Vivere all'estero

Tutte le strade portano a Roma

Written by Amiche di fuso

Quante volte hanno spalancato la bocca ed esclamato “From Rome?!”.
Quante volte me l’hanno raccontata con il loro entusiasmo di stranieri, che prendono il caffè a Piazza Navola ed i commenti dei ristoratori li capiscono e non capiscono.
Ma quell’aria caciarona, romana, la sentono che gli arriva calda in faccia.
Li stordisce e seduce, anche quando stanno per essere fregati.

Ecco io con Roma ci dico poco e niente.
L’ho odiata da matti prima di andare.
Nel traffico del mattino sulla Prenestina e poi ancora ferma con il piede sull’accelleratore mentre tentavo di imboccare per Lungotevere.

Roma dove il tempo è sempre bello, c’è l’arietta.
Occasionalmente ci sorprendeva con l’acquazzone che portava nell’aria quell’odore di bagnato che non ho più ritrovato, di umido.
La città si fermava, incapace di contenere le pozzanghere che diventavano quasi un oceano, con le macchine fisse nel mezzo ed i clacson a narrar inquietudini.

A Roma non prendevo mai i mezzi pubblici, ma quando lo facevo mi infastidivo, mi aggrappavo al palo che arrivava fino a terra ed aveva sempre quella consistenza di oleoso, di sporco.
Non stavo mai seduta e sui finestrini del trenino che mi portava all’università si creava una patina di condensa e sentivo l’odore forte di sconosciuti pressati accanto a me.

Roma che mi ha punito proprio per il suo essere così grande ed antica.
Roma che rivedo nei film di Sordi e di Verdone, dopotutto sempre uguale, sempre appariscente anche se usata come mero sfondo.
Piena di problemi che si trascina da così tanto da farmi pensare che non cambierà mai niente. Che quando mi sembra che si stia per toccare il fondo ecco che scopro che con lei si può andare ancora più giù.
Roma che mi fa vergognare quando leggo certi articoli, che mi fa preoccupare per chi lì è rimasto.

Roma io gli ultimi anni l’ho odiata, una madre cattiva che non avresti più voluto incontrare, che feriva e depredava.
Un peso attaccato alla caviglia.

La mondezza sotto casa, ammassata, le scritte sui muri, le persone che ai miei occhi diventavano la gente e la gente, si sa, è fatta per essere odiata, stigmatizzata.
Le parolacce in tangenziale, il parcheggio improbabile, la mancanza di rispetto e anche quell’atroce senso di rivalsa che faceva dire cose orribili allo sconosciuto che ti capitava di fronte.
Il rumore delle sirene.

Roma che non mi è mancata.
Male di Roma però ne posso parlare solo io e quando gli altri si azzardano mi percorre un brivido, i sensi si allertano e farei veder loro che cos’è la città che mi ha dato i natali.

Roma, gli amici in macchina e la musica con le canzone nostre, quelle che sai nella lingua che è tua.
Roma, una sorella che riconosci ad occhi chiusi, le strade familiari che non dimenticherai.
Roma e le passeggiate in centro, le grattachecche a luglio, i vecchietti seduti ai bar.
Le cicale, l’estate come un ronzio nella testa, la strada che si allarga quando arrivi ad Ostia, l’aria quando sali ai Castelli, la sensazione quando parcheggi la macchina di fronte al Lago.

A chi maltratta Roma presenterei il romano che se vuole ti fa ridere di gusto, anzi basterei io… e poi vediamo!
A chi maltratta Roma racconterei dei supplì caldi in zona San Lorenzo, che di notte è accesa, chiassosa e giovane.
Di San Giovanni quando vuoi fartela a piedi fino a via del Corso e te la giri tutto se vuoi, quell’immensa parte della città di cui non ti stanchi mai perchè hai sempre qualcosa da guardare, un posto dove rubare un pezzo di pizza al taglio, sederti e continuare.

Roma dove sono nata, dove mi sono innamorata.
Ogni angolo mi ricorda qualcosa, un’emozione, un ragazzo, una risata, un caffè preso con gli amici da Sant’Eustachio e tutte quelle zone che per il turista sono niente ma per me sono casa, sono infanzia ed età adulta assieme.
Roma, mai più conoscerò una città bene come ho conosciuto te e questo mi spaventa, mi fa vacillare perché nei tuoi confini mi muovevo sicura.

Quando questo post vedrà la luce io a Roma ci sarò tornata dopo diciannove mesi di espatrio, volati, tra Australia e Scozia.
Diciannove mesi di cose che funzionano, di impiegati della posta che ti sorridono e di ben poco tempo buttato via, sprecato.
La mia emigrazione, il riscoprirmi a casa altrove, con il mio sangue diverso ed un fardello pesante, al posto giusto dall’altra parte del mondo.

Non l’ho pensata in questi mesi, non nel giusto modo, non ne ho avuto nostalgia.
Lasciandomela alle spalle mi sono sentita finalmente salva.
Ma con il biglietto in mano le cose sono cambiate, il ricordo è entrato nelle vene facendosi spazio, strattonando.
Fantastico, sogno, la penso.

La penso finalmente così vicina – la città eterna – che il cuore mi esplode perché davvero, adesso, non vedo l’ora di rivederla, di rimetterci piede.
Di lamentarmene perché Roma è generosa e mi accoglierà anche così, sempre scontenta ed ingrata.
Mi farà ridere e mi farà piangere, la fotograferò come se fosse una statua di una donna lussuriosa, in carne e bella da vedere, che vuoi rivedere.

Mi commuoverò camminando per la Tuscolana e ricordandomi quando quella era l’unica casa possibile, quando ce la facevamo a piedi fino all’Appia e ritorno, per andare al cinema e mangiavamo le arachidi caramellate del baracchino di fronte al Maestoso.
Mi ricorderò le notti d’estate quando volevo solo camminare e potevo farlo, senza meta, le braccia scoperte ed il naso all’insù.
Tornare a casa senza dover pensare al tragitto, inserendo un pilota automatico mentale.

I chilometri, le ore spese a vivere una città che per me era scontata e per altri è Caput Mundi.

 

Serena, Scozia

 

Serena ha collaborato con Amiche di Fuso dal 2014 al 2018 e continua a scrivere per facciocomemipare.com

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

19 Comments

  • Come ti capisco, Serena… Puoi amare un’altra città e un’altra nazione, puoi chiamare casa un altro posto e sentirtici a tuo agio con tutta te stessa, ma penso che nessuna città potrà mai rimpiazzare la città dove sei nata e cresciuta. Penso che certe emozioni te le possa dare solo lei… E per questo sarà sempre bello tornarci e ritrovare tutti i ricordi lasciati… Ma poi anche ripartire e ritrovare la nostra nuova casa!

    • Non e’ una citta’ che annoia ma puoi smarrirti facilmente, e’ stressante anche solo fare la spesa in macchina. Di contro e’ molto bella… 🙂
      Tienimi aggiornata ed in bocca al lupo per il possibile trasferimento!

  • Ho vissuto a Roma per dieci anni…e come capisco quello che dici! Bè tranne la nostalgia perché alla fine non è la mia città natale. Mi fa piacere tornarci da turista, ma niente di più.
    Quello che ricordo con più tristezza è proprio quell’atroce senso di rivalsa di cui parli, capace di trasformare anche me, generalmente così mite, al punto da farmi diventare aggressiva e diffidente con chiunque quasi in maniera preventiva.

    • Troppi problemi in quella grande citta’ (e nel Paese in generale), si rischia di sentirsi proprio stressati e rancorosi.

  • romana di Roma (ma madre veneta) abitante a Roma, mi hai fatto un po’ “arrabbiare” all’inizio , poi ho letto il tuo amore per questa citta’ ed ho sorriso; dei tuoi /miei sentimenti; e’ una citta’ complicata , lavorare e’ difficile , ma viverla, nelle serate di primavera o d’estate da te raccontate, dove mangi una pizza per strada accanto all’inglese che e’ impazzito per la margherita con il cappuccino o nelle domeniche bellissime come quella di ieri, dove vai a farti una passeggiata a Via Cola di Rienzo/vaticano ti riconcilia delle sue quotidiane brutture.

    • Mi sarei arrabbiata anche io. 🙂

      Certi ricordi che ho sono proprio belli e non farei a cambio… alla fine tutto mi sta servendo.
      Un abbraccio e salutamela. :*

  • Posso dire lo stesso di Firenze. Nata e cresciuta nella splendida città rinascimentale, ho mollato tutto per vivere in UK.Quando abitavo a Firenze, ero così abituata che ormai non la guardavo quasi più. Il traffico, la maleducazione, lo sporco, la confusione… un incubo! La odiavo (proprio come dici te). Ma adesso che torno a casa una volta ogni sei mesi l’amo! Che emozione vederla dal Piazzale Michelangelo! Oppure meravigliarsi come una turista facendo un giro in centro! il posto dove ho dato il primo bacio, il mio parrucchiere in riva d’Arno e la piadineria in piazza del Mercato Centrale.

    E che dire delle persone che incontro? Hanno la stessa reazione: spalancano la bocca e gli occhi si fanno dolci… “quanto è bella Firenze! l’arte, la cultura, il cibo, il vino! ma che ci fai qua! torna a Firenze che è tanto bella!”
    Effettivamente è vero, Firenze è la città più bella del mondo, e io ho la fortuna di chiamarla “casa”….

  • Che bello il tuo post! Pieno di emozioni e di passione come sempre. Sono nata a Roma, ma non ci ho mai vissuto, solo lavorato. Troppo cara. Questa matrigna amatissima mi ha sempre tenuta lontana e adesso mi sta spingendo addirittura fuori Italia. E’ come dici tu. Non ci pensi, non la vuoi. Rifiuti tutti i suoi difetti e quelli di coloro che la popolano. Poi però capiti un giorno e riesci a viverla, anziché subirla e ti riacciuffa il cuore in un istante, facendo riemergere tutti i ricordi di bambina e di adulta e capisci che non ci sarà mai posto più bello e impossibile.

    • Io forse ricerco un’altra tipologia di citta’ ormai, ho vissuto benissimo dove tutto era moderno… pero’ e’ come dici tu, non ci pensi ma se torni (specie per poco) riesci a viverla cosi’ bene!

  • Proprio ieri sera mia moglie mi ha detto: “che dici se andiamo a farci un weekend a Roma?”. Io ovviamente ho acconsentito perchè adoro questa città, benchè non ci abbia mai vissuto. E il tuo racconto, le tue emozioni, mi spingono ancor di più a venire a Roma!

  • Ciao Serena,
    capisco e condivido in pieno il tuo post…anche io sono nata e cresciuta a Roma e ora vivo a San Francisco! Pure qui sono tutti pazzi per l’Italia e per la nostra splendida città! Che nostalgia a volte di tante cose che…solo a Roma, nel bene e nel male. Salutala da parte mia e goditi anche i supplì! Buon rientro romano 🙂
    Rachele

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