Guests

Dall’Inghilterra: Katia

In ogni espatrio ci sono delle dinamiche davvero importanti che ne determinano l’esito: primis su tutto le persone che trovi sul tuo cammino. Avere qualcuno che ti faccia da angelo custode, che ti guidi allo scoperta del Paese, che lo scopra insieme a te, che ti coinvolga nella sua vita e diventi una presenza importante nella tua è davvero una fortuna. Quasi sicuramente si creerà un legame speciale e soprattutto tutto, dall’integrazione all’esplorazione, alla quotidianità, sarà più facile. Katia ne ha incontrato uno nella sua esperienza in Canada davvero di speciale che le ha fatto amare ancora di più questo Paese e ce lo racconta piena di entusiasmo e con un buonissimo proposito.
Ora vive da un anno a Chester, in UK e nel suo blog Katia Moretti potete leggere delle sue esperienze.

Era uno dei miei sogni, andare a vivere in Canada. I paesaggi e la natura mi hanno sempre intrigato, il verde, gli aceri, i laghi: avrei voluto vivere in un cottage in riva ad un lago (con Keanu Reeves come compagnia), lontano da tutto e da tutti.
E con questo spirito lascio l’Italia ad agosto 2013 alla volta di Toronto. Visito parte dell’Ontario e del Quebec con un’amica e lei riparte per l’Italia e io resto.
Durante il nostro viaggio, abbiamo visto paesaggi bellissimi, finalmente ho visto il fiume San Lorenzo e visitato il Museo Villeneuve, siamo andate in canoa e assaggiato il poutine e il beavertail (specialità canadesi di dubbio gusto).
Per praticità mi fermo a Toronto, una grande città piena di opportunità dove l’unico contatto che avevo era un maestro di ballo che avevo conosciuto su Facebook.
Ero praticamente da sola, senza un lavoro, un posto dove stare e riferimenti, dall’altra parte del mondo. Non vi dico mia madre e mia sorella come erano contente..

Ma io mi sentivo finalmente libera. Completamente libera da tutto quello che ero stata nei 33 anni precedenti: brava figlia, brava sorella, brava fidanzata, lavoratrice instancabile, ottima amica. Non ero nessuno adesso: ero pronta a scoprire una nuova Katia! Anche se sono passati quasi tre anni, ancora mi emoziono se penso a quel periodo della mia vita… che momento meraviglioso!

Mi incontro con questo mio contatto, Bobby, che si rivela fin da subito un ottimo amico e un aiuto inestimabile.
Quando la vita decide di farti un dono, manda sulla tua strada persone come Bobby. Una persona sempre col sorriso sulle labbra, sempre pronto ad aiutare, a ridere e scherzare. Mi ha preso in casa con se e il suo compagno, fino a che non avessi trovato un posto dove stare (a Toronto è veramente difficile trovare una stanza decente, a prezzi ragionevoli), mi ha aiutata con il curriculum, banca, telefono, mi  ha accompagnato a vedere le stanze e mi ha presentato tutti i suoi amici.
Le persone come lui le chiamo “Soli”: proprio come il Sole, danno calore, allegria, gioia, voglia di vivere. Sempre di buon umore, sempre pronto ad aiutare (senza volere niente in cambio), il primo a buttarsi in una nuova avventura, ad uscire, conoscere nuove cose e nuove persone. Curava con la sua risata i miei momenti tristi, in cui mi mancava casa. Mai conosciuta una persona come lui.
Lui e il suo compagno hanno realizzato uno dei sogni che avevo nel cassetto da quando ero bambina: mi hanno portato nel loro cottage (a tre ore da Toronto), con vista sul lago, con gli aceri nel pieno del foliage. WOW! Ok, non c’era Keanu, ma avevo una bellissima famiglia adottiva intorno a me a condividere la mia grande emozione.
Sì, famiglia adottiva. Bobby e Kevin sono i miei genitori canadesi. I genitori di Kevin sono i nonni canadesi, e la piccola Kiara la mia cuginetta. Mi hanno accolta come fossi una di casa, come se ci conoscessimo da sempre: sono completamente entrata nella loro vita, nel loro quotidiano con una naturalezza incredibile.
Mi sono innamorata di quel paese, delle persone così aperte e positive, mi hanno fatto scoprire una Katia nuova, diversa, migliore. Se in Italia ero vista come la “Regina di Cuori” Disneyana (sempre arrabbiata, sempre di cattivo umore, sempre pronta allo scontro), in Canada mi sentivo come Alice nel Paese delle Meraviglie: completamente affascinata dal comportamento delle persone canadesi, che pensano sempre il meglio di te, che non hanno paura di essere truffati o presi in giro. Chi mai in Italia avrebbe lasciato le chiavi di casa ad una perfetta sconosciuta? Chi ormai si occupa più dell’anziana vicina che non riesce più a fare la spesa da sola? Chi va in giro e da il buongiorno a chi incontra per strada?
Ero innamorata. Non di un uomo, ero innamorata di me stessa. Di come ero cambiata, in meglio. Della mia mente, aperta a nuovi orizzonti, a nuovi modi di vedere e di sentire, di come ero sorridente, calma, gentile con tutti. Vedevo la vita da una prospettiva diversa, migliore. Ok, parlo come se fossi stata in preda ad LSD, ma credetemi, a volte credevo di essere sotto effetto di stupefacenti: ero entrata così a fondo nella loro mentalità, che quando nella metro i tornelli erano fuori uso, ho lasciato il Token (il gettone equivalente ad una corsa sulla metro) sul tornello stesso, che era aperto. E chi l’avrebbe mai fatto in Italia?
Ma ahimè, come ogni bel sogno, arriva il momento del risveglio: il mio visto stava per scadere, e non ho ottenuto la sponsorship. Più si avvicinava il fatidico 21 febbraio 2014, più diventavo inquieta. Non volevo tornare ad essere la “vecchia” Katia, non volevo tornare in un paese dove nessuno sorride più, dove nessuno saluta e dove nessuno si fida di nessuno!
Anche Bobby era triste: non voleva che la sua “partner in crime” tornasse a casa. Ci si divertiva troppo insieme! Ha provato ad informarsi se poteva adottarmi sul serio (ma purtroppo sono troppo grande), o trovare qualche “escamotage” per farmi restare.
Niente di fatto. Arriva il fatidico giorno, e Bobby mi accompagna all’aeroporto. Ci mangiamo l’ultimo burger insieme e parto. L’unico pensiero che mi teneva su era che avrei riabbracciato la mia famiglia.
Come avevo previsto, il ritorno in Italia è stato traumatico: a parte che faceva un caldo incredibile (erano 10 gradi, ed io ero abituata a -25), le persone erano proprio come le ricordavo: tristi e scorbutici, per niente aperti con il prossimo. Per il primo mese volevo solo che il materasso mi inghiottisse, non volevo vivere a Firenze e in Italia un secondo di più.
Bobby, come sempre, mi tirava su di morale: “non ti preoccupare, fra poco vengo a trovarti in Italia!”. Mia mamma e mia sorella non vedevano l’ora di conoscerlo: nelle lunghe telefonate su Skype, Bobby si è presentato e fatto conoscere; riusciva a farle ridere anche se lui non parla italiano, e loro non parlano inglese! Ma vi rendete conto che personaggio che è? E poi, chi non vorrebbe contraccambiare ospitando lui e Kevin una volta in Italia?
Ad aprile 2015 finalmente li rivedo. Che emozione! Ma con Bobby non si piange, si ride! Lui e mia mamma insieme a prendermi in giro, (una mamma alla volta va bene; due insieme è allucinante!) a scherzare con mio cognato e mia sorella (ribadisco: i miei non parlano inglese e loro non parlano italiano). Fantastico!
Sembravano davvero una sola famiglia. Peccato sia durato tutto troppo poco e loro siano ripartiti per Toronto, io per Chester.
Mi ha chiesto quest’estate di andare a trovarlo. Farà un viaggio fra US e Canada e prevede anche tappe a Vancouver e Calgary (sua città natale). Pur di farmi tornare a Toronto, ha detto che mi pagherà il viaggio.. davvero incredibile!!
Quando gli dico che è una persona fantastica mi risponde: “no, non è vero, sono solo un canadese.”
E’ vero il detto: “chi trova un amico, trova un tesoro”. Il tesoro più prezioso mai trovato. 
Auguro a tutti quanti di trovare sul proprio cammino un “Bobby”. Mentre io invece mi auguro di poter essere un “Bobby” per qualcuno che ha bisogno di aiuto, amicizia e amore.
Katia, UK.

 

Loading...

Author

Guest

Se anche tu sei come noi una #adieffina per il mondo, alle prese con nuove abitudini, costumi, lingua e fusi sei la persona che fa per noi. Raccontaci la tua storia, chiacchiera con noi, allarga i nostri orizzonti. Questo spazio è tutto per te .

5 Comments

  • Vagando su internet sto scoprendo un mondo di expat fatto di storie bellissime. Di gente che porta il proprio essere e le proprie vicessitudini fatte di cose positive e negative, perchè senza dubbio non è tutto rose e fiori. Ma la cosa bella che esce tra le amiche di fuso e la fiorentina in inghilterra è proprio questa: i vostri racconti sono ricchi di vita vissuta, di gioie e dolori, di shock culturali e di melting pot. I vostri blog per me sono pietre preziose, davvero.
    In bocca al lupo Katia, in bocca al lupo a voi tutte!!!!

Dicci cosa ne pensi!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.