In fisica quantistica, se due particelle interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separate, non possono più essere descritte come due entità distinte, perché tutto quello che accade a una continua a influenzare il destino dell’altra. Anche ad anni luce di distanza.
Sydney e la sua splendida baia si fanno sempre più piccoli mentre l’aereo prende quota. Mi aspettano 14 lunghe ore di volo verso Los Angeles, verso la nostra tanto agognata luna di miele posticipata in Messico. E mentre le nuvole avvolgono l’aereo e nascondono alla mia vista l’enorme Pacifico, tiro fuori il mio Kindle e scelgo quello che sarà il mio primo libro in questa vacanza. Aspettavo da settimane l’occasione per leggere “L’Equazione di un amore”, il terzo libro di Simona Sparaco dopo il successo di “Nessuno sa di noi” (2013) e “Se chiudo gli occhi” (2014).
Non so bene cosa aspettarmi, non ho voluto leggere nessuna recensione né presentazione, ma già dalle prime pagine vengo risucchiata in un mondo che conosco bene, anche se non nelle stesse condizioni: quello dell’espatrio. È la scintillante e privilegiata Singapore a fare da cornice alla nuova vita da expat di Lea, aspirante scrittrice, e del marito Vittorio, avvocato di successo. E la Sparaco non poteva scegliere città più giusta per introdurre i due protagonisti, perché Singapore è proprio come Vittorio: di successo, affidabile, organizzata, con un occhio sempre rivolto al futuro. La vita di Lea nella bolla singaporiana è in apparenza esattamente come in tanti si aspettano che una vita da expat sia: c’è l’appartamento elegantemente arredato, ci sono le giornate passate in piscina, le cene eleganti, c’è un futuro promettente che li aspetta. Ma l’asetticità di questa vita così plastificata in qualche modo stona con il cuore di Lea, che dalla vita ha sempre voluto ben altro. Perché il passato di Lea non ha nulla a che vedere con la sua vita attuale. Nel passato di Lea c’è un altro uomo, un altro amore, un altro dolore: nel passato di Lea c’è Giacomo.
Il destino è una planimetria di scelte. Può capitare che siano quelle meno meditate e sofferte o quelle fatte per errore
Ne “L’equazione di un amore” destino e scelte si intrecciano, si inseguono e si rifuggono. Avete presente quelle persone che entrano nella vostra vita in modo del tutto accidentale e poi per un motivo o per l’altro non ne escono più? Per Giacomo e Lea è così: entrano l’uno della vita dell’altro all’epoca delle scuole superiori spinti l’uno verso l’altro dalla logica dei numeri. E dall’equazione di Dirac: come due particelle che entrano in contatto l’una con l’altra e non sono più separabili, così se tra due persone si instaura un rapporto di amicizia o di amore e poi vengono separate, queste non saranno più due soggetti differenti ma, in qualche modo, ne diventeranno uno solo. Anche dopo la separazione, continueranno nel bene e nel male, a conservare dentro di sé una parte dell’altro, per sempre.
Lea e Giacomo sono due personaggi che non potrebbero essere più diversi e che nel corso del libro imparerete ad apprezzare o a detestare, a seconda del vostro punto di vista. Lei è emotiva, passionale ed istintiva. Sogna l’amore, la complicità e l’intimità emotiva a completare quella fisica. Lui è razionale, a tratti superficiale ed apparentemente insensibile. Sembra incapace o disinteressato a costruire un rapporto e l’amore per lui si limita all’incontro di due corpi. Una storia destinata a fallire fin dall’inizio e, mentre il lettore assiste passivo alla crescita e all’evoluzione della coppia Lea e Giacomo, i due si incontrano, si scontrano e si perdono ancora ed ancora.
Ci sono amori che aprono spazi e altri che quegli spazi li riempiono. Amori che spalancano finestre, facendo entrare il vento, la pioggia, la neve; e altri che si preoccupano solo di proteggere, di tenere al riparo dalle intemperie. Giacomo era stato uno di quegli amori dolorosi, da porte aperte e mai richiuse. Era colato negli interstizi delle mattonelle, nelle crepe dei muri, non con l’intento di colmare o livellare, piuttosto con la voracità di un’infiltrazione.
Anche quando Lea è riuscita a rifarsi una vita lontano da Giacomo, anche dopo che ha trovato un amore felice con Vittorio, ecco che il passato riemerge e Giacomo ritorna. Il destino o la vita – chiamatolo come volete – li riporta sulla stessa strada e, impossibilitati a stare lontano, ancora ed ancora vi troverete a fare il tifo per loro e a credere che questa sia la volta giusta. Ma la vita è crudele, o forse sono solo le persone a essere umane, con il loro bagaglio di speranze e di delusioni, di desideri e di dolori. Lea sogna da Giacomo un amore che lui non può e non sa darle, e Giacomo chiede a Lea una comprensione che lei non sa provare. Ma se credete nell’amore, nell’anima gemella e nel destino, dovete credere che questi due personaggi prima o poi finiranno insieme.
Non vi dirò ovviamente come finisce la storia, per questo dovrete leggere il libro. Ma vi dirò solo che è un libro che mi ha fatto molto pensare, e questo non è da tutti. Ho pensato alle persone che sono entrate nella mia vita, a quelle che ne sono uscite ed alle scelte che ho fatto. Perché la vita è veramente fatta di scelte: dalle amicizie di cui scegliamo di circondarci agli amori a cui decidiamo di cedere, dalla professione che scegliamo di seguire alla città in cui decidiamo di vivere. E la vita è fatta di persone, e anche io, proprio come Lea, nel passato mi sono circondata di persone di cui non potevo fare a meno ma che mi hanno ferito. Come Lea anche io ero consapevole di poter soffrire, ma come Lea anche io ho scelto di tornare e ritornare da chi non lo meritava. Da chi si nascondeva dietro a bugie, egoismo e a castelli mentali. Fino a quando ho scelto di dire basta e di cercare di meglio.
Io ci sono riuscita, ma Lea? Avrà scelto Giacomo o Vittorio alla fine?
Claudia, Australia
Claudia ha collaborato con Amiche di Fuso da dicembre 2014 a novembre 2019.
Potete leggere Claudia qui
Bellissimo libro! L’ho letto anche io e mi e’ piaciuto un sacco!
[…] così è accaduto con questo romanzo. Ho dovuto confrontarmi con Claudia di amiche di fuso che aveva letto e recensito pure il […]