Da un paio di mesi a questa parte, il compound ha subito una vera e propria invasione di spagnoli.
Tante nuove famiglie con bambini della stessa età dei miei figli sono arrivate ed il parco giochi al pomeriggio è finalmente affollato; la palestra è frequentata da qualche donna in più ed il bus che ci porta a scuola oramai è al completo.
C’è solo un problema: la maggior parte degli spagnoli che sono arrivati non parla una parola di inglese!
Inizialmente ho pensato: “Vabbè, ma cosa vuoi che sia, italiano e spagnolo sono due lingue molto simili, vedrai che ci capiremo in qualche modo. E poi, gli italiani e gli spagnoli sono due popoli molto simili, sarà semplice integrarsi e fare”.
La realtà però si sta rivelando decisamente molto diversa!
La prima vera differenza che ho notato è il modo di presentarsi.
Noi italiani al primo incontro tendiamo a mantenere una certa distanza fisica e ci limitiamo ad allungare il braccio destro per stringere la mano. Mentre gli spagnoli accorciano direttamente le distanze presentandosi con un bacio che, badate bene, parte sempre dalla guancia sinistra seguendo poi sulla destra!
Io ed i miei figli abbiamo imparato presto a salutare direttamente in spagnolo, ormai ci divertiamo tra un ”Hola, como estas?” oppure “Hola, que tal?” e ringraziamo con un “gracias”.
Ma con il passare delle settimane ho capito che gli spagnoli e gli italiani credono di capirsi, ma non è sempre così semplice. Lo spagnolo è una lingua molto complicata, come l’italiano, e se non l’hai studiata veramente a fondo è difficile da parlare e scrivere.
Ho scoperto che esistono tante parole “false amiche”, ovvero parole di cui sei convinto di conoscere il significato, perché molto simili all’italiano, ma in realtà ne hanno uno opposto.
Ecco alcuni esempi:
– Gamba, in spagnolo significa gamberetto, mentre la gamba in spagnolo si dice pierna.
– Aceite, assomiglia alla parola aceto in realtà significa olio. Aceto si dice vinagre.
– Largo, in spagnolo significa lungo.
– Toalla, parola che ricorda la tovaglia, in realtà è l’asciugamano.
– Espalda, assomiglia alla parola spalla, invece in spagnolo significa dietro.
– Guardar, sembra guardare, in realtà significa mettere via.
Ma le due “false amiche” più subdole, nonché le mie preferite, sono le seguenti:
– Embarazada, che inizialmente ero convinta significasse imbarazzo e naturalmente ho fatto anche una figuraccia a causa di questo! In realtà significa incinta. Ecco, non proprio la stessa cosa!
– Molestar, che assomiglia alla parola molestare mentre in spagnolo significa semplicemente fastidio o fastidioso.
Non si finisce mai di imparare e così un giorno ho scoperto che gli spagnoli non utilizzano le parole inglesi, ma le traducono. Ed io che pensavo lo facessero solo i francesi!
E qui ne escono di cose esilaranti! Eccole:
– hot dog viene tradotto come perrito caliente che in italiano sarebbe cane caldo;
– popcorn diventa palomitas;
– computer diventa ordenador;
– il mouse in spagnolo si traduce con ratón.
Questa invasione di spagnoli al compound mi ha così regalato la possibilità di conoscere un’altra cultura che credevo essere molto simile a quella italiana solo perché Spagna ed Italia sono vicini di casa!
Drusilla, Arabia Saudita
Be’ dai, non sono di certo così simili e gli esempi che hai citato lo dimostrano bene, però lo spagnolo per un italiano e’ di sicuro meno ostico che il tedesco o l’inglese!!! Comunque che bello questo lato cosmopolita della vostra residenza!!!
..e dello svedese :-)!
..meno ostico intendo 🙂
Decisamente meno ostico dello svedese!
Si è bellissimo!
Fai imparare ai bambini lo spagnolo che nella vita torna sempre utile !
Meno male che è arrivato un gruppo di spagnoli che sono gente allegra, pensa se invece fossero arrivati…no dai, sto zitta…
Hai ragione, devo far imparare lo spagnolo ai bambini perché in futuro potrà tornare utile.
Effettivamente meglio gli spagnoli di altri popoli molto meno allegri…
L’allegria non dipende certo dalla nazionalità o dal passaporto.
Che bello questo melting pot linguistico!
PS. Con la parola “embarazada” Laura Pausini sconvolse il Messico circa 15 anni fa. All’epoca giovane e single venne intervistata dopo un concerto e lei tradusse alla lettera imbarazzata.
Ma dai, non lo sapevo!!!! Che ridere!
L’aneddoto al completo pare sia questo: il giornalista (“periodista”) le domandò come si sentisse, e la Pausini rispose “Estoy embarazada”, al che la replica “Ay, y cuando va a nascer su nino?” (chiedo scusa, ma la tastiera non mi da il punto interrogativo rovesciato e la tilde sulla seconda “n” di “nino”).
E per ridere ancora di più, il nostro “imbarazzato” si dice “violento”.
Aggiungo che lo spagnolo ha un 30% di parole derivate dall’arabo: “aceite” viene dall’arabo “zayt”, che vale “oliva”.
Pensa che qui a Perth spesso capita che per essere gentili mi dicano qualche parola in spagnolo…mi sa che il binomio Italia / Spagna sia abbastanza universalmente riconosciuto 😉
W i nuovi arrivi ed un po’ di movida!!
In Kuwait tanti ci scambiavano spesso per spagnoli o francesi, sarà la vicinanza geografica o le somiglianze culturali a trarre in inganno.
Si, a volte ci sono dei quid pro quo imbarazzanti per chi si improvvisa parlante!
Brava, bel post!
Vicini di casa? Non confinano tra loro Italia e Spagna, e sono distanti centinaia di chilometri|