Vivere all'estero

A Sydney non è tutto oro quello che luccica

Written by Amiche di fuso

Non c’è dubbio che io ami Sydney e l’Australia in generale e che sia estremamente felice di poter vivere in questa bellissima città e paese. Ma se l’Australia è considerata l’Eldorado del Terzo Millennio, e Sydney la sua punta di diamante, è pur vero che anche qui non è tutto oro quello che luccica.
L’Australia è un paese enorme ed estremamente vario, Sydney è una città ricca e complesssa ed è inevitabile che da questa complessità sorgano aspetti non necessariamente apprezzati da tutti. Spesso a noi expat (bloggers) viene rimproverato di essere troppo positivi e di dipingere una realtà ben più rosea di quella che è veramente. Ovviamente la nostra città di adozione non ha solo aspetti positivi e oggi voglio raccontarvi gli aspetti di Sydney che meno gradisco (ovviamente a livello del tutto personale).

1 – Il costo della vita

Sydney è sempre in testa alla classifica delle città più care al mondo e posso assicurarvi che,  vivendoci, questo lo si percepisce sulla propria pelle o meglio nel proprio portafogli. Ovviamente i salari qui a Sydney sono generalmente buoni, ma vi assicuro che anche con le paghe locali bisogna fare attenzione a quanto si spende. Partendo dai prezzi assurdi per acquistare o affittare un appartamento, al costo altrettanto assurdo di un espresso (3$), l’ammontare delle spese di una famiglia media nell’arco di un mese può facilmente e velocemente raggiungere cifre da capogiri. Per una cena a due in un ristorante medio preparatevi a spendere dai 50$ ai 100$; se prendete i mezzi per andare al lavoro tutti i giorni vi costerà almeno 50$ a settimana; se volete concedervi un sabato sera al cinema dovrete sborsare almeno 20$ a testa. Insomma, a meno di guadagnare proprio tanto, dovrete costantemente tenere d’occhio le vostre uscite perché Sydney ci mette un attimo a lasciarvi in mutande!

2 – Traffico

A differenza di Melbourne e Adelaide che sono state pianificate sulla carta e sviluppate in modo logico e con le strade che riflettono questa pianificazione, Sydney si è sviluppata in modo naturale a partire dall’accampamento dei coloni inglesi e le sue strade non seguono nessun senso logico. Di conseguenza guidare a Sydney (ma anche prendere i mezzi di superficie) può essere davvero frustrante. Il centro città è un vero e proprio labirinto e fra sensi unici e strade chiuse per lavori, è facilissimo perdersi! Bisogna avere sempre mille occhi, soprattutto quando strade a due corsie diventano improvvisamente a una quando qualcuno decide di parcheggiare lungo la strada. Se ci aggiungiamo l’eterna “ora di punta”, l’assenza di superstrade o tangenziali che evitino di passare per i quartieri residenziali e autobus che raramente hanno una corsia preferenziale e che necessariamente creano coda fermandosi di continuo, il traffico può diventare infernale. Insomma, guidare a Sydney vuol dire praticamente essere in una coda perenne. Se non sopportate il traffico, vi conviene munirvi di bicicletta!

immagine presa dal web

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3 – La mentalità dei Sydneysiders

Nonostante l’Australia e Sydney siano estremamente cosmopoliti e multietnici, la mentalità dei Sydneysiders può risultare alquanto chiusa e fredda. Per chi è nato e cresciuto qui, Sydney è er mejo. Un po’ come i miei compagni di high school americani, i nativi di Sydney sono convinti che fuori dalla città non ci sia niente che valga la pena menzionare, né tanto meno visitare. Non per niente hanno coniato il detto “Sydney and the bush”, dove per bush si intende tutto quello che sta fuori dalla città, dalla campagna ai campi incolti, dalla boscaglia al deserto. Questi Sydneysiders sono davvero una razza strana. Sono egocentrici e sono snob. Se non sei nato in città e non hai frequentato determinate scuole, non sei nessuno. Non importa da quanti anni vivi a Sydney, per loro resterai sempre “uno venuto da fuori”. I Sydneysiders sono freddi e molto selettivi nelle proprie amicizie. Fanno gruppo fra di loro e si dividono e giudicano sulla base della high school frequentata. Se vieni da fuori sei autonomamente escluso da questo giochetto di prestigio. Così come non conta a quale scuola sei andato o in quale quartiere sei nato, perché la zona migliore di qualsiasi altra città è comunque inferiore alla peggiore di Sydney (sempre secondo loro ovviamente). E questo probabilmente spiega perchè tra i nostri amici qui a Sydney, di Sydnesiders ce ne sono davvero davvero pochi!

 4 – Le distanze

L’Australia è un paese enorme, su questo non ci piove. E in questo enorme territorio sono solo una decina le città degne di questo nome. Come conseguenza, muoversi da un posto all’altro è piuttosto difficile e costoso. Se paragonata ad altri grossi paesi come gli USA o la Cina, l’Australia offre una scarsa rete di trasporti per muoversi da una città all’altra e i prezzi sono molto alti. Prendete Sydney-Melbourne per esempio: sono le due principali città australiane e molte persone si spostano per lavoro da una all’altra. Per percorrere la tratta che le separa, in macchina ci vogliono circa 9 ore. In alternativa, si può optare per uno dei rari treni che ci mettono lo stesso tempo e costano quanto un biglietto aereo, oppure ovviamente l’aereo. Sono solo un paio d’ore di volo e circa 200$ a testa andata e ritorno. Non esattamente un’opzione low cost, eppure è quella più pratica. Se poi ci limitiamo a considerare Sydney, puoi guidare per un’ora in qualsiasi direzione e gira che rigira sempre a Sydney sei.

foto presa dal web

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5 – Difficoltà a muoversi

L’area metropolitana di Sydney è molto grande e il centro demografico della popolazione è in realtà Parramatta, a circa 20 km dalla City di Sydney. Per questo muoversi da una parte all’altra della città con i mezzi pubblici senza passare dal centro non è sempre facile. La periferia al centro è solitamente ben collegata con treni e autobus, anche se molte aree non sono ancora coperte come dovrebbero dai mezzi, ma andare da un quartiere all’altro può risultare un’impresa! Prendete Manly e Bondi, due delle spiagge più famose di Sydney, entrambe sulla costa ma ai lati opposti della baia: non esiste collegamento tra le due che non passi da Circular Quay, il che vuol dire che andare da una all’altra con i mezzi vi prenderà almeno un’ora! Tra i quartieri residenziali dell’entroterra è ancora peggio: ad esempio se da dove abito io (Inner West) voglio andare al Casinò di Pyrmont, devo prendere il treno fino a Town Hall e poi camminare per 20 minuti (totale 45 minuti) oppure prendere un autobus fino alla Light Rail che mi depositerà al casinò (totale 45-60 minuti). Per fare la stessa strada in macchina ci vogliono esattamente 12 minuti senza traffico. Incredibile, vero?

6 – La folla

A Sydney di sicuro non ci si annoia. Al di là di quello che la bellezza della natura offre, la città stessa organizza festival ed eventi, uno dietro l’altro. Dal capodanno cinese al compleanno di Buddha, dal festival invernale a quello del cioccolato. Raramente passa un weekend senza che ci sia qualcosa di insolito da fare. E fin qui benissimo. Il problema è che questi eventi sono tutti gratuiti e aperti a tutti e i Sydneysiders vi si riversano in massa. Quante volte ho trascinato il marito ad un festival con la speranza di mangiare manicaretti prelibati e vedere un bello spettacolo, per poi essere costretti a tornare sui nostri passi con le pance vuote e le facce tristi. A qualsiasi evento organizzato a Sydney c’è davvero troppa gente! E’ bello che i cittadini reagiscano con tanto entusiasmo a quello che la città organizza, ma è meno bello quando devi farti largo tra la folla a suon di gomitate!

Alcuni degli eventi organizzati a Sydney durante l'anno

Alcuni degli eventi organizzati a Sydney durante l’anno

7 – Razzismo

Una della cose che più mi hanno stupito degli australiani – e di cui mi sono resa conto solamente in un secondo tempo – è il loro razzismo. Dovrebbe essere impossibile per gli australiani, in quanto così etnicamente e culturalmente diversi, avere un problema col razzismo, ma purtroppo è una caratteristica della vita Down Under. Sebbene il razzismo in Australia abbia mille facce. A volte è evidente e imbarazzante come nel caso dei famosi Cronulla Race Riots di Sydney del 2005 o nel modo in cui l’Australia sta gestendo la questione dei rifugiati. Ma molto più spesso permea le conversazioni, le battute, gli stereotipi e gli slogans di cui cittadini e politici si riempiono la bocca. Purtroppo gli australiani hanno un senso dell’umorismo molto particolare, e spesso si dimenticano che anche se si scherza si può essere lo stesso razzisti.

Insomma, nessun paese è perfetto e non lo è neppure l’Australia e la mia amata Sydney. Ogni luogo ha i suoi difetti, così come i suoi pregi. Io amo la mia nuova città, ma non ci credete quando qualcuno vi racconta che è perfetta. D’altronde, se fosse davvero il paese dei balocchi non vi verrebbe a noia prima o poi?

Claudia, Australia

Claudia ha collaborato con Amiche di Fuso da dicembre 2014 a novembre 2019.

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

8 Comments

  • Ciao Claudia,hai ragione..solo vivendo la citta’ si riesce a capire il pro e il contro…Questo succede un po’ in tutte le parti..noi andanno in Australia in vacanza,visto che mia cognata vive li da piu’ di vent anni…
    Ma sinceramente come turista la vivi jn maniera diversa…
    Sono grandi citta’ e hanno come al solito tante problematiche ,il razzismo ormai esiste un po’ ovunque (secondo me)…
    Comunque hai fatt un bel riassunto dettagliatoo di Sydney..
    In bocca al lupo!!!!

    • Ciao Isabella,
      grazie del commento. Hai proprio ragione, certi aspetti di un paese o di una città si scoprono solo col tempo, vivendo la quotidianità del posto. A prima vista (e seconda e terza) Sydney è bella da mozzare il fiato, ma non è comunque perfetta… ma d’altronde, quale città lo è?
      Un abbraccio

  • Ciao Claudia e complimenti per il bel riassunto. I “problemi” sono comunque cose non di poco conto da come leggo, anche se abbastanza comuni a certe grandi città, La differenza nelle persone invece è che sembrano comportamenti da paesanotti che però vivono in una metropoli e questo può essere benissimo dato dal fatto che siano così isolati anche mentalmente, visto che oltre le mura di Sidney pensano ci sia il nulla e sicuramente questo non gli giova all’evoluzione.

    • Chiaramente molti dei problemi che ho riscontrato qui a Sydney sono li stessi che si trovano in molte altre grandi città… sicuramente l’isolamente geografico di Sydney e dell’Australia influenzano su quello mentale, in particolare in alcune aree tipo Manly! Anche tu vivi a Sydney?

  • Gentile signora, parlo da poveretto, cioe’ da italiano di una citta’ di provincia. Tutto accettabile e superabile… meno il punto sette, che -mi perdoni- a me fa paura. Spero che magari con le nuove generazioni le cose cambino. I migliori saluti e auguri a lei e alla sua famiglia.

    • Lo spero anche io Francesco, perchè è sicuramente la cosa più grave. Però devo ammettere che non è il problema più evidente in città, il che è sicuramente un bene! Cari saluti a lei!

  • Meno male che c’e’ qualcuno che ha il coraggio di parlare anche dei lati negativi di questa citta’ che, seppure bellissima, sicuramente non e’ perfetta!

    • No, non e’ decisamente perfetta… ma e’ perfetta per me in questo momento della mia vita!

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