Vivere all'estero

Il meglio di Amiche di Fuso nel 2017

Written by Federica Italia

Dicembre e gennaio sono da sempre momenti di bilanci. Si fanno i buoni propositi, ma si guarda anche indietro a quello che è successo.

E così oggi, ho fatto anch’io un piccolo viaggio a ritroso fra gli articoli che abbiamo pubblicato qui su Amiche di Fuso per vedere quali siano stati i nostri post più letti. Oltre a questi però vi segnalerò anche quelli che ho amato di più io personalmente. Chi mi segue anche sul mio blog personale sa infatti che da qualche anno tengo una rubrica “Top post dal mondo expat” in cui riporto tutti gli articoli che più ho amato nel blog degli espatriati italiani. Questo per dirvi che, pur vivendo ora in Italia, il mondo dell’espatrio riveste ai miei occhi ancora tanto interesse e leggo praticamente tutti gli expat blog di cui sono a conoscenza. Amiche di Fuso in primis!

Ma veniamo intanto ai risultati della mia ricerca in termini di numeri nudi e crudi.

Nelle primissime posizioni troviamo post assolutamente pratici che riscuotono sempre tanto interesse in chi è già espatriato o pensa di partire e che continuano ad essere letti nel tempo grazie ai motori di ricerca. Ve li segnalo anche se alcuni sono usciti nel 2016 perché continuano ad essere i più letti: “Dubai quanto mi costi” di Elena da Dubai, “Svizzera quanto mi costi” di Valentina dalla Svizzera e “Vivere e lavorare in Qatar” di una nostra guest. Molte delle posizioni a seguire sono poi occupate dalle ricette della nostra Arabafelice che ha un seguito personale davvero pazzesco e se lo merita tutto.

Dopo e fra i post che trattano di costi o ricette, ce ne sono alcuni di genere vario. Eccoli in ordine di gradimento:

“14 nomignoli che potete usare se andate in Sud America” di Nadja dal Perù, un post leggero e simpatico che ci parla dell’abitudine tutta Sud Americana di appellare chiunque con dei nomignoli sdolcinati;

“Per fortuna mi sono data retta! Una nuova vita all’estero” di Serena dalla Scozia che ci racconta come sia riuscita a costruire un futuro lavorativo andandosene dall’Italia;

“Differenze fra scuola inglese e italiana: didattica e istruzione” scritto da me. Sulle tante e molteplici differenze che ci sono fra la scuola anglosassone e la nostra;

“Transilvania: 6 cose da vedere assolutamente (secondo me)” di Nadja dal Perù. Un itinerario di viaggio insolito che ci fa capire come per i nostri lettori espatrio e viaggio sono argomenti altrettanto graditi;

“Differenze fra scuola inglese e italiana: tempistiche dell’apprendimento” scritto da me. Un altro dei post dedicati all’educazione scolastica.

Tutti i post che vi ho menzionato finora, vecchi e nuovi, sono nelle prime 20 posizioni dei nostri post più letti nel 2017.

Veniamo ora invece alla parte più personale di questo articolo. I post delle mie Amiche di Fuso che io stessa ho amato di più perché mi hanno in qualche modo dato qualcosa. Post che magari non sono fra quelli più letti nelle statistiche, ma che sono belli, emozionanti o che fanno riflettere. Questi li elenco invece in ordine sparso:

“I nervi (più o meno) saldi dell’expat” dove Cristina dall’Angola ci racconta come non sia affatto facile passare dal trascorrere le vacanze in posti belli come Parigi o Capri, al tornare a vivere in Africa, suo continente d’adozione da anni. Ciò che nei paesi più civilizzati è normale, in Africa non costituisce nemmeno un lusso, ma è proprio assente. Ti manca inevitabilmente perché agli agi dell’era moderna ormai si è abituati, ma nello stesso tempo ti senti anche in colpa per sentire la mancanza di cose che lì sono solo futili dato che a molti manca addirittura il cibo. Ve ne riporto qualche riga:

“Perché nel passaggio da primo al terzo mondo rinunci a tante cose e ti scontri con altre più grandi di te. Allo stile di vita perso, però, dopo un po’ ci fai il callo che, sì, ogni tanto fa male, ma è pur sempre un callo. La tua nuova realtà, invece, talvolta brucia come una ferita aperta. Ed è in questo caso che servono nervi veramente d’acciaio.”

“Il Bhutan, un libro e un’idea di felicità”, ancora un bellissimo post di riflessione di Cristina dall’Angola. Di ritorno dal Bhutan, ispirata anche da un libro che ha letto, pensa alla vita errante degli espatriati come lei. Pensa a come sia meglio affrontare ogni nuovo trasferimento e, soprattutto a cosa portarsi dietro del passato nel proprio bagaglio. Non solo cose, ma anche atteggiamenti e certezze.

“What doesn’t kill you, makes you stronger (la mia storia sul bullismo)”, un post molto interessante di Elena da Dubai che ci racconta quello che ha vissuto sua figlia quest’anno a scuola, una forma di bullismo al femminile. Ci spiega quanto sia importante soprattutto parlare con i propri figli, ascoltare ed osservare.

“I ritorni”, un post di Monica che sta tornando in India dopo le vacanze natalizie in Europa con i suoi cari e sente un forte senso di malinconia. È quella che l’ha sempre accompagnata nei suoi ritorni all’estero dopo aver visto i suoi affetti di origine ed i luoghi noti. Ma con il passare del tempo sembra quasi ogni volta più difficile. Anche per questo post vi riporto un passo:

“Forse gli anni passano, ogni volta che rivedi i tuoi cari, di 6 mesi in 6 mesi, se non di anno in anno, non si può fare a meno di notare ogni nuovo segno sul viso, ogni più piccolo cambiamento, realizzando che di fatto non li hai visti accadere. Non si riesce, però, nemmeno a tornare indietro veramente, a invertire la direzione di marcia perché non si è più gli stessi di quando si è partiti, il ritorno è di fatto un limbo: torni, ma in realtà vai avanti inesorabile fra qualche certezza e molti dubbi.”

“Ode alle prime volte” di Valentina dalla Svizzera dove ci racconta di come, nonostante la fatica che comporta ogni volta cambiare città, nazione e vita, ciò la stia anche facendo crescere molto come persona. Costringendola sempre a nuove sfide lontano dalla sua confort zone. Senza mai quel punto di arrivo che la farebbe sentire annoiata e senza stimoli come accade a persone in patria che hanno già raggiunto un certo status e si sentono privi di energia e nuova carica. Ecco un estratto:

“Allora ringrazio in cuor mio l’espatrio che ci regala nuove sfide da affrontare insieme, la capacità di guardare avanti con progettualità e flessibilità, di reinventarsi e crescere di continuo. Nonostante la fatica, che quest’anno nel mio caso si fa parecchio sentire, sono grata di questa opportunità: e non parlo tanto di opportunità lavorative ed economiche (anzi), ma la grande palestra di vita che mi ha dato modo negli anni di mettermi sempre in gioco e continuare a crescere come persona, insieme ai miei figli e alla mia famiglia, ma anche da sola, come donna e come essere umano. Che mi ha regalato una grande visione laterale delle cose.”

“L’Europa mi ha salvata” di Serena dalla Scozia che ci spiega cosa ha significato per lei essere europea. Essere accolta in Scozia come una cittadina. Libera di studiare ed essere curata gratuitamente. Libera di costruirsi una realtà lavorativa con facilità a livello burocratico. Tutto grazie al sogno Europa che purtroppo sta fallendo.

“Il Natale in cui troverò te” di Claudia dall’Australia, uscito il mese scorso dove ci racconta quanta sia l’attesa e l’emozione mentre aspetta di vedere finalmente la sua prima nipotina. Che ha già 15 mesi ma che non ha ancora potuto conoscere se non attraverso uno schermo.

Questi sono i post che più mi hanno emozionato e che vi invito a leggere se per caso vi sono sfuggiti. Spero che piacciano anche a voi!

Federica, Italia

 

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Author

Federica Italia

6 anni vissuti fra Cina e Thailandia. Un figlio nato a Shanghai e uno in Italia. Con 11 traslochi all'attivo mi sembra di aver vissuto più vite. Guardo il mondo con occhi curiosi, di solito dietro all’obiettivo della mia Canon. Adoro leggere e scrivere sui miei blog: Mamma in Oriente sulla Thailandia e My Travel Planner, il mio nuovo progetto dedicato ai viaggi!

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