E’ da tanto che non vi parlo di come stiamo qui in Italia.
Ogni volta che mi appresto a scriverne, trovo difficoltà perché purtroppo, da quando scrissi questo post in cui vi parlavo dei problemi che stavo attraversando con il mio bimbo in conseguenza del rientro, poco è cambiato. Anche se tanto è successo. Abbiamo iniziato un percorso per riavere il nostro bimbo felice. Forse il percorso più difficile della mia vita perché non dipende solo da me, ma da un piccolo di 4 anni che deve trovare dentro di sé la forza di reagire.
Ci stiamo facendo aiutare, ovviamente, ed abbiamo fatto tanti passi in avanti. Il suo umore è migliorato e le nuove abitudini sono state quasi consolidate. Dico quasi perché purtroppo ci siamo resi conto che basta un niente che interrompa la sua routine e il suo equilibrio si incrina. Anche se sono solo due giorni a casa ammalato. L’effetto di tutto ciò resta lo stesso: il suo impedire al corpo di svolgere le sue funzioni fisiologiche.
Quando ne parlo con le persone sentono quasi sempre il bisogno di dire qualcosa. Che gli dispiace, ovviamente, e sono senz’altro sincere perché è una cosa che fa intristire tutti, figuriamoci le persone che ci vogliono bene. A volte, oltre al dispiacere, mi comunicano altro e non sempre mi fa bene. So che non lo dicono per farmi star male, ma forse non si calano del tutto nei miei panni.
Ci sono diverse cose che mi feriscono, ma la domanda che mi mette più a disagio è: “Sei sicura che non stia così male perché tu per prima non sei contenta di essere tornata?”
Ora, io non posso dire di essere stata completamente felice di tornare perché avevo diversi dubbi, molti dei quali si sono rivelati giusti. Però nello stesso tempo si sono rivelati assolutamente bellissimi, come mi aspettavo, anche i motivi per cui ero felice di rientrare. Come sempre ho cercato di focalizzarmi su quello.
Posso però in tutta onestà dire che sono felice in questo momento di essere rientrata? Quando vedo mio figlio star così male per questo cambiamento ? Mi si può chiedere di essere contenta a 360 gradi? Sono consapevole che è come un gatto che si morde la coda. Se lui mi vede triste poi diventa più triste anche lui. Lo so, riesco a capirlo.
La verità però è che, nonostante io non abbia nessuna voglia in questo momento di tornare in Thailandia, se potessi darei tutto quello che ho per tornare indietro. Per non essere tornata. Per poter riavere il mio bambino felice.
Devo sentirmi in colpa per questo? Io credo che se lui stesse bene io non avrei assolutamente di questi pensieri. Sarei di nuovo libera di vivere in modo più spensierato. Di godermi di più i tanti vantaggi di essere in Italia. Sarei di nuovo in grado di respirare la vita a pieni polmoni.
Io ci sto provando ad essere serena ed ottimista. Continuo a fare appello a tutta la mia energia. Riparto ogni volta con entusiasmo. Quando al mattino vedo il sole mi dico che sarà una buona giornata. Ma la verità è che sono 8 mesi che mi sento come un fardello legato al cuore. Sono 8 mesi che vado su o giù a seconda se mio figlio ride o piange. So che ci sono tantissime cose più gravi al mondo. So che questa cosa finirà prima o poi e, per come sono i bambini, probabilmente un giorno ci sarà ed il giorno dopo non ci sarà più. Ma quanto fa male lo stesso.
No, non si può essere felici di un cambiamento se questo cambiamento fa male ai tuoi figli. Credo sia impossibile chiederlo ad una madre. Si può cercare di valutare le opportunità, di concentrarsi sul positivo, di trovare nuove energie, ma non di essere completamente felice. O perlomeno io non ci sto riuscendo.
Mi rendo conto di aver forse scritto un post senza né capo né coda, ma questa sono io come sono ora. Mi sento un po’ come una che aspetta di potersi permettere di essere di nuovo felice.
In tutto questo io vorrei trovare le parole per ringraziare le mie amiche di fuso. Non so come abbiamo fatto a creare insieme un gruppo così speciale. So solo che lo siamo e non posso che ringraziare per questo. Sono tutte così pronte ad ascoltare. A leggere le mie chat che ormai sono spesso solo bollettini di tristezza. A capire le mie assenze e silenzi quando ho solo voglia di leggerle. A trovare le parole per incoraggiarmi. Senza mai giudicare. Senza mai colpevolizzami. Posso scrivere a qualsiasi ora e trovare una risposta di affetto. E non so dirvi come mi sia di conforto poter esprimere il mio malessere senza essere giudicata. Senza avere sempre quel minimo sentore di accusa più o meno velata. Mi sento accolta così come sono. E riescono anche a farmi sorridere con le loro “chiacchiere” su mille aneddoti. In poche parole mi fanno bene. Grazie…
Federica, Italia
Immagino solo lontanamente la tua fatica…sento la tristezza e preoccupazione ma anche la voglia di speranza. Tieniti aggrappata alle tue Adf…siete proprio un bell’esempio di Amicizia. Anna
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Grazie di cuore
Cara Federica, nessuna madre può essere felice se i propri figli non lo sono, a prescindere da dove abitino o dai cambiamenti che hanno dovuto affrontare, i tuoi sentimenti mi sembrano assolutamente umani e non biasimabili. Leggendo il tuo blog hai dovuto superare momenti difficilissimi e sono convinta che hai tutte le carte in regola per superare anche questo, senza sensi di colpa, perchè non hai fatto niente di male nel riportare i tuoi figli in Italia e probabilmente l’età tra i tre e i quattro anni è particolare e sensibile per alcuni bimbi più che per altri, indipendentemente dai trasferimenti familiari. Un grande pat pat a te e a tutta la tua famiglia e un augurio al tuo piccolo di ritrovare la serenità il prima possibile.
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Hai centrato il punto, il fatto che lui sia molto sensibile e che fosse in un’età in cui ancora è difficile capire tutto.
Nonostante i quasi 4 anni passati non ne siamo ancora usciti del tutto, ma lui è ora felice, allegro e spensierato. Non va ancora in bagno di sua iniziativa, ma ci va. Considerando che non ci è entrato per due anni è già un grandissimo successo!
Grazie di cuore
Federica posso solo mandarti un grande abbraccio ❤. Io soffro al contrario: figlie che se ne vogliono andare da qui, vogliono vivere in Italia e godersi i nonni e la famiglia. Hai voglia a spiegare i vantaggi di studiare in scuole internazionali e sapere piú lingue … La ferita rimane ed integrarsi é ogni giorno piú difficile. In bocca al lupo. Vi auguro tanta serenitá 🙂
Una situazione simile a quella di Alessandra. Una figlia di 11 anni che conosce dell’Italia solo la parte estiva delle bellissime e allegre spiagge della Calabria… Le mancano tanto i nonni zii e cugini… Si sente punita per il fatto che viviamo negli USA… Ma io e mio marito non possiamo cedere… Non si può tornare indietro solo per nostalgia… Il nostro dovere e’ nei confronti dei figli che mettiamo al mondo e in Calabria non vediamo un avvenire per loro. Credo un giorno mia figlia mi ringrazierà’ o almeno lo spero.
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Conosco abbastanza bene la Calabria perché mio marito è calabrese era sua famiglia vive ancora lì…penso abbiate fatto bene a non cedere…
Grazie di cuore
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Chissà se nel frattempo siete partiti!
Grazie di cuore
Da mamma ti capisco benissimo. Non riesco invece a capire chi ti ferisce con certe allusioni, cercando di farti sentire colpevole, invece di provare ad alleggerirti con parole anche scontate, ma che fanno bene al cuore. Credo che mia figlia ci abbia profondamente detestati quando l’abbiamo riportata in Italia dalla Germania, adesso stiamo per ripartire e lei sembra esserne felice, forse perché spera di ritrovare l’equilibrio che aveva trovato e che ha perso tornando qui. Fare delle scelte quando si hanno dei figli comporta dei rischi notevoli, bisogna mettere in conto anche il fatto che loro non capiscano, affrontando tutto nella maniera sbagliata. Ma è così che impareranno a vivere, viaggiando e avendo radici seminate in diversi luoghi capiranno che tutto il mondo è casa, che possono stare bene ovunque se staranno bene con loro stessi…
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Grazie per avermi raccontato anche la tua esperienza Roberta e spero che tua figlia ora si trovi bene a Vienna!
Le persone purtroppo spesso non pensano a come parole per loro normali dette in certi frangenti possano fare male. La sensibilità non è da tutti…
Grazie di cuore
Federica, ti scrivo con gli occhi lucidi e piena di tristezza nel sapere che dopo questi mesi la situazione del tuo piccolo non è migliorata. Sono sicura che troverete il metodo o la persona giusta per aiutarlo. Voi adulti tenete duro, che insieme ce la farete! Un abbraccio, Chiara
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Nonostante i quasi 4 anni passati non ne siamo ancora usciti del tutto, ma lui è ora felice, allegro e spensierato. Non va ancora in bagno di sua iniziativa, ma ci va. Considerando che non ci è entrato per due anni è già un grandissimo successo!
Grazie di cuore per il tuo affetto!
Accidenti, deve essere proprio dura.
Io ti stimo tanto perchè hai la forza, il coraggio e l’umiltà di condividere questa tua esperienza con i tuoi lettori. Hai ragione, i bambini sono on-off e sicuramente la tristezza del tuo bimbo andrà presto in modalità off. Ma la tua sofferenza è oltremodo comprensibile e qui non c’entra la geografia.
Penso che chiunque ti legga, ti è vicino e ti supporta. E, sebbene sia molto poco, io sono fra quelli.
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Comunque penso che condividere i propri problemi serva sempre un po’ a renderli più comprensibili e a ridimensionarli.
Grazie per il supporto!!
Grazie di cuore
Non so esattamente che dire.
Al momento sono una expat, e, al momento, i miei figli sembrano stare bene qui.
Pero’, ecco, da una parte credo che non saro’ sempre expat (per vari motivi che non sto ad elencare), dall’altra mi spaventa un po’ “sradicare” i miei figli da qui, dove, evidentemente, si trovano bene.
Credo che i cambiamenti siano critici per chiunque, adulti compresi. Alcuni sono più sensibili, altri meno.
Secondo me parlane se ti fa bene parlarne, sii onesta con te stessa ma anche non dare troppo ascolto a chi non sa. Abbi pazienza e prova a parlare anche a tuo figlio, e fai bene a farti aiutare.
Tante cose davvero passano. Te lo dico io che, se ci ripenso, stento a riconoscere mia figlia, ora, così coscienziosa e responsabile, brava e paziente, dalla bambina difficile e “capricciosa”, sensibile al limite della normalità. Ripensandoci, l’avrei mai detto? No, io sono stata anni disperata che non riuscivo a farle capire che dava eccessivo peso alle cose.
Ma credo che sia diventata così perché, finalmente, si sente più sicura di se’.
Io credo che tanto dipenda da quanto un bimbo si senta sicuro. Probabilmente, il tuo e’ anche un bimbo molto sensibile. E’ ancora piccolo (ha 4 anni se non sbaglio) quindi ancora probabilmente non riesce a ragionare come farebbe un bambino più grande. E’ normale che il cambiamento lo abbia scombussolato e che ancora non si senta completamente a casa.
Non so quale possa essere la soluzione, e di sicuro non e’ immediata, ma vedrai che passera’, davvero. Anche se so che non sara’ di sicuro una passeggiata.
Ti abbraccio,
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Hai centrato il punto, il fatto che lui sia molto sensibile e che fosse in un’età in cui ancora è difficile capire tutto.
Nonostante i quasi 4 anni passati non ne siamo ancora usciti del tutto, ma lui è ora felice, allegro e spensierato. Non va ancora in bagno di sua iniziativa, ma ci va. Considerando che non ci è entrato per due anni è già un grandissimo successo!
Grazie di cuore
Forza Fede ….
anche le tue amiche italiane sono pronte a starti vicino e ad aiutarti a superare questo brutto periodo ….. batti un colpo !
A volte si ha paura di essere invadenti ………
Tesoro…
mi sono resa conto di non averti mai risposto.
Grazie e un abbraccio grande
Sai, a volte le persone parlano “tanto per parlare” e quando siamo in un momento di fragilità, quel po’ d’aria che passa dalle loro parole può bastare per entrare nelle crepe e farci barcollare, se non crollare del tutto.
Non riesco ad immaginare la tua difficoltà, ma ti dico di tenere duro, come stai facendo continua a farti aiutare a dimostrargli che gli vuoi bene, che gliene vorresti e che lo coccoleresti (e sgrideresti, pure!) anche se non avesse niente.
Anzi, nel post parli di cose positive, come i momenti che passate assieme e quelli in cui lui è in casa. Magari parti proprio da lì, se in quel luogo si sente sicuro è già qualcosa, no?
Ti abbraccio forte, sono sicura che tra qualche mese le cose saranno più stabili.
Ciao…mi sono resa conto solo ora di non avere mai risposto ai commenti di questo post e me ne scuso. Probabilmente allora non ebbi il tempo o l’energia giusta per farlo…
Grazie per le tue parole. Non ne siamo ancora del tutto fuori, ma il tempo passato ha aiutato tanto…