“Ora che è da quasi 5 mesi che vivo pienamente questo sogno, confesso che non è stato e non è ancora del tutto come me lo immaginavo qualche anno fa.” Questa è la frase con cui avevo aperto il mio racconto da neo-expat due anni fa, la prima volta che ero stata ospitata nel vostro blog.
Nel mentre in questi anni ne sono successe di cose.
Cominciamo dal fatto che ho vissuto in 3 Paesi (4 città per essere precisi) diverse: ebbene sì, dopo poco avervi scritto ho realizzato che la small-village life danese non faceva proprio al caso mio così ho deciso di intraprendere un altro percorso di studi, sempre sulla stessa materia ma itinerante. E così ho vissuto un anno in Danimarca, 6 mesi in Belgio, 5 mesi a Nottigham in Inghilterra e ora sto concludendo il mio ultimo anno da studentessa a Londra. E se in questi 3 anni le mie condizioni abitative sono state diciamo “instabili”, passando da vivere in un appartamentino tutto mio ad avere solo una stanza dove a malapena ci sta letto e armadio, il mio spirito, e in generale la mia vita, hanno preso decisamente una via più che positiva.
Proprio qualche giorno fa le mie due migliori amiche sono venute a farmi visita qui a Londra in occasione del mio compleanno. Una sera, mentre attraversavamo Southwark Bridge ammirando la meravigliosa London by night, una delle due mi ha detto “ Guarda Lisa, ce l’hai fatta, sei nel posto in cui hai sempre detto di voler stare, facendo ciò per cui hai sempre lottato”.
Nonostante siano ormai 4 mesi che vivo in questa splendida città, in quel momento ho realizzato quanto, tutto ciò che avevo vissuto nei primi due anni fosse accaduto per un motivo.
La small-village life in uno degli inverni più bui che io abbia mai vissito, che tanto odiavo, mi ha portato a conoscere persone che sono ora un punto di riferimento importante nella mia vita. Mi ha portato a conoscere me stessa, a realizzare che stare da soli non è facile, ma quando trovi il giusto equilibirio ti senti imbattibile.
I mesi in Belgio invece hanno messo a dura prova la mia routine: abituata ormai a vivere e a gestirmi da sola, trovarsi a condividere bagno e cucina con persone che avevano un concetto di pulizia molto diverso dal mio è stato…challenging.
Poi Nottingham dove ho fatto tirocinio: la mia prima vera esperienza lavorativa in un ambito nuovo di cui inizialmente non ero entusiasta ed in cui ero io l’unica non-inglese. Un’esperienza che mi ha portata ad aprire un po’ di più gli occhi sul mondo lavorativo e a dinamiche che, da studente, non ero abituata a prendere in considerazione.
E poi, finalmente la meta tanto ambita: Londra. Una città che ho amato sin dal primo viaggio fatto con i miei quando avevo 6 anni. Venire a studiare e vivere qui è stata la ciliegina sulla torta il cui impasto inizialmente non prometteva troppo bene. Una torta che sta per essere finalizzata nei prossimi mesi e poi se ne inizierà un’altra. Questa volta non più in veste da studente ma da laureata in cerca di lavoro. E se in da un lato il pensiero mi spaventa un po’, dall’altro non vedo l’ora di sapere che sapore avrà questa nuova avventura e dove mi porterà.
Un altro aspetto decisamente cambiato in questi anni è la malinconia, probabilmente a mia mamma piangerà il cuore quando leggerà questa frase, anche se lo so che in fondo se n’è accorta, ma la malinconia non la sento quasi più. Certo, mi mancano le persone, quelle che ci sono state fin dall’inizio, che ci sono anche ora tramite skype/whatsapp/Facebook e che sono sicura saranno sempre parte essenziale di questo viaggio. Ma se dovessi dare una definizione di “casa” penso che la citazione “Home is where your heart is” non potrebbe essere più perfetta.
Se rifarei tutto da capo? Sì, esattamente com’è stato, iniziando proprio da quel paesino e da quelle giornate buie Danesi che poi si sono rivelate piene di luce.
Tornare in Italia? Per mangiarmi del prosciutto crudo e bermi un vero spritz tornerei anche subito, per il resto, ora gironzolo ancora un po’ e poi, come dico sempre, chi vivrà vedrà.
Lisa, Londra.
Gentile sig. Lisa, se ha nostalgia dello spritz, quello vero con l’Aperol lo puo’ trovare a Hyde Park al bar della spiaggia della Serpentine; se glielo spiega, lo sanno fare anche al bar grande all’angolo di Sloane Square. E’ un po’ caro, l’ultima volta lo ho pagato £8, ma se po’ fa.
Cheers!