Se in quanto a letture sull’Africa vi siete fermati a Karen Blixen… è giunto il momento di voltare pagina! Qui di seguito vi propongo 5 libri molto diversi fra loro ma con un denominatore comune: l’Africa sub-sahariana. Spero possiate trovare quello che fa al caso vostro; io per un motivo o per l’altro li ho amati tutti!
#1: Le mie fiabe africane, N. Mandela
Si tratta di una serie di racconti popolari, selezionati nientemeno che da Madiba. Anche le fiabe africane, così come le nostre, mettono in scena animali antropomorfi e si concludono con l’immancabile morale, ma ben diverso è il contesto culturale che fa loro da sfondo. E così, il lettore farà tanto d’occhi di fronte a certi finali: la iena curiosa rimarrà vittima del suo vizio e finirà arsa viva nella sua tana o, ancora, la bambina disobbediente verrà sbranata dal gigante cattivo. Nessuno ha mai pensato di edulcorare le trame delle fiabe africane, nessun signor Disney ha regalato loro l’immancabile happy ending: nelle favole come nella realtà, l’Africa invita alla prudenza, al rispetto per i più anziani, a tenere gli occhi aperti sempre e comunque.
Consigliato a: bambini dai 5 ai 90 anni.
La frase: “Il mio desiderio è che in Africa la voce del cantastorie possa non morire mai e che tutti i bambini africani abbiano la possibilità di sperimentare la magia dei libri” (N. Mandela).
#2: Rhapsody in Black, G. Bettinelli
Amo leggere, adoro viaggiare. E questo libro l’ho divorato in tre giorni. Dall’Angola allo Yemen, in Vespa lungo la costa africana, Bettinelli – che credo non abbia bisogno di presentazioni – vive avventure incredibili e racconta l’Africa con grande, grandissima umanità. La miseria più orribile fa parte del continente, certo, ma bisogna avere un occhio attento come quello dell’autore per riuscire a guardare oltre, per trovare l’ingegno, la speranza, la positività che caratterizza il popolo africano. Dalle strade di Luanda a quelle del Lesotho, dalle spiagge del Mozambico ai bassifondi di Nairobi, in un turbinio di personaggi e (dis)avventure, mai patetiche nè scontate, Bettinelli racconta quell’Africa che, prima di essere dolore e occhi tristi, è soprattutto vita e colore.
Consigliato a: chi ama viaggiare per davvero (astenersi all-inclusive).
La frase: “C’è troppa miseria, troppa ingiustizia e troppo dolore per potersene andare via con un bel ricordo; e c’è troppa bellezza per potersi ricordare solo del dolore e della miseria”.
#3: La Masai Bianca, C.Hofmann
Può un’europea abbandonare tutto per andare a vivere in una capanna Masai in Kenya? Sembra una follia (e lo è) ma la risposta è sì. E’ quello che ha fatto – sul serio – Corinne che, nella sua autobiografia, racconta l’incontro con il guerriero samburu Lketinga, la vita nella capanna (con suocera annessa) e le mille, astruse, usanze della tribù, per poi arrivare alla nascita della figlia e a quel finale che… va bhè mica ve lo dico.
Onestamente di questo libro non ho amato né lo stile né i protagonisti – impossibile per me trovare del raziocinio nelle scelte di Corinne –, eppure, per qualche inspiegabile motivo, La Masai Bianca mi ha tenuta incollata e col fiato sospeso fino all’ultima pagina. Della serie, se non sono pazzi non li vogliamo. Ah, evitate di guardare il film però: quello sì che è pessimo e, per di più, si discosta dal romanzo in parecchi punti.
Consigliato a: chi segue il cuore e se ne frega del cervello.
La frase: “I have never wanted anyone else, and I never lied to you but in all these years you never understood me, perhaps because I’m a mzungu”.
#4: Congo, D. Van Reybrouck
Che non è il romanzo visionario di M. Crichton ma è l’attenta e minuziosa ricostruzione del passato dell’RDC (Repubblica Democratica del Congo). Alternando ricerca storiografica e interviste, per lo più a persone anziane testimoni in prima persona dei fatti narrati, Reybrouck traccia un reportage dettagliatissimo e appassionante che parla di jungla, di guerre civili, di schiavi, di dittatura, di musica e molto altro ancora. Il pregio di questo libro è quello di offrire, attraverso l’esempio congolese, una chiave di lettura per comprendere le dinamiche che hanno portato molti stati africani alle condizioni in cui versano attualmente.
E’ un mattone, ve lo dico. Ma ne vale la pena.
Consigliato a: quelli che ‘se non ha più di 500 pagine non lo leggo’; a chi ama la storia e Kapuściński.
La frase: “Davanti alla statua di Lumumba furono trucidati circa 2500 reazionari. I simba (ndr: soldati sedicenni) strapparono i loro cuori e se li mangiarono, per impedire il ritorno dei morti”.
#5: Passeggiate africane, A. Moravia
In assoluto il mio scrittore italiano preferito, Moravia è stato, oltre che romanziere, corrispondente di diverse testate giornalistiche. Passeggiate africane è uno dei tanti libri che raccolgono i suoi articoli di viaggio scritti in giro per il mondo. Grande amante dell’Africa, che ha visitato più volte anche insieme all’amico Pasolini, Moravia ci lascia in quest’opera un ritratto che, a trent’anni dalla pubblicazione, ho trovato ancora decisamente attuale: più e più volte mi sono sorpresa a sorridere e ad annuire durante la lettura. L’idea dell’Africa che emerge tra le righe la sento molto vicina alla mia: Moravia parla del continente come di un luogo che, più di ogni altro, è riuscito a mantenere un legame con un passato ancestrale che, a noi primomondisti, è ormai precluso.
Consigliato a: chi ama la Letteratura con la L maiuscola e a chi, in un libro, oltre ad una bella trama, cerca spunti di riflessione.
La frase: “Tutti gli altri paesi del mondo hanno una storia; l’Africa, lei, ha invece un’anima che tiene il luogo della storia”.
Avete altri libri ambientati sotto l’Equatore da consigliarmi?
Scriveteli qui nei commenti; io nel frattempo vi auguro buone letture!
Cristina, Angola
Cristina ha collaborato con Amiche di Fuso da marzo 2016 a novembre 2019
Potete leggere Cristina qui
Una raccolta bellissima Cristina, un paio di questi sono finiti nella mia to-read list 🙂
Quello di Bettinelli in particolare è imperdibile!
infatti è il primo che prenderò 🙂
Ciao!
Bettinelli? Moravia? La masai bianca? Non so da dove cominciare, ma appena finito “Delitto e Castigo” (pensa un po’ che salto!) ne comincio uno.
Grazie, Cris
Ottimi consigli! (come mi piacciono i vostri post di consigli letterari!)
La letteratura africana per me è stata una scoperta relativamente recente. Ho iniziato due anni fa con Chimimanda Ngozi Adichie, che scrive della sua Nigeria. È entrata a pieno titolo fra le mie scrittrici preferite: “Metà di un sole giallo” è un romanzo intenso popolato da personaggi indimenticabili, utile per capire alcuni dei trascorsi di un Paese complicato come la Nigeria.
Ma consiglio anche i suoi altri romanzi e raccolte di racconti, sono tutti bellissimi.
Avendo poi in programma un viaggio in Zimbabwe per lavoro (poi saltato per motivi di salute, vabbeh), ho iniziato a leggere scrittrici di questo Paese per me finora quasi completamente sconosciuto.
Ho scoperto “La nuova me” di Tsitsi Dangarembga, meraviglioso, e una raccolta di racconti, che credo non sia stata tradotta in italiano, che si chiama “Women Writing Zimbabwe” curata da Irene Staunton. Mi hanno veramente dato una visione fresca e inaspettata di un Paese che non avevo mai considerato finora.
Grazie Giulia!
Ottimi anche i tuoi consigli 🙂 Li aggiungerò alla mia wishlist!