Siete appena arrivati in una nuova città e vi sentite spaesati?
E’ normale.
Per me è ormai un ricordo lontano.
Come ho raccontato nel mio precedente post io sono arrivata in Kuwait con la convinzione che ci saremmo fermati minimo un anno e massimo tre.
Con la convinzione che poi saremmo andati da qualche altra parte o al massimo saremmo rientrati in Italia dove io avrei ripreso a lavorare.
Invece sono passati sei anni da quel giorno e siamo ancora qui.
Ho già raccontato più volte che i miei trucchi furono essenzialmente tre.
Fingere di essere in vacanza! Pertanto tutto era bello, tutto era nuovo, nulla mi toccava “perché io ero in vacanza”.
Poi il sorriso. Ah sorridevo sempre.
E la gente poi ricambiava, si avvicinava.
E se non lo faceva, lo facevo io.
Sì il terzo è una conseguenza del sorriso.
Essere una stalker e portare a casa un numero di telefono è stato un lavoro che mi ha dato tante soddisfazioni.
Ripeto, non sono un esperta di espatrio, alla fine questo è il mio primo e unico.
Ma una cosa mi sento di dirvi: “Datevi tempo!”.
Dal mio punto di vista ci vuole un anno per sentirsi bene in un nuovo posto. Sei mesi se si è particolarmente ben disposti.
Diffidate di chi vi parla della vita di un paese, raccontandoti la rava e la fava e poi alla domanda su quanto ci abbia vissuto ti risponde: “7 mesi.” o comunque meno di un anno.
Di quel posto avrà capito probabilmente solo la superficie.
Se tornassi indietro, oltre ai tre trucchi che vi ho detto, consiglierei altre quattro piccole cose.
- Scaricare la app della propria radio preferita sul cellulare.
A me ha cambiato la vita. Mi mette un sacco di buon umore sentire RADIO deejay. Vi sembrerà banale ma non lo è. Le battute, le risate, i piccoli fatti. Cose quotidiane. Io l’ho scoperta tardi ma ora non riesco a farne a meno. Perché all’inizio per me qui è stata dura per via delle mie battute che nessuno capiva. Per la nostra ironia. - Google map
Ormai la userete anche in Italia. Ma non sottovalutate il valore di questa app quando siete all’estero. Tutti i posti diventeranno raggiungibili. Vi sentirete fortissimi, bravissimi. Vi muoverete fin da subito bene. Pure in posti come in Kuwait dove le strade non hanno spesso un nome, i cartelli sono in arabo e c’è tutto un sistema di street, aree e cose così. - Le consegne a domicilio
Vi sembrerà una cosa da poco. E lo è.
Ma ti cambia la vita e la percezione della tua nuova vita.
E’ molto comodo, facile e vi fa sentire autonomo, padrone della vostra vita.
Vi serve l’acqua ma siete senza macchina, il bambino dorme e non sapete bene dove andare. Non c’è problema, chiami e te la consegnano. E stesso discorso per la spesa. Ma anche per i ristoranti. Volete cenare con qualcosa di diverso? Basta scegliere e tutto vi sarà portato a casa.
Pertanto appena arrivate in un nuovo paese, cercate questi servizi. In Kuwait è pieno. Immagino che in molti posti sarà meno diffuso che qui, ma credo che esistano più o meno ovunque. - IKEA
Mi ci ha fatto pensare una mia amica che è appena arrivata.
“Ma quanto è bello che ci sia Ikea?? Quanto ti fa sentire a casa???”.
Ecco non ci avevo mai pensato in questi termini. Ma è vero. Ikea è uguale ovunque. E questo dà una sicurezza incredibile. Andateci appena potete.Che ne pensate?
Vi ci ritrovate in questi piccoli consigli?Mi date i vostri?
Mimma, Kuwait
Concordo pienamente: radio deejay a manetta e quando il tempo è brutto… Gita all’ikea
E dato che le mie pause pranzo in ufficio sono in solitaria e deprimenti… Mi sto scaricando i podcast offline di deejay. Grazie per avermelo fatto tornare in mente
Per me, soprattutto all’inizio, e’ stato importante il gruppo appena costituitosi di italiani in Galles su FB. Ricordo ancora l’euforia di quando un ragazzo mi ha contattato per dirmi che viveva non lontano da me e che la sua ragazza proveniva dal mio stesso paese in Italia!!! E’nata una bella amicizia!
Io credo di essere un po’ della vecchia scuola. Quando arrivo in un paese nuovo mi creo un triangolo che reputo fondamentale per me: piscina, negozi e un posto dove camminare. Spiaggia quando possibile o grande parco o altro che sia ma senza questi tre elementi a portata di mano ( o di gambe direi) soffrirei molto. Certo l’era digitale facilita certi compiti ma a volte può far estraniare dal posto in cui ci si trova realmente.
Dopo poco piu’ di un anno di expat per amore a Goa-India, mio marito mi ha fatto il regalo piu’ bello che mai potesse farmi: Radio Company! Dopo diversi mesi dall’acquisto dell’ultimo modello di casse multi funzione, una mattina a colazione si e’ messo a trabattare con l’app delle casse e poi mi chiede qual’e’ la tua radio italiana che ascoltavi a casa? Da quel giorno io tutte le mattine a colazione ascolto la radio di Padova! Mi mette troppo di buon umore e toglie la nostalgia che in certi giorni e’ davvero pesante.
Purtroppo i punti 3 e 4 in India NON ESISTONO :-(( mi dovro’ inventare qualcos’altro!
Radio Stella!! E anche:
– cercare un corso di qualcosa (chitarra, canto, disegno,..) per incontrare locali e non solo altri expat!
– mantenere il caffettino se si ha la fortuna di conoscere “quell’amica”!