Oggi ospitiamo Sara che vive a Londra e, tra diversità, integrazione, amore a prima vista e shock culturale, ci racconta la sua esperienza oltre Manica. Potete seguirla sul suo blog Because we never giveup, un titolo che sicuramente rispecchia una grande caratteristica di noi expat!
Non avrei mai pensato di amarla così tanto: infatti quando, ormai più di due anni fa, mi trasferii a vivere vicino Londra, non avrei mai pensato di innamorarmi perdutamente di questa città!
Eppure fu amore a prima vista. Amai immediatamente il caos, la sensazione di respirare la multiculturalità, di assaporare le diversità, di essere parte di una totalità che è strana da spiegare.
Londra così magnificamente grande, colorata, luccicosa, magica, scintillante, viva, multietnica, di tendenza, romantica, riflessiva e strana, non poteva che essere amore!
Non ho mai fatto un post di questo genere e sono contenta di farlo ora per Amiche di Fuso visto che sento ancora vive quelle emozioni dentro di me e so che fissandole qui, su questo foglio virtuale, resteranno per sempre con me, ogni volta che le rileggerò.
La prima volta a Londra, mi guardavo attorno incuriosita e affamata di scoprire cose nuove anche se per la maggior parte “turistiche”, le cose che avevo sempre visto in tv erano ora davanti ai miei occhi ed era una sensazione così figa.
London Eye, Big Ben, Buckingham Palace e chi più ne ha più ne metta! Tutto molto turistico e “scontato”, se vogliamo metterla in questi termini, ma niente è davvero scontato la prima volta che lo vedi e che lo vivi.
Un discorso a parte per London Bridge. Ho amato da morire quel posto dal primo istante in cui l’ho respirato e ancora oggi, a distanza di due anni, ogni volta che ci passo mi regala emozioni uniche. London Bridge conserva e ti affida qualcosa di magico, qualcosa che ti dice: stop, qui puoi rilassarti, sederti sulla riva del Tamigi e riflettere, scrivere, o stare semplicemente lì ad ammirare le differenze: tante persone, tante culture, tanti modi di vivere e di amare quello stesso posto. Io ho sempre scelto di sedermi – semplicemente – contemplando uno spettacolo così unico e magico con la capacità di togliere il fiato e svuotare la testa! Sono innamorata di quel posto, si vede?
Londra, un posto magico insomma anche per me che non sono mai stata particolarmente affascinata dalle città nordiche. Ma Londra non è una città nordica, Londra è semplicemente Londra. Insomma ti fa effetto camminare nei luoghi di Sherlock Holmes, Jack lo squartatore e Bridget Jones… ovvio che l’accostamento è casuale!
Quando ti trasferisci in un posto nuovo, per tua scelta, all’inizio è tutto bello, tutto grandioso, tutto eccitante! E devo dire che provo ancora queste sensazioni quando cammino in città e scorgo nuovi angoli, nuovi profumi, nuovi mercatini, nuove vite che si incrociano e che hanno un passato così lontano e distaccato tra loro. Trovo che questo sia uno degli aspetti più affascinanti: la diversità che puoi scorgere e con la quale puoi confrontarti ogni singolo istante.
Eppure in questo mondo cosi bello, ho dovuto imparare a fare i conti con l’orologio. Perché se Londra è Inghilterra, l’Inghilterra non è Londra!
E’ stata dura per me tenere il passo e vi dico che per mesi non sono riuscita a fare shopping perché uscivo di casa sempre all’ora sbagliata.
Non sempre ci rendiamo conto di quanto sia importante il tempo quando lo diamo per scontato. Per un italiano che vive in Uk questo vuol dire andare al ristorante alle 9 e chiedere se può ancora ordinare, andare a fare shopping solo nel weekend perché i negozi chiudono alle 6 del pomeriggio e non ti spieghi come potresti andarci prima di quell’ora visto che fino alle 5 sei in ufficio. Misteri della fede!
Questo vuol dire lasciare il pub alle 11 di sera o, se sei fortunato, a mezzanotte per alcuni pub durante il weekend. Un ritmo non semplice da prendere quando sei abituata ad uscire di casa all’ora in cui dovresti già tornare! Complicato da capire e non vi dico da vivere.
Comunque a tutto ci si abitua e io lo sto facendo.
Vivere in Inghilterra vuol dire cambiare completamente la tua vita, il tuo lifestyle e persino il tuo modo di vestirti.
Non ricordo di aver mai indossato vestitini o cose estive da quando sono qui. Il mio guardaroba non segue le stagioni, è sempre lo stesso: basta aggiungere o togliere un cardigan e un outfit primaverile diventa autunnale e viceversa.
Vivere in Inghilterra vuol dire fare i conti con persone che non ti invitano mai per una cena o un pranzo fuori, ma sempre e solo a bere. Non capisco: io poi da Casertana, dove la frase “andiamo a mangiare una pizza” è quella che pronunciamo più spesso nell’arco della nostra vita, non ce la posso proprio fare!
Vivere in Inghilterra vuol dire perdere l’abitudine di mangiare a tavola. Quando dividi una casa con altre 5 persone, che non conosci, ti senti stupida a metterti a tavola da sola in cucina e quindi si innesca quel meccanismo dell’uso della cucina solo per cucinare e mangiare nella tua stanza mentre fai altre mille cose, lo ammetto: una tristezza infinita! Ma bisogna accettare che la vita non è sempre rose e fiori quando vivi in un posto la cui cultura non proprio si sposa con la tua, con il tuo modo di concepire la vita, l’amore, l’amicizia.
Si impara a fare i conti con tante differenze, alcune piu sopportabili altre meno, eppure si sceglie di portare avanti un percorso giorno dopo giorno. Nel mio cammino qui ho conosciuto tanti expat e pochi, se non nessuno, mi hanno detto di aver già preso una decisione definitiva rispetto al futuro da expat.
Ecco cosa vuol dire per me essere fuori dalla propria nazione: prendere coscienza che scegli il tuo percorso giorno dopo giorno senza troppe previsioni. In fondo perché ostinarsi a restare quando ti accorgi che hai solo voglia di andartene?
Per quel che mi riguarda, per ora, continuo a godermi questa esperienza da expat, che cerco di raccontare giorno dopo giorno più a me stessa che agli altri. Ma non nego che un occhio, un pensiero e soprattutto il mio cuore sono sempre rivolti verso la mia Italia, la mia terra e il mio me più intimo: la mia mediterraneità!
Sara, Londra.
Sara! Non mollare la tua mediterraneitá! Qui (washington dc) le mie colleghe si sorprendono sempre che io e mio marito cuciniamo ogni sera e ci aspettiamo per cena. Ieri ho raccontato che a casa in italia non ho mai fatto take away se non per qualche pizza forse (e nemmeno mi ricordo). Per me Londra è fantastica ma ogni volta che ci vado, la guardo e mi dico: a viverci mai però!
never give up, never! ahahah mi cito da sola! cmq Alessandra capisco cosa vuoi dire… anche se da single tante cattive abitudini devo ammettere di averle prese, purtroppo! nonostante questo la mia parte mediterranea e’ e sara’ sempre la parte piu’ importante di me! un abbraccio 🙂