I miei figli hanno 2 anni e 3 giorni di differenza, quindi festeggiano il compleanno a pochi giorni uno dall’altra. Così quando erano piccini, affittavo una sala dell’oratorio e facevo un’unica grande festa con tutti i loro amichetti insieme. Torta, patatine e tante bibite e poi si giocava.
Ricordo che le femminucce facevano giochi tranquilli tipo l’elastico o quelle canzoncine con le mani. Mentre i maschietti si rincorrevano e giocavano a calcio. Fortuna che era il mese di maggio e il tempo ci graziava così potevano star fuori.
L’ultimo anno in Italia, non sapevamo che sarebbe stato l’ultimo, hanno voluto fare qualcosa di diverso: pochi intimi amici a casa per un pigiama party. A questo punto richiedevano di fare due feste separate. Così, un weekend uno, e un weekend l’altra, tutti ben contenti. Le femmine si sono dedicate al “trucco e parrucco” mentre i maschi erano scatenati davanti ai videogiochi.
Poi siamo arrivati qui negli USA e han voluto fare la stessa cosa. Un weekend il figlio e il weekend successivo la figlia. Qui lo chiamano sleepover. Intanto io, da brava mamma Italiana, ho preparato torta e pizzette.
Il primo round è stato quello dei maschi: ero pronta al peggio e invece è stato meraviglioso: ragazzi molto educati che chiedevano per favore e ringraziavano, giochi d’acqua fuori, ma tutto molto tranquillo. La notte mi aspettavo l’assalto di Attila e dei suoi Unni, invece si sono chiusi in una stanza e bisbigliavano per non disturbare.
A questo punto ero serena per il secondo round delle ragazze.
ERRORE! Mai abbassare la guardia!
Ragazzine scatenate che correvano e urlavano come pazze. Decisamente l’educazione l’avevano dimenticata a casa: mai un grazie né un per favore. Si riempivano piatti e bicchieri per poi lasciarli lì e dimenticarsi qual era il loro bicchiere. Arroganti e sbruffone. La notte poi hanno fatto un caos bestiale tale da aspettarmi che i vicini di sotto venissero a lamentarsi.
La mattina dopo avevo un diavolo per capello, ho guardato mia figlia e le ho semplicemente detto “MAI PIÙ!”
Sinceramente non me l’aspettavo una furia del genere.
Non so se è dovuto al fatto che in casa si trattengono troppo e fuori si lasciano andare, o se sono sempre così anche a casa loro. Ho anche chiesto ai miei genitori se magari anche noi eravamo così e loro mi hanno confermato che erano i maschi quelli più scatenati.
Di sicuro ho notato che qui i genitori non si fanno tanti problemi e non riprendono i figli quando fanno qualcosa che non va o se urlano e corrono quando non dovrebbero e tendenzialmente sono ben felici di liberarsi dei figli per un weekend. Infatti nessuno si è mai opposto allo “sleep-over”. In Italia invece, ricordo che quando chiesi di lasciarmi i figli per la notte, solo una mamma non ebbe problemi fin da subito. Sia per i maschi che per le femmine. Una mamma venne addirittura a controllare dopo cena…
A scuola qui fanno educazione sessuale ogni anno, adeguando gli argomenti e la metodologia all’età del gruppo. Fin da quando mia figlia l’ha fatta per la prima volta in quarta elementare, mi racconta che le ragazzine si schifano e preferirebbero andare dal dentista piuttosto che seguire questa lezione. E quando si parla di mestruazioni e tamponi, si abbandonano a gridolini schifati. Hanno molta vergogna dei loro corpi. Anche nello spogliatoio della piscina vanno nel bagno a cambiarsi per non farsi vedere da altre donne. E poi spesso le vedi a 14, 15 o 16 anni con un bel pancione…
Lentamente vedo anche mia figlia regredire in tal senso quando si tappa gli occhi se vede un bacio o considera certi argomenti “inappropriati“. Anche nell’intimità della famiglia. Per fortuna almeno sul tema mestruazioni non ha problemi a chiedermi informazioni. Anche se le chiama “le cose delle donne“. Ma in fondo anche noi da ragazzine davamo nomi assurdi alle mestruazioni…
Il mio timore però è che qui ci siano troppi tabù e che in famiglia certi argomenti non vengano affrontati, nemmeno in privato fra mamma e figlia.
Renata, Wisconsin
Ha collaborato con Amiche di Fuso da febbraio 2014 ad aprile 2015
Interessante… allora anche negli USA c’è questa usanza di dormire a casa degli amichetti? Che io sappia, in Italia usa molto meno (fortunate le mamme italiane!!). A dire il vero a me non va molto a genio mandare i miei figli a dormire a casa di estranei – qui in Francia è molto difficile entrare in contatto con i genitori e, spesso, anche dopo anni nella stessa scuola si arriva a malapena a scambiarsi un saluto (a denti stretti e a giorni alterni).
Per le feste di compleanno anche io i primi 5-6 anni facevo pizzette, panini e crostate varie. Poi mi sono accorta che il salato non tira da queste parti e ora faccio alla francese – montagne di caramelle (orrore, ma le ADORANO), una torta al cioccolato e… basta. Lo so, in Italia sarebbe scandalosamente frugale. Dal punto di vista della disciplina, niente da ridire: i ragazzini francesi in genere sono molto educati.
Anche qua, come negli USA, non c’è il concetto di festa mista – le femmine invitano solo le femmine, i maschi solo i maschi. Non mi pare che in Italia sia così (almeno ai miei tempi no di sicuro, ma… parlo del giurassico).
Quanto adoravo le nostre festicciole MISTE! Si ballava, si giocava a bottiglia… Mah, come cambiano i tempi!
oh Renata apri il vaso di pandora…anche io dai finestrini della mia auto osservo il poco che mi e’ concesso di vedere degli altri abitanti di Houston e mi domando com’e’ possibile che loro, gli americani, non notino i contrasti enormi che vivono, tra puritanesimo ed eccessi, tra politicamente corretto oltre ogni limite del ragionevole e razzismo primordiale. Ci vuole una pazienza e una tenacia pazzesca per tenere dritto il timone della famiglia intanto che si naviga in queste acque