Vivo lontana dall’Italia stabilmente da 6 anni e 7 mesi – senza contare il via vai degli anni precedenti – e in questo periodo sono rientrata in Italia 6 volte. La maggior parte delle volte è passato un anno e passa tra una visita e l’altra e, solo a cavallo del nostro matrimonio e di quello di mio fratello, siamo riusciti a tornare più spesso.
Con la flessibilità che mi dava il mio dottorato di ricerca in passato sono riuscita a rimanere in Italia abbastanza a lungo – circa 6-8 settimane alla volta – e questo mi garantiva un certo ritorno alla routine pre-trasferimento e un reintegro nella vita quotidiana tale da non farmi sentire ospite né turista, ma nuovamente locale.
Purtroppo, da quando lavoro in pianta stabile – e con soli 21 giorni di vacanza annuali disponibili – la durata dei miei viaggi si è drasticamente ridotta. E con questo, sono diventata turista e straniera in patria.
Se mi prendo 3 settimane di vacanza in Australia, i giorni effettivi da passare in Italia si riducono già a 18 o 19 per il lungo viaggio. Se poi si vuole passare qualche giorno “di vacanza” in una città che non sia la propria, ecco che alla fine sono solo due le settimane che si possono passare a “casa”. Con sommo scontento e disappunto di tutti quelli coinvolti. Io in primis perché corro come una trottola qua e là per cercare di vedere quante più persone possibili e vedere qualche posto nuovo. Amici e parenti che vorrebbero vedermi e/o vedermi di più.
E così l’equilibrio di ogni visita diventa ogni volta più precario…
Le altre amiche expat mi dicono sempre che dovrei essere più decisa e meno accomodante. Organizzare una serata per vedere tutti e “chi c’è c’è, e chi non c’è pace”. Ma a me piange il cuore a fare così. Innanzitutto perché ci tengo io in primis a vedere le persone a cui tengo e secondo perché, se i miei cari vogliono passare del tempo con me, è perché mi vogliono bene. E di deluderli non me la sento.
Ma è ovvio che non ho il dono dell’ubiquità, né posso sdoppiarmi per accontentare tutti nel poco tempo a disposizione. Innegabilmente ci sarà sempre qualcuno che ci rimane male perché non siamo riusciti a vederci, o non ci siamo visti abbastanza. Deludere chi ci vuole bene è un boccone amaro da mandare giù. E, negli anni, questo non si è fatto per niente più facile.
Quello che io ho sempre cercato di fare però è passare quality time innanzitutto con la mia famiglia più stretta e le mie amiche più care. Perché – senza togliere niente a nessun altro – sono loro che per me ci sono sempre, nonostante la distanza e le grandi e piccole occasioni a cui sono mancata.
In particolare, cerco di organizzare, se possibile, di passare qualche giorno via insieme a mia mamma o ai miei fratelli. Che sia un weekend a Barcellona, qualche giorno in montagna, o una visita a Napoli o Roma, trovo molto importante passare del tempo insieme a fare qualcosa di diverso e speciale.
E poi diciamoci la verità. L’Italia è uno splendido paese da visitare. Vivendo all’estero si apprezza ancora di più quello che non si ha più a portata di mano, ovvero la bellezza del nostro Bel Paese e tutta la storia che contiene. E va bene rientrare per vedere parenti ed amici, ma è pur sempre legittimo voler passare qualche giorno alla scoperta di posti nuovi, no? Soprattutto se, come nel mio caso, magari avete un fidanzato, partner o marito che non è italiano e in Italia ci viene – oltre che per vedere la vostra famiglia – anche e soprattutto da turista!
Passato quindi del tempo speciale con i miei affetti più cari, posso poi dedicare il tempo che mi rimane anche a tutti gli altri che, purtroppo e inevitabilmente, col tempo si riducono sempre di più. Crescendo è normale distanziarsi da certi amici. Cambiano le priorità, aumentano gli impegni, ci si perde di vista e diventa sempre meno il tempo che si è disposti a dedicare l’un l’altro. Quando poi, come nel mio caso, si vive lontani, si perde ancora di più la quotidianità. Sono molte di più le cose di cui non si è al corrente di quelle che si condivide, e viene meno la voglia o l’opportunità di passare del tempo insieme quando si rientra in patria.
Non ne faccio una colpa a nessuno, e spero che nessuno ne faccia (seriamente) a me.
Ma non è sempre facile. È un equilibrio molto precario e delicato quello che accompagna ogni mia visita in Italia. È difficile mediare tra quello che vorrei fare io, le persone che vorrei vedere, e quello che gli altri si aspettano da me.
Sono passati 6 anni e 7 mesi dal mio espatrio, ma io questo equilibrio faccio ancora fatica a trovarlo a ogni rientro.
E voi invece come ve la cavate? Come gestite il giro di visite con la vostra esigenza di godervi delle meritate vacanze?
Claudia, Australia
Claudia ha collaborato con Amiche di Fuso da dicembre 2014 a novembre 2019.
Potete leggere Claudia qui
Io ho vissuto in Svizzera per 8 anni. Chiaramente più vicino all’Italia rispetto a te ma, ogni volta che tornavo a casa, era un colpo al cuore. Inizialmente tornavo ogni mese, poi ogni due, poi ogni tre o quattro. Ogni ri-partenza era sempre un momento che mi stringeva il cuore. Una sensazione che mi è rimasta dentro anche ora che sono tornata in Italia.
Sicuramente vivere così vicino all’Italia ti facilita i rientri, ma immagino che le sensazioni siano le stesse. Hai avuto tante visite in Svizzera nel corso degli anni?
Io ho vissuto in Francia e tuttora vivo in Irlanda.
Sono distanze relativamente brevi e abbordabili coi mezzi di oggi, ma finisce comunque che torno 4-5 volte all’anno circa. Anche perché non vorrei usare tutte le mie vacanze per tornare a casa, ma voglio viaggiare.
Purtroppo vivendo fuori dall’Europa è ancora peggio, ed è proprio uno dei motivi per cui non vorrei uscire dai confini europei a lungo termine.
Alle volte mi dico che se vivessi in Italia potrei dedicare tutte le mie ferie ai viaggi e probabilmente viaggerei di più!
Effettivamente vivere in Europa è tutta un’altra cosa rispetto a vivere in Australia, ma personalmente quello che trovo qui lì me lo scorderei. Io cerco comunque di viaggiare quanto posso da qui, e rientrando in Italia sono ogni 12/18 mesi questo mi è in parte possibile. E’ sempre difficile scegliere se rientrare in Italia o viaggiare da qualche altra parte….
Io vivo in Germania, ma comunque mi separano 10-12 ore da casa, perché non ci sono dei buoni collegamenti aerei e neanche ferroviari. Anche per questo solo pochi o meglio pochissimi vengono a trovarmi e quando torno come te vorrei avere tempo per tutti. Ogni volta mi riprometto di comunicare a meno persone il mio rientro, ma poi puntualmente mi faccio prendere dall’entusiasmo pre-partenza!! Bella l’idea di visitare con la tua famiglia altri luoghi in Italia. Prenderó spunto!