L’anno appena trascorso, perché per me l’anno va da settembre a giugno, è stato pazzesco.
Dopo un 2016 davvero impegnativo, il 2017 è volato lieve, intenso.
Ricco e soprattutto creativo.
Mi sono accadute cose sorprendenti.
Ancora una volta mi sono resa conto quanto questa esperienza di vita in Kuwait mi abbia cambiato. Arricchito. Di come io abbia sviluppato mille nuove “attitudini”, che non sapevo di possedere, che non avevo sognato.
Sono diventata scrittrice, membro attivo e proattivo di una comunità, cavaliere, creatrice di contenuti per internet e ultimamente creativa .
Creo infatti, con una mia amica Alessia, accessori che vanno dalle collane ai capi di abbigliamento.
Come è successo?
Non lo so.
Perché se da un lato io sono una secchiona, che quando faccio qualcosa, non lascio nulla al caso, mi impegno, non mi risparmio, dall’altro sono pure il tipo che si butta nelle cose, coinvolge il mondo e strada facendo aggiusta il tiro. E così, un giorno, mi sono trovata a fare collane con la mia amica Alessia per i regali di Natale.
Il giorno dopo l’ho indossata e mi sono sentita offrire da una mamma della scuola l’opportunità di vendere le mie collane al mercatino di Natale della scuola.
Sono corsa da Alessia e lei, altra matta, ha detto di sì.
Così in tre giorni, io che non sapevo infilare il filo nell’ago, ho prodotto sotto la guida della mia amica collane come se non ci fosse un domani.
Abbiamo utilizzato i materiali trovati al Fabriq suok, pompon in primis, e poi pappine, tassel.
Abbiamo scelto un nome: “Pompomlane“. Intesa proprio come nuova strada.
Ricordo la vergogna di stare in piedi a quel mercatino.
Nessuno si avvicinava.
Giusto le più care amiche. Abbiamo venduto pochissimo.
A ripensarci oggi mi dico: “Ovvio erano brutte”.
Però non ci siamo perse d’animo. La creativa Alessia e la pazza Mimma si sono dette: “Dai continuiamo!”
Non ci abbiamo perso. Questo è quello che conta.
Sono aumentate le visite al fabriq souk, affinato le tecniche e i gusti.
Capito cosa poteva piacere e cosa no.
Ci siamo date un minimo di obbiettivo.
Siamo riuscite ad ottenere prezzi migliori.
Abbiamo creato l’account instagram e poi quello facebook.
La svolta è stato poi il regalo che ci ha fatto Elena: il logo.
Bellissimo!
Dopo quello tutto è diventato reale.
Abbiamo sempre pensato che la cosa migliore era il passaparola.
Ma nello stesso tempo volevamo darci una vetrina.
E così abbiamo creato il primo evento.
Il primo Open House.
E quello è stato un gran successo.
Abbiamo venduto tantissimo.
Raccolto ordini.
Lavorato come matte.
Devo dire che è stato tanto soddisfacente, ma anche molto faticoso.
Abbiamo così capito che non potevamo fare tutto da sole.
Creare, procurare materiali, ideare.
E così abbiamo cercato aiuti per quando gli ordini da evadere erano tanti.
Marzo e Aprile li ho vissuti in apnea.
Poi a inizio maggio senza dire nulla a nessuno sono andata dal sarto e gli ho chiesto di creare una maglietta con i pompon.
E da lì non abbiamo capito più nulla ed abbiamo creato magliette, canotte e pantaloncini.
Pomponlane è diventato più popolare.
Il passaparola è aumentato.
Insomma quello che sembrava un hobby è diventato un lavoro e insieme a quello di creatrice di contenuti mi assicurano delle entrate che spesso si avvicinano a quelle di quando lavoravo nel grande gruppo.
Non voglio celebrarmi ma solo farmi portavoce di una esperienza, la mia.
Di un’idea.
Tante sono le donne che all’estero si reinventano.
Scoprono talenti.
O forse capiscono che è arrivato il momento di buttarsi, che tutto quello che c’era da perdere l’hai già perduto e allora cosa ci potrebbe essere di male?
Pertanto care amiche il mio consiglio resta sempre lo stesso. Sperimentate.
Fate funzionare quel muscolo creativo che nessuno vi ha mai chiesto di far funzionare.
Provateci sul serio.
Vi consiglio però, una volta che vi siete buttate, di lavorare bene, di organizzarvi.
Farvi un piano.
Se avete alle spalle esperienze più “consone” mettetele a frutto.
Non fatelo per arricchirvi, perché all’inizio è dura, ma fatelo per misurarvi in qualcosa che vi piace.
Soprattutto se ne sentite il bisogno.
Possiamo essere tutte imprenditrici di noi stessi. Imprenditrici all’estero.
Sperimentare nuove strade.
Inoltre è un insegnamento prezioso per i nostri figli.
Creare, provarci, non demordere.
Per loro sarà fondamentale.
Approfittate di quello che la vita all’estero ci obbliga spesso a fare.
Tabula rasa e ripartire.
Anche facendo cose che non avresti mai detto.
Mimma, Kuwait
ps non so quanto durerà, ma non importa.
E chi ti ferma più!
Se tu poi sei con me, figurati. ancora meno.
[…] A volte penso che approfittare di quello che la vita all’estero mi ha obbligato a fare, … […]
Complimenti! Anche io mi sto reinventando e sono molto felice. Non so quanto durerà, ma finché dura, me la godo 😉
Dai racconta!! voglio sapere di più.
Brava brava
Io aspetto la prossima collezione per ordinare i pantaloncini, che metterò rigorosamente nella settimana di vacanza estiva e basta! 😀
Ci stiamo lavorando un sacco! Grazie per il supporto.
Sei stata bravissima e coraggiosa! Non so dove trovi l’energia per farlo, ma lo fai bene. Adoro la linea di abbigliamento, mi piacciono soprattutto gli accessori. Ancora complimenti!
Grazie mille Priscilla. sei sempre gentilissima.
Hai proprio ragione, Mimma. Evviva la creatività! 🙂