente rotonda o rettangolare e distribuire la scarola lasciando liberi i bordi e poi ricoprire la farcitura con il secondo disco di pasta e con le dita fare una leggera pressione sigillando bene le estremità.
Bucherellate la superficie della pizza con i rebbi di una forchetta questo per evitare che si gonfi durante la cottura e con un pennello imbevuto di olio evo ungere la superficie molto delicatamente per evitare che si rompi.
Cuocere la pizza a 220º C in forno preriscaldato per circa 20/25 minuti, dipende dal forno.
Carmen, Birmingham (Michigan)
I ricordi tattili sono fortissimi. Che bella questa tradizione femminile di mani che comunicano!