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Quando l’Australia chiama di Cristina

Oggi lasciamo spazio alla storia di Cristina: una ragazza con un sogno grande che ha raggiunto con tenacia, un richiamo forte da una terra lontanissima che le ha ridato il futuro che cercava per se stessa e per il figlio. Da leggere tutto d’un fiato!

Mi chiamo Cristina e oggi, seduta qui davanti al mio PC, vorrei raccontarvi di come i vostri sogni possono realizzarsi solo se lo volete veramente.

Lo so sembra una frase fatta ma non lo è, ed io ne sono la prova!

La mia storia ha inizio molto prima della mia nascita, quando i miei nonni decisero come molti di emigrare in un altro continente: l’Australia!

Mia mamma all’epoca bambina visse qui fino all età di 19 anni quando conobbe mio padre anche lui emigrato qui per lavoro si sposarono, ebbero la mia prima sorella ed in seguito tornarono in Italia per la troppa nostalgia del Bel Paese.
Sono cresciuta con i racconti dell’Australia e il mio sogno Australiano credo che sia nato così: immaginavo questa terra immensa e le sue bellezze, leggevo libri, guardavo documentari e fantasticavo.
I miei sogni si spensero quando nel ’92 mia mamma morì: avevo 8 anni e sono dovuta crescere in fretta, fortunatamente mio padre e le mie sorelle ci sono sempre stati e mi hanno aiutato a diventare ciò che sono oggi!

La mia vita ha continuato e il mio sogno Australiano rimasto in stand-by per anni ricominciava a venir fuori prepotentemente e nel mentre sono diventata mamma di uno splendido bambino Gabriel.

Il sogno Australiano ovviamente non era solo mio, la mia prima sorella nata in Australia stava progettando di emigrare con la sua famiglia e tra i vari discorsi venne fuori che stava inoltrando la pratica per chiedere la cittadinanza per discendenza ai suoi figli dato che lei aveva la cittadinanza australiana per nascita e in quel momento mi venne un idea mi si accese una lampadina come nei cartoni animati: ho pensato “mia mamma aveva la cittadinanza australiana come lei quindi se lei può chiedere la cittadinanza per i miei nipoti io posso chiedere la cittadinanza perché sono figlia di un Australiana!”.
Incominciai a vagare per internet per giorni e giorni, volevo informazioni, volevo risposte e fu li che trovai un gruppo facebook che non solo mi fornì tutte le risposte ma mi aiutò a trovare tanti amici con cui oggi passo molti week-end!

Avevo scoperto che potevo ottenere la cittadinanza per discendenza anche se mia mamma era mancata.
Era il 2012 e lì la mia vita incominciò a svoltare: il mio unico pensiero fisso era l’Australia, incominciai a mettere insieme i documenti necessari per poter chiedere la cittadinanza e mi ci volle piu di un anno e mezzo ma alla fine riuscii ad inoltrare anche io la domanda per ottenere la cittadinanza per discendenza.
Sono nata il 26/02/1985 e il 24/02/2014 arrivò la postina con questo pacco enorme: ERA LA MIA CITTADINANZA!

Mi piace pensare che quello era il regalo di compleanno di mia mamma, negli anni mi è mancata la sua presenza, i suoi abbracci, la sua voce ma grazie a lei avevo avuto il regalo più grande e importante che potessi avere quello che mi ha aiutato a realizzare il mio sogno Australiano.

Ero a metà dell’opera e, se da un lato le cose andavano bene, nel lato opposto andava tutto malissimo: il rapporto con il papà di mio figlio in primo luogo, il poco lavoro e quel poco con contratti a progetto o a chiamata…ero stufa, stufa di vivere in un paese che non sentivo più mio, volevo andarmene ma non potevo perché io avevo la cittadinanza ma mio figlio no e la legge australiana impone che se hai la cittadinanza per discendenza non puoi passarla a tua volta prima che il richiedente, mio figlio in questo caso, viva 2 anni sul territorio, ma per poterlo fare deve avere un visto permanente che gli permetta di vivere lì e ovviamente questo visto costa 2000 euro.

Iniziai allora a cercare un secondo e un terzo lavoro: dovevo assolutamente accumulare più soldi possibili e dare un futuro migliore a mio figlio.

Trovai un secondo e un terzo lavoro e riuscii in qualche modo a metter via i soldi necessari, ma l’ultimo gradino della scalata ancora non era stato percorso ovvero: chiedere al papà di mio figlio se poteva firmarmi il consenso al rilascio del visto permanente per il bambino e automaticamente darmi la possibilità di partire.

Negli anni ci siamo scontrati molte volte perché abbiamo due caratteri forti, le nostre litigate potevano durare un lampo o giorni interi ma di base c’era e c’è l’essere genitori che va al di là di ogni screzio, e su una questo eravamo d’accordo: due persone si possono lasciare ma genitori si è per sempre! Entrambi abbiamo sempre odiato chi si fa la guerra mettendo di mezzo i figli o quando questi vengono usati per ricattare l’altro genitore. Ricordo perfettamente quando in cucina gli chiesi per favore di firmarmi le carte e aiutarmi a dare la possibilità a me e al bambino di emigrare, mi disse solo una cosa: ti firmo le carte e credimi mi fa male perché lo stai portando a 16000 km di distanza, ma so che stai facendo la cosa giusta e so che li avrete un futuro!

Nel novembre 2015 siamo atterrati a Melbourne e ad oggi dopo quasi 2 anni credo fermamente che i sogni si possono realizzare: ho lottato, ho versato lacrime, ho perseverato e alla fine eccomi qui esattamente dove volevo essere, in Australia!

Quando l'Australia chiama amiche di fuso
Credete nei vostri sogni e lavorate duro per ottenere ciò che volete, non smettete di crederci nemmeno per un secondo.
                                                                                                                                                      
Cristina, Melbourne.
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