Ditemi cosa rispondete quando vi chiedono: “Cosa ti manca dell’Italia?”
Cosa, non chi, manca se non il cibo?! Sì, mi mancano anche i nostri centri pedonali, il ciottolato, il profumo di pane fresco e caffè, i piccoli bar e tanto altro, ma il cibo è qualcosa che posso farmi recapitare mentre il resto… il resto vien difficile infilarlo in valigia.
Quindi quando il marito annuncia una trasferta nel Bel Paese… anziché disperare inizio subito a compilare una bella lista della spesa che lo vedrà coinvolto in una caccia al tesoro precisa.
Lui sa che se torna senza qualcosa che gli ho chiesto ci rimango molto male!
Ecco cosa chiedo:
- Cioccolato. Ragazzi io ve lo dico con il cuore: il cioccolato americano (almeno quello che trovo io in Wisconsin ) non è zuccherato, di più. Trovarne di buono è davvero difficile e vien anche caro. E io sono golosa, ma voglio anche la qualità, quindi cioccolato entra nella mia lista ed è classificato come alta priorità: nel senso che se il marito non ce l’ha al ritorno non entra dalla porta! ahaha scherzo 😉
- Le Gocciole. Ma anche i Cuori di mela e le Macine. Anche un pacchetto di Oro Saiwa mi fa felice perché qui il biscotto secco non esiste ( ho trovato un sostituto abbastanza buono della marca Goya se può interessarvi, si trova soprattutto nei negozi messicani).
- Tonno. E’ proprio un cibo in cui in gravidanza sconsigliano di mangiare ma, sarà stata la privazione ( perché qui non ne trovi uno buono!) o appunto il proibito, io da incinta Il Rio Mare l’ho sognato in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Quando è arrivato ho fatto festa peccato poi che io lo riesca a digerire dopo ore. 🙁
- Lievito di birra secco e quello vanigliato per dolci. E’ semplice, è buono, è perfetto. Il nostro.
- Plasmon per la piccola (e quando c’è stato lo svezzamento scorta di omogeneizzati di carne e pesce che qui in US scarseggiano e non sembrano nemmeno di buona qualità quelli trovati).
- Riso perché qui costa troppo se lo voglio per fare il risotto. E il nostro è comunque più buono. 😛
- Succhi alla pera e alla pesca. Non ne trovo come i nostri: son tutti pieni di zucchero e tipo il 10% di frutta o meno! E questi li trovo solo al negozio messicano non al Market vicino a casa.
- Zafferano. Da noi lo trovi in qualsiasi negozio alla cassa: qui non ho ancora capito dove lo nascondono e soprattutto se esiste quindi me lo porto da casa.
- Olio EVO: quello buono buono che ti mangeresti a crudo su un pane pugliese intero, ecco quello va subito in valigia.
- Limoncello: solitamente 1/2 bottiglie da regalare agli amici.
- Piadine. Sono malata di piadine e quando arrivano le spazzolo velocemente.
- Grana.
- Caffè. ( come il precedente non c’é proprio nulla da spiegare!)
- Pasta: qualche confezione di una buona pasta artigianale da gustarsi in qualche grande occasione.
- Poi ci son anche i prodotti non alimentari come il detergente intimo: Chilly ma anche Infasil. Sarà la confezione che trovo qui, grande tipo flacone di bagnoschiuma, ma non mi piace, non mi ispira fiducia e così faccio scorta. E pure il deodorante: non so se è una mia fissazione ma mi pare che quello che vendono qui non faccia traspirare e non mi ci trovo, il mio di Borotalco è invece perfetto per me e se sono senza non mi sento apposto.
Questi sono gli immancabili a cui poi si aggiungono sempre le voglie stagionali: in questo viaggio sono state le castagne. Non le trovo qui, pare si siano estinti i castagni decenni addietro e qui non le vendono: allora mi sono fatta portare quelle secche che sono già sbucciate, avete presente? Bagnomaria, poi bollite e hanno soddisfatto la mia voglia di castagne, anche se le caldarroste sono un’altra cosa….
Oppure le Fave dei Morti: sinceramente non so se è il nome esatto ma in famiglia li chiamiamo così e sono dei biscotti morbidi che si trovano a Bergamo intorno al festività di Tutti i Santi, fine Ottobre e inizio Novembre. Li adoro.
Son sapori che mi hanno accompagnata lungo una vita di 30 anni e che mi mancano molto: non sono una di quelle che urla allo scandalo su tutto il cibo che non sia italiano, io anzi provo tutte le culture culinarie che mi capitano, persino quella americana, con molta curiosità e di alcune ho imparato anche a riprodurre alcune ricette perché me ne sono innamorata, ma il cibo italiano mi ha cresciuta e per me rimane indiscutibilmente uno dei migliori al mondo. Certo, lo stesso lo potrà dire un cinese, un argentino o un francese e hanno ragione: la nostra, come tante, è una tradizione alimentare molto forte e presente nella quotidianità fin da quando si è piccoli. Ci sono tanti cibi legati a momenti particolari della nostra giornata, a situazioni importati della nostra vita o piccole tradizioni tramandate che assaporandoli ci tele-trasportano in un turbinio di emozioni e ricordi che noi expat custodiamo gelosi proprio perché spesso sono sapori rari da trovare.
Ora voglio proprio sapere cosa nascondete voi nella valigia: siete nostalgici come me oppure no?
PS Sapete che ho dimenticato di chiedere questa volta? La Ciobar.
‘na tragedia quando me lo sono ricordata che non potete immaginare.
Qui la cioccolata non è densa e così gustosa: bisogna farsela da sé se la si vuole come quella italiana, ma diciamocelo: a volte è bello averla anche subito pronta e via e allora la Ciobar è indispensabile!
Greta, Wisconsin
Ha collaborato con Amiche di Fuso dal 2014 al 2018
Questo post mi ha fatto sorridere perché ho appena saputo che mio marito a gennaio tornerà in Italia per lavoro e ho fatto la lista della spesa molto simile alla tua!! Cioccolato, Kinder e gianduia, gocciole e macine, plasmon (che io mangio ancora da adulta!), zafferano, grana e pecorino, e per finire marshmallows, che in America si trovano dappertutto ma nn sono come quelli italiano che io adoro!!! Nn vedo l ora che ritorni con tutte queste cos buone!!
i Kinder!!!
Vedi? sappiamo vedere il lato positivo anche delle trasferte italiche dei mariti.. 😉
Ciao! Io sono al primo rientro in Italia e le papille gustative sono in tilt!!!
In Australia purtroppo molti prodotti non si possono portare, come salumi e tutto ciò che è in stato liquido, quindi niente olio, pesto, mozzarella etc.
Ma tutto ciò che è secco e sigillato/sottovuoto si può portare.
Ho già pianificato di rientrare con una valigia Samsonite rigida piena di prelibatezze, anche se devo dire che ora che sono in Italia mi sembra esagerato voler portare fino in Australia dei biscotti…ma lo farò perché poi me ne pento!
Anche a Perth è tutto iper zuccherato, sigh.
Sulla mia lista ci sono più o meno le tue stesse cose…ho aggiunto le piadine a cui non avevo pensato.
Praticamente avrò la Coop in valigia + una bottiglia di Amaro del Capo 😉
Nemmeno l’olio!! sacrilegio!!!
Porta tutti i biscotti che vuoi: serviranno anche da consolazione culinaria da rientro 😉
Come qui: tutto super zuccherato che non si riesce ad andare oltre al secondo perché si sta male!
Sono in Uk e quello che più mi manca sono gli assorbenti della lines :), i prodotti dell’infasil, non parliamo del bidet…le salsicce buone, una bella bistecca di maiale con l’osso, gli straccetti di carne, tutte le varietà di verdure e frutta, i pomodori che sanno di pomodoro…il lievito di birra e il pan degli angeli (me lo porto da Roma), il pesce fresco che non sia sempre salmone, ahhh sogno un bel piatto di spaghetti alle vongole, i biscotti del Mulino Bianco e gli Oro Saiwa, l’olio buono, il caffè (scorte dall’Italia), i prodotti tipici durante le feste…gli aperitivi, passeggiare nelle strade di Roma e le panchine…il non doversi sedere per forza in un locale a prendere qualcosa perchè fa freddo o non sai dove sederti quando sei stanco. Più o meno questo 🙂
Ciao, dove sei in UK perchè ci sono posti dove trovi tutto e buono 🙂
Marcella qui sotto ti viene in aiuto che bello!!
A me il bidet manca molto, come un caro amico. E son sincera: frutta e verdura non hanno lo stesso sapore dei nostri anche se li compri bio organici.
Non sapevo mancassero le panchine in UK: qui manca moltissimo la zona pedonale con il via vai di persone e il brusio delle voci ma ho imparato ad amare questa quiete. In inverno mi piace meno perché è davvero la desolazione, troppo freddo.
Io vivo a Roma, ma sono di Palermo e ieri nella mia valigia del “ritorno” c’erano olio (Quello preso al frantoio), cavoli, carciofi e melanzane (tutto rigorosamente dalla campagna di un cugino), le taralle che qui non ci sono, gli anelletti che li farà pure la Barilla, ma è un formato di pasta che si fa fatica a trovare, il caffè che qui quella marca non arriva… devo continuare? 😉
Immagino come già la migrazione dal Sud al Centro mieti vittime ma almeno è più facile il trasporto e magari più frequenti le visite.
A me mancano tanto anche quei prodotti artigianali casalinghi come le melanzane sott’olio del mio zio che nessuno fa ugualmente bone!!
Noi abbiamo la lista della spesa ogni ritorno: pasta integrale (che si trova in Francia, ma sa di pasta per cani), amido per il bagnetto dei bimbi (non esiste in Francia), il crodino, biscotti come Gocciole, Macine, Tarallucci, Molinetti, etc.etc.,grana o parmigiano sottovuoto, caffè Kimbo o Illy, il bicarbonato, l’alcool rosa che uso per pulire i vetri, il detersivo in polvere bio (in Francia niente polvere e il liquido ha sempre l’ammorbidente incorporato), l’orzo perlato, le zuppe di cereali e legumi.
Cose che non posso portare? L’aperitivo che per 3 euro ti portano oltre allo spritz anche olive, patatine e tartine e i ristoranti di qualità che non ti spennano vivo.
A onor del vero ho un supermercato italiano a 10 minuti da casa, ma vorrei evitare di lasciarci lo stipendio, visto che ha dei rincari davvero assurdi.
Anche qui niente amido per il bagno dei bimbi ma trovato un sostituto. Il crodino?!!? 🙁 vuoi farmi piangere?? sarebbe stato il mio aperitivo analcolico preferito dato la gravidanza.. ma in generale manca proprio anche a me l’idea dell’aperitivo all’italiana che secondo me sarebbe da asportare in tutto il mondo insieme ad “Azzurro” e le Lasagne. A.M.O.
La costa atlantica della Colombia permette di trovare quasi tutto quello che ti manca, anche se a volte il prezzo é quello che é, come nel caso dei prodotti importati come l’olio d’oliva ed il Grana.
Difficile trovare zucchini, e di conseguenza i fiori :/
Pero así es la vida.
Un saluto!
Credo che il Sud America almeno vizi a frutta e verdura in quantità e sapori esagerati 😉
peccato per gli zucchini! niente che si avvicini??
ehh tocchi un tasto dolente in questo periodo di preparazione valigia post feste natalizie in Sardegna! Fosse per mia madre, imbarcherebbe tutte le cose che hai elencato, compresi bagnoschiuma, saponi intimi e dentifrici, più naturalmente le specialità nostrane. La carne del macellaio sotto casa, la bottarga, il pane carasau, il pecorino… Non sono ancora riuscita a farle capire che per certe cose non c’è bisogno di occupare posto in valigia perché a Barcellona per fortuna i prodotti italiani si trovano – la maggior parte delle volte cari come l’oro, ma ho trovato un supermercato di un ragazzo pakistano che ha avuto la geniale idea di dedicare interi scaffali ai prodotti nostrani più comuni. E la mia voglia di Cuor di Mela e burrata si può soddisfare in qualsiasi momento 🙂 Però ecco, irrinunciabile dalla Sardegna la carne del macellaio sotto casa, quella è incomparabile. Sarebbe bello trovare anche dei deodoranti decenti e saponi intimi non abrasivi…non so perché ma a Barcellona è difficile trovarli se non in farmacia a peso d’oro!
Il problema dei deodoranti e dei saponi intimi all’estero è disarmante: lanciamo una petizione mondiale! 😉
A me manca tanto il panettiere: quello che sprigiona un profumo di prodotti appena sformati fino a 500 metri e che entri per prendere 5 panini e ne esci con tre tranci di pizza, due brioche fresche, la focaccia, pizzette per merenda e il filone. FAME.
Le Gocciole!!! Quelle sono immancabili! Poi caffè, che a Minorca l’unico buono (Lavazza) costa il doppio che in Italia, i tarallini, qualche salame home made… E il tutto è limitato solo per i soliti 15 kg massimi di Ryanair, altrimenti.. 😉
Riesci ad esportare il salame nostrano? tanta felicità per te!!
I taralli erano presenti nella mia penultima valigia e il caffè non manca mai 😉
vivo in new zeland e prima ho vissuto due anni Londra, per cui sono abbastanza simili, anche se qui il cibo è leggermente migliore che in UK (e ho detto tutto)
Mi mancano: il bidet anche se ormai ho imparato a farmelo con varie tecniche collaudate, il pane con la crosta croccante e che non sappia di lievito, il tonno, i biscotti crunchy e con poco zucchero, della pizza decente, l’aperitivo il negroni la grappa e gli amari e comunque bere senza dover spendere un patrimonio, i formaggi, il salame di mia nonna, le persiane alle finestre, i ragazzi che sanno come flirtare con te…
mi sa che devo prendere la valigia di mary poppins…
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