A fine settembre il compound ha cominciato a popolarsi e, come per magia, ho iniziato ad incontrare gente in palestra, signore nella hall, mamme in piscina o al parco giochi. Insomma, è diventato normale incontrare nuove persone.
Mi è bastato scambiare poche parole con queste nuove persone per far nascere in me la voglia di approfondire la loro conoscenza, la necessità di stare insieme e condividere nuove esperienze in questo nuovo deserto.
In poco tempo, sono entrata a far parte di un grande gruppo di whatsapp chiamato “The Normal ladies”, costituito da una trentina di donne che attualmente vivono qui nel mio compound. Sono donne che provengono da ogni parte del mondo: Spagna, Romania, Inghilterra, Corea, Polonia, America, Vietnam, Olanda, Australia. Ognuna di loro è diversa per cultura, usi, costumi e abitudini. Ai miei occhi sono tutte interessanti proprio per la loro diversità e per le caratteristiche che le contraddistinguono.
Quasi per caso, mi sono ritrovata coinvolta nella vita sociale di questo gruppo di allegre signore che, capitanate da un’organizzatissima e simpaticissima signora americana, hanno già creato un sacco di attività e momenti di incontro. Ecco che un martedì mattina ho assistito alla canasta, mentre un giovedì ho partecipato alla crafty lesson e poi ci sono le lezioni di gruppo d’inglese, i preparativi per la festa di Halloween e altro ancora.
Sono rimasta colpita e affascinata dalla carica e dalla voglia di vivere che queste signore trasmettono, dalla loro positività , dalla capacità di vedere solo il bello del paese che le ospita, dal desiderio di scoprire e vivere la città .
Alcune vivono qui da anni, altre sono arrivate da poco, ma da sempre vivono in giro per il mondo, quindi le veterane accompagnano le meno esperte nella scoperta della città .
Un lunedì di ottobre ho partecipato ad un entusiasmante tour di Riyadh.
Ero emozionata, la sera precedente ho preparato con cura il kit da blogger: quadernino per gli appunti, penna, acqua, occhiali da sole, macchina fotografica e velo per coprire la testa. Pur sapendo che probabilmente non avrei potuto usare la mia cara macchina fotografica, in quanto qui le foto in pubblico non possono essere scattate, ho deciso di portarla con me perché non fotografare per me è veramente difficile.
Ora mettetevi comodi, vi porto con me a fare il giro della città attraverso qualche fotografia.
Il centro della città di Riyadh negli anni ’70 era costituito da poche case, molto piccole, abitate da tante persone poiché si viveva sempre fuori, nel deserto. Poi c’era qualche negozio e le strade non erano asfaltate. Le donne non avevano l’obbligo di indossare il camicione nero ed i negozi non chiudevano per la preghiera.
Nel 1982 è stato costruito il primo centro commerciale, Al Alqaria mall, al suo interno c’erano solo  quattro negozi, qualche caffè e uffici.
Al Masmak Fort è un forte costruito 1895, si trova nel centro della città , nei vecchi quartieri, proprio di fronte a Deira Souk detto anche Clock tower souk. Formato da quattro torri, muri molto spessi, costruito con mattoni di fango e argilla; svolse un ruolo molto importante nella storia della città .
Mi ha colpito scoprire che la cultura araba, anche dal punto di vista religioso, è basata sul futuro e non tiene in considerazione il proprio passato. Quindi, non è abitudine conservare le vecchie cose, si preferisce buttare e dimenticare il passato per far spazio a ciò che verrà . Per un attimo penso se in Italia avessimo fatto la stessa cosa: distruggere tutti i nostri meravigliosi monumenti o palazzi o opere d’arte, non posso nemmeno immaginarlo. Per questo mi viene da pensare che forse, in quel passato, non ci fosse nulla di così importante da conservare, ma questo è un mio semplice pensiero…
Proprio di fronte ad Al Masmak Fort c’è Deira Souk, chiamato anche Clock tower souk, per quella torre dell’orologio che si trova proprio nella piazza dove avvenivano un tempo le decapitazioni. Sulla sinistra poi c’è la grande moschea, che abbiamo visitato solo dall’esterno in quanto si stava avvicinando l’ora della preghiera. In questa piazza si trova anche in quartier generale della polizia religiosa.
E’ quasi mezzogiorno, è ora di tornare. Il traffico in città è troppo e servirà quasi un’ora per ritornare al nostro compound.
I miei occhi si sono riempiti di dettagli intriganti, le mie orecchie hanno ascoltato storie e racconti interessanti, la mia sete di conoscenza e la mia curiosità si sono finalmente tranquillizzate, ma non riuscirò a tenerle calme per troppo tempo. Ho già segnato altre cose che vorrei andare a vedere ma la prossima volta vorrei farlo in compagnia di mio marito e dei miei figli.
Un grazie speciale va a quel gruppo di allegre signore che ho incontrato per caso una mattina nella hall e che ora non si libereranno di me tanto facilmente.
Drusilla, Arabia Saudita
Cara Drusilla riesci sempre ad emozionarmi nei tuoi racconti dall’altra parte del mondo! Continua a scoprire e a raccontarci e noi contnueremo a vedere attraverso i tuoi occhi curiosi. Un abbraccio,Lx
[…] col sorriso per partecipare a tutto ciò che veniva organizzato nel compound. Avevo voglia di scoprire questo nuovo paese e approfondire la conoscenza di una cultura simile a quella vissuta in precedenza ma più […]