Sapete?
Non siamo tutti uguali.
Non cerchiamo tutti le stesse cose.
Dovrebbe essere scontato.
Non lo è.
E’ una cosa dannatamente difficile da far capire.
Il nero e il bianco funzionano finché sei piccolo, magari fino ai tempi dell’Università.
Inizi a vedere le sfumature di grigio quando arrivi a qualche piccolo compromesso sul lavoro, lavorando fianco a fianco con una persona che ti piace poco o quando vai avanti con il tuo ragazzo malgrado qualche sua pecca.
Che lui magari lascia i calzini per terra e tu avevi promesso a te stessa che a te nessuno l’avrebbe mai fatta una mancanza simile.
Ma sei arrivata alla fase delle sfumature e certi tuoi spigoli li hai smussati.
Questo è il gioco.
Mi hanno detto che è strano.
Ma non lo è.
Me l’hanno detto in pochi, in verità.
Ma l’hanno fatto.
Perché sono nove mesi che siamo qui e non rimpiangiamo niente, non torneremmo mai indietro.
Perché penso all’Italia e non provo nostalgia.
Provo ben altro.
Provo sollievo!
Non è triste?
Non è orribile?
Era casa mia.
Siamo diversi, l’ho detto, questa sono io e questo è ciò che provo.
Mi sento impopolare a gridare ad alta voce, o peggio a lasciarne traccia qui, nero su bianco, che l’Italia non è per me.
E che no, non mi sento per questo migliore di altri.
Di chi è rimasto.
Di chi se ne è andato e poi è tornato.
Men che meno di chi si sente a casa lì dove è nato e cresciuto.
Sono solo io, concentrata su quello che sento.
Sento che l’Italia non è cosa per me e che non ci tornerei.
Ho imparato ad ascoltarmi.
Ed è meno faticoso che dover seguire orme e valori degli altri.
“Io non lo farei!”
Non farlo!
Non sarò io a dirti come vivere o cosa provare.
Ho altre cose a cui badare.
Infatti sono qui.
Dall’altra parte del mondo.
Beata, anche nove mesi dopo.
Vorrei potervi invitare tutti in Australia e farvela vedere.
Farvi scoprire ben più di quello che fino ad ora ho visto, farvela girare come per ora non ho potuto fare, farvela guardare al tramonto, di notte con le stelle e di giorno con il sole.
Vorrei farvi provare tutti i locali nei quali mi sento di casa, assaggiare quei piatti di cui non so più fare a meno.
Trascinarvi per le strade del centro per indicarvi quell’artista di strada che mi piace tanto, che ci fermiamo ad ascoltare assieme ad altri come noi, seduti sui gradini o molleggiando sui piedi.
Beati.
Vedeste i parchi che ho visto, l’erba che ho calpestato, il sole e tutta la pioggia presa.
Vedeste il mare e le spiagge immense.
Il cielo.
I grattacieli.
Le luci.
La natura.
La frutta strana, il bush, i koala, i wombats e gli altissimi canguri.
Vedeste la gente di qui, che ti parla, che ti ferma, che ti sorride.
Vorrei farvi vedere le persone che ho incontrato, catapultarvi nel cuore di certe serate e farvi sentire come mi sento io.
In pace, felice, sollevata.
Al posto giusto.
Per me l’Australia è stata una scommessa.
Siamo partiti lasciando tutto perché tutto avevamo, convinti di trovare lavoro e di poter ricominciare.
Mi guardo indietro e penso che eravamo due pazzi.
Due come noi!!
Con il passo sempre appesantito da giganteschi ed inutili piedi di piombo.
E invece basta!!
Finalmente liberi di pensare.
Avevamo paura, certo, ma ci credevamo.
Siamo arrivati qui ed è successo.
Abbiamo trovato lavoro, ci siamo integrati, fatti tanti amici e tirato più di un sospiro di sollievo.
E allora quelli che ci chiamavano pazzi, non tutti, certo, adesso ci vedono sempre sorridenti e dicono che siamo stati coraggiosi.
Cosa che siamo, sì, ma non come intendono loro.
Vorrei farvi vedere l’Australia come la vedo io perché forse vi sarebbe più facile capire che per me questa è Casa.
Casa è il luogo dove vuoi vivere e a cui senti di appartenere.
Dove vuoi lasciare le tue cose.
Ed io ne ho tante di cose che aspettano di ritrovare il proprio posto.
Casa è dove ti senti di edificare.
Di costruire.
Ed io lo voglio così tanto e lo voglio qui.
Resto una piantina che vuol mettere le radici, che tende ad appropriarsi del terreno che le piace, quando lo percepisce come morbido e familiare.
Mi piace viaggiare, mi piace preparare e disfare la valigia ma non pensavo ad una vita da expat.
Confidavo in una spedizione unica, noi e le nostre cose, indirizzati verso quel posto da chiamare Casa.
Che crediamo di aver trovato.
Quindi è con difficoltà che scrivo che forse, probabilmente, sicuramente, tra qualche mese mi leggerete dalla Scozia e non più dalla mia Melbourne.
Non più dalla mia Australia.
Stasera guardo la mia città e penso che assieme siamo perfette.
Che mi mancherà per sempre e non la dimenticherò mai.
L’ho scelta come Casa mia tra tante dimore possibili.
Sì.
Cercheremo di tornare.
Ma chissà.
Dopotutto pensavamo di restare.
E invece…
Andiamo via.
Anche se era il mio posto.
E voi siete dove vorreste essere?
Non dovremmo proprio mai smettere di chiedercelo.
Serena, Australia
Serena ha collaborato con Amiche di Fuso dal 2014 al 2018 e continua a scrivere per facciocomemipare.com
Decisamente no.
Sono rimasta stretta in una vita che non è la mia
Mi dispiace molto, non possiamo sempre prendere e cambiar vita.
Cerchiamo di fare del nostro meglio, dove possiamo.
In bocca al lupo!
Neanch’io sono dove vorrei essere (vivo in Congo al momento). Però sono anch’io convinta che ‘l’Italia non sia cosa per me’. Lo era l’Inghilterra, quello sì. Ma poi la vita ti porta a viaggiare, e.. forse va bene così. Basta non restare fermi.
Un saluto!
Si’, chi si ferma e’ perduto!
E poi chissa’… ho una canzone in testa che dice “certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”. 🙂
Un abbraccio
Ti capisco benissimo, perché anche a noi, non tutti come a te, ci hanno detto che eravamo pazzi! Dove sono ora è un posto di passaggio, non ci voglio restare e so che non ci resteremo, peró so anch’io che nemmeno l’Italia è la mia casa. Ecco, quella la devo ancora trovare! Un caro saluto ed in bocca al lupo per la vostra nuova esperienza!
Cara Dani, sapessi quante volte ho usato la parola “aliena” per descrivermi.
E non mi capita piu’!
Un abbraccio da fuso a fuso. 🙂
Sono dove vorrei essere? E’ una domanda che mi pongo spesso anche io. Vorrei essere in un posto che mi dia la possibilità di crearmi gli strumenti necessari per diventare la persona che vorrei essere. In ogni ambito della vita. Mi sento a casa in Italia, ma sta arrivando il momento per cui forse il sentimentalismo non mi basta più.
Grazie per questo post, mi incoraggia e mi fa sentire un po’ meno sola ed aliena nel mio modo di pensare.
Spero tu possa tornare presto nella tua Melbourne per sentirti parte di quel tutto che, da come ne scrivi, tanto ami.
Buon Viaggio 🙂
Silvia
Grazie per questo messaggio pieno di riflessioni tanto personali, posso solo dirti che ti capisco e che se deve succedere… son sicura succedera’.
Ti auguro il meglio ed un sacco di fortuna. 🙂
Partite troppo presto, o io sono arrivata troppo tardi, chi può dirlo….ti tengo il posto per 4 anni, poi torna a prenderlo!!
Cara Ilaria, so solo che sei di una dolcezza unica.
Tienimi il posto che torno. <3
Ancora non lo so. paesaggisticamente parlando e pensando alle relazioni personali, non vorrei essere da nessun altra parte che dove sono. Se poi penso alla mia lingua, alla nostra lingua, così ricca e piena, pure.
Però vorrei che questo “dove sono” fosse in un altro paese, cioè con un altro governo e altri connazionali.
Insomma, mi basterebbe che la Valle d’Aosta fosse annessa, non so, alla Svizzera!
E non per una questione economica ma per l’educazione, la moralità e l’aria diversa che si respira.
Desiderio facile da realizzare, vero?!?!
Auguri per questo nuova partenza!
E no, io non credo che voi siate due pazzi.
A me fa impressione e mi sembra una pazzia che una persona non voglia mai fermarsi, mi sembra una fuga nascosta dalla realtà. Invece capisco benissimo il non sentirsi a casa e la voglia di mettere radici in un altro luogo, anche se bisogna viaggiare un po’ per trovarlo!!!
SE poi in Scozia vuol dire Edimburgo o vicinanze e volete conoscere una coppia italiana che li’ a trovato casa sua e non tornerebbe indietro, scrivimi e ti aiuto a contattarli!!!
Bella la Valle d’Aosta, ho passato alcune tra le mie estati piu’ belle dalle tue parti.
Ma ti capisco, alcune cose rendono pesante l’aria anche dove si starebbe tanto bene.
Grazie per l’augurio, andro’ proprio vicino Edimburgo… 🙂
Ti capisco benissimo e spero che vi troviate bene anche tra i Celti, qui in UK. Mi piace sapere che siamo piu’ vicine, anche se non ti conosco di persona, ma la tua energia e’ contagiosa. Welcome!
Grazie Laura, sono sicura che il calore degli Scozzesi mi stupira’!
Felice di avere una nuova vicina di casa. ^_^
Io sto bene qui. Non so se sia il posto migliore per me (dovrei vederne molti altri per poterlo dire), ma di sicuro molto giusto, almeno per ora. Non me ne andro’ a breve, consumero’ questa relazione fino alla fine e poi chissà… io a fare le valigie sono bravissima! 😉
Fossi stata piu’ lungimirante avrei girato di piu’ da sbarbatella… il mondo e’ tanto grande ed io ho tanto amore da dare. 😀 😀
Prepara le valigie ma per il Giappone!! <3
Io ho vissuto per 4 anni e mezzo a Manchester e dire che l’ho odiata (per motivi vari) e’ dir poco, eppure non sarei mai tornata in Italia. Il mio posto nel mondo l’ho trovato a Glasgow. Quando vivevo in Inghilterra, al ritorno dalle vacanze non dicevo mai: “torno a casa”, semplicemente “torno a Manchester”.
Glasgow l’ho amata dal primo momento che ci ho messo piede in quel lontano maggio 2011. E l’amore continua e ha dato i suoi frutti. La mia vita mi ha fatto e continua a farmi sorprese gradite. Non credo ci sia altro posto in cui vorrei vivere.
In Italia non tornero’ mai in pianta stabile, ci torno solo per andare a trovare i miei genitori. Forse me ne rendo conto solo adesso, ma io li’ mi sono sentita sempre fuori posto. Forse ero scozzese in un’altra vita.
Ciao Marta, ma lo sai che anche io la penso come te?
Dovevo nascere anglosassone, ho quel tipo di sangue e di mentalita’ e non posso farci niente. Infatti non potrei vivere in Italia ma neanche in Spagna o a Cuba, per dirne un paio. ^_^
Spero con tutto il cuore di innamorarmi della gelida Aberdeen, so che la Scozia e’ generosa e questo mi piace.
Bel post… io dico sempre che vorrei essere a Singapore, pure se non ci sono mai stata. Ma la verita’ e’ che sono in giro per il mondo da un po’ di anni e in prospettiva girero’ ancora, quindi forse non sono dove volevo essere, pero’ di sicuro sto vivendo la vita che volevo vivere..
Bellissima frase, vera e piena. 🙂
Ciao Serena! Le tue parole mi hanno veramente colpito!:D E…alla tua domanda rispondo che no…sento di essere dove non vorrei essere. Per ora ho deciso di lavorare per mettere da parte qualcosa per poter partire il prossimo anno. Per ora sono indecisa tra varie mete. Ho scoperto questo blog meraviglioso, che letteralmente mi sembra un tesoro :), proprio oggi. Un abbraccio a tutte!:))
Grazie anche qui Ambra!! ^_^
Prendi il volo… il mondo e’ tanto grande e cosi’ bello.
Un abbraccio!
Se mi chiedo ora “sono dove vorrei essere?”, rispondo con un sono no. Sono nella città del tuo cuore, su un divano di un suburb di Melbourne, in vacanza per una paio di settimane in visita alla mia italian family. L’Australia e Melbourne mi stanno mostrando tanti nuovi punti di vista, paesaggi, sapori che mi stanno conquistando, ma allo stesso tempo passano davanti ai miei occhi anche tante cose con cui non vorrei convivere ogni giorno. È per questo che viaggio, non per rimanere ammaliata a ogni passo, ma per conoscere la vita delle persone con i loro pro e contro. Dovendo quindi rispondere alla domanda, ora vorrei essere a casa mia, a Barcellona, nel mio appartamento di fronte al mare, a godermi il solstizio d’estate. Barcellona è casa mia, il posto dove dopo tanti anni di spostamenti e traslochi in Italia e all’estero, mi sono sentita completamente e felicemente a casa.
Ti leggo con due anni di ritardo, scusami Giulia.
E barcellona sia. <3
[…] ne andiamo? Cosa?? Provo dolore, mi viene da piangere, mi brucia la gola e non posso crederci.La mia Australia, la mia casa in divenire. Lasciamo tutto per accettare l’offerta universitaria di lui in Scozia. Avevo appena trovato […]
[…] che sta facendo di tutto per farsi amare da me. Ma è stata dura perchè avevo trovato il mio posto nel mondo. Il mio Paese, la mia […]