Dal titolo pare che questo post sia una guida, in realtà è solo la mia esperienza personale, quella che ho accumulato in un decennio di pendolarismo fatto di piedi, bici e mezzi pubblici.
Tutti avranno sentito dire almeno una volta che vivere negli Stati Uniti senza avere un’auto è una follia, una cosa impossibile.
Non sono qui a sbugiardare nessuno, ammetto, è dura, anzi, secondo dove si è, è proprio impossibile. Ciò nonostante ci sono delle città e degli stati dove la vita degli smacchinati è decisamente più semplice.
Credo di essere una delle pochissime persone che conosco ad avere due patenti di due Paesi diversi che non ha mai posseduto una macchina.
Venendo da una città di modeste dimensioni, crescendo non ho mai avuto bisogno di usare l’auto per spostarmi. I miei genitori non mi sono mai venuti a prendere a scuola in macchina e raramente ho avuto bisogno guidare per andare a fare la spesa.
La comodità di avere tutto a portata di gambe è sicuramente un lusso molto Europeo. Qui le distanze sono in scala preistorica rispetto alle nostre italiane e pensare di andare a fare compere a piedi, a meno che non si viva in posti come N.Y.C., Washington D.C. o Chicago (per citarne alcune) è abbastanza infattibile.
Ciò nonostante sopravvivo da quasi un decennio senza un’auto.
Ho dovuto guidare l’auto aziendale quando ero in in California anni fa, e poi, sporadicamente, sono stata la guidatrice scelta durante serate di ubriacatura molesta qui a New Orleans. Facendo due conti sono almeno 6 anni che non tocco un volante e credo di non sapere nemmeno più guidare…
Quando dico che non ho la macchina la gente mi strabuzza gli occhi e quasi pare che abbia detto un’assurdità che non sta ne in cielo ne in terra. Credetemi, potessi permettermela un’auto, credo che ce l’avrei, più che altro per lavoro, ma non posso proprio (ecco cosa succede a fare la single expat incallita). Così mi sono arrangiata ed aggiungerei con un certo successo visto che sono ancora qui a raccontervelo 🙂
In California facevo la pendolare via autobus, non era la rete metropolitana per eccellenza, ma visto l’enorme numero di studenti stranieri, si erano organizzati abbastanza bene così da coprire quasi tutta l’aerea urbana.
Una volta approdata qui le cose si sono fatte più complicate. Non essendoci supermercati in centro (ora la situazione sta migliorando, ma per 10 anni dopo Katrina nessuno ha riaperto) ed essendo una città piagata dal crimine, ho dovuto trovare un’alternativa al trasporto urbano, che qui è molto carente e mai in orario (cosa che mi ricorda molto l’Italia che ho lasciato anni fa). Così, dopo 16 anni, ho ripreso a pedalare.
E quanto ho pedalato in questi 6 anni!
Ormai sono diventata un tutt’uno con la mia bici, ci vado dappertutto: sotto il sole, sotto la pioggia e persino con qualche osso rotto…
Certo vado ancora a piedi e a volte prendo anche l’autobus, ma se devo contare di arrivare in qualche posto in orario e abbastanza velocemente, non ho dubbi: prendo la bici.
Certo ci sono posti in cui la bici non mi può portare, più che altro per motivi di sicurezza (non mi ci vedo su strade a 4 corsie a pedalare sulla mia bici da passeggio con i cestini rosa…), ma questo non vuol dire che mi privi di qualcosa. Ad esempio sono diventata una online shopper professionista: scovo di tutto e di più e me lo faccio recapitare a casa.
A volte succede che qualcuno mi offra un passaggio per andare al supermercato a fare una spesa un po’ più grande o per andare al mall, passaggio che prendo volentieri, ma non vivo con l’ansia di non poter andare in qualche posto perchè non ho la macchina (a parte quando diluvia e sono sotto l’acqua ad aspettare l’autobus col ritardo cronico).
Insomma, questo non è per consigliare di non comprarne una o di disfarsene, ma per rincuorare tutte quelle persone che non amano guidare o che non possono al momento. Insomma, si sopravvive anche senza e la salute ne guadagna.
E da voi come è la situazione? Macchina dipendenti o sfegatate del piede lesto?
Foto presa da http://qlook.bz/blog/bicycle-shops-and-bicycle-repair-shops-in-united-states-of-america-(usa)-44
Alessia ha collaborato con Amiche di Fuso da luglio 2014 a gennaio 2020.
Trovate Alessia qui
Ahh non posso non commentare! Odio guidare e sono un’amante della bicicletta!! Però ho una macchina, mai avuta fino a quando sono stata in Italia, ma ora sono costretta a guidare per lavoro, ma il tempo libero si passa in bicicletta, sia come allenamento che solo per risolvere le commisioni settimanali. Tra casa e ufficio ho 34 km da percorrere e in estate lo faccio in bicicletta e di solito al ritorno faccio anche la strada più lunga in modo da aumentare i chilometri. In inverno non mi è possibile arrivare in ufficio in bici, freddo ma soprattutto ghiaccio e buio me lo impediscono, ma il fine settimana faccio ugualmente i miei giri sulle due ruote. Sogno una vita senza il bisogno della macchina, ma so che finché lavoro dove sto lavorando e finché starò qui in Svezia non sarà possibile.
Come hai scritto tu, in bici si risparmiano soldi e ci si guadgna in salute…a parte alcuni incidenti di cui sono stata vittima :-). E ti dirò di più, molte cose le risolvo letteralmente correndo. Per esempio se devo andare in città solo per comprare o risolvere una commissione di poco peso, mi metto lo zaino per la corsa sulle spalle e via di corsa, andata e ritorno sono 20 km. Quindi direi proprio di essere una sfegatata dal piede lesto!! 🙂 Buona bicicletta a tutte!!
Bravissima! Hai tutta la mia stima 🙂 Mi ricordo quando vivevo in Dk, c’erano km e km di piste ciclabili e un numero bassissimo di macchine procapite. Un paradiso! Con mezzi pubblici che funzionavano alla perfezione e su cui potevi caricare le bici.
In Svezia d’inverno davvero sarebbe difficile farsi 34 km al giorno, specialmente per il buio e il ghiaccio come hai detto tu, ma sono felice che ti rifai d’estate. Anche io sono stata vittima di un incidente da quando sono qui, mi è costato parecchio, mi ero rotta il gomito, però la prima domanda che ho fatto all’ortopedico fu “ma la bici tra quanto la posso riprendere?” 🙂 Provo tanta tanta pena per quelli che girano 2 ore nel parcheggio per trovare il posto davanti all’entrata e poi vanno in palestra perchè vogliono fare esercizio (questo è tipico americano). Buona Bicicletta 🙂
34 km sono la sola andata!! 🙂 Al ritorno faccio una strada più lunga così da superare 70 km al giorno 🙂
Wow 70 km al giorno sei un’atleta! 🙂 Io sono molto pigra, ma forse non ci fosse traffico e non ci fossero 40 gradi come qui, piacerebbe anche a me in estate
La prima cosa che mi son comprata arrivata qui e’ stata una bicicletta. Non amo andare in macchina e guidare a sinistra mi spaventava. Pero’, pero’ c’e’ da dire che qui son tutte colline e biciclettare su e giu’ per i pendii ti fa morire, poi piove spesso e d’ inverno fa buio molto presto… Insomma, mi son dovuta arrendere e mi son presa un’ auto di seconda mano con cambio automatico…. Ma appena posso inforco la bici…. Buona biciclettata a tutte 🙂
Effettivamente il freddo pungente non invoglia a pedalare, ma se ci metti la pioggia è proprio la morte della bicicletta, però sono contenta che non hai smesso di usarla quando il tempo permette 🙂
La prima cosa che ho comprato quando sono arrivata a New Orleans è stata proprio una bicicletta! Era l’unico modo per arrivare in orario al lavoro (chi si fidava dello streetcar e delle sostituzioni con gli autobus durante il Mardi Gras) e per risparmiare. La usavo sempre, per andare in centro, a Frenchmen st, a City Park, addirittura a Chalmette. A parte quando arrivavano gli acquazzoni, allora era impossibile pedalare nei fiumi di pioggia. Ora, invece, qui a Minorca, è essenziale l’auto e guido per almeno un’ora al giorno (almeno non c’è traffico!). L’unica cosa che non mi manca? Pedalare con 50 gradi percepiti praticamente 8 mesi all’anno e dovermi sempre portare dietro il cambio di vestiti. Salutami NOLA!
Ciao Alice! Si pedalare sotto l’acqua di qui è una mazzata, infatti se posso, evito, Il caldo ormai non lo sento più molto come prima (cioè lo sento, ma se non devo correre per arrivare da qualche parte è sopportabile, le prime due estati ho rischiato lo svenimento…). Peccato non esserci incontrate quando eri qui
Sì, un anno non mi è bastato per abituarmi al clima.. Magari avessi iniziato a scrivere il blog prima, mi sarei resa conto che non ero l’unica italiana a NOLA e ci saremmo anche potute incontrare!